Sentiero Alpino Calanca - one day hike
Era molto che volevo percorrere questo itinerario molto conosciuto e celebrato per le sue bellezze. Ma perché fare in due giorni quello che si può fare in uno. Così nella mia mente alligna l'insana idea di fare il senterio alpino in giornata. Uno sguardo all descrizione sul sito mostra che la cosa potrebbe essere fattibile. Il percorso ufficiale sono circa 38 chilometri con 2,800 metri di dislivello. Bisogna aggiungere un paio di centinaia di metri per la variante alta della Cruseta e cinque buoni chilometri per la discesa da santa maria a Grono. Il tempo di marcia ufficiale è circa 20 ore, quindi spero di farcela in dieci.
Per partire presto lascio sabato sera l'auto a grono, dove attenderà pazientemente l'arrivo dei miei resti, e salgo con l'autopostale a San Bernardino. Cenetta e pernottamente in albergo. La mattina la sveglia suona alle 6.30; cena in camera (sono stati gentilissimi) e alle sette in punto esco dalla porta e mi avvio.
La giornata e limpida e serena, va fresco e tira un po' di vento, per il primo terzo del percorso terrò il giacchettino, tutto sommato meglio che fare il percorso con il caldo. Meno di un'ora sono al Pass di Passit, poi ripida salita alla Cruseta, dove lo scenario si fa' alpino. Rapida discesa alla Bocca de Rogna, dove mi avvio correndo sul sentiero alto che porta al Pian Grand, il primo dei quattro rifugi del sentiero. Ci arivo prima delle nove in perfetto orario; qualcuno sbuca da questo strano rifugio triangolare per guardare cosa succede. Risalgo ripidamente al Passo dell'Alta Burasca, tutto questo tratto è in gran parte in salita, poi ripida discesa sull'altro versante, dove finalmente posso correre sui prati fino al Trescolmen.
Dal lago prendo l'interminabile traversa che porta al Buscenel, fra continui saliscendi; si perché il sentiero alpino aggira tutte le cime della catena, allungando spesso notevolmente il percorso. In compenso le viste a picco sulla calanca sono sempre molto belle. Sorpasso i primi due escursionisti e dalla bocchetta traverso su terreno impervio fino al bel rifugio Ganan. Un'altre grande conca da traversare, il terreno purtroppo permette di correre solo a tratti e sbuco al Fil de Calvaresc, proprio sopra il bellissimo lago a forma di cuore dove c'è un po' di gente a fare il bagno.
Laggiù si vede la capanna Buffalora ma arrivarci è lungo fra i continui saliscendi. Il luogo è molto bello e, soprattutto, la capanna è aperta e c'è il guardiano. Provvidenziale, sono quasi le 13 e comincio a sentire un certo calo di zuccheri...non capisco proprio perché. Una fetta di torta e due bottigliette di coca mi rimettono in sesto. La ragazza della capanna non vuol credere da dove vengo e vuole assolutamente presentarmi al cappannat!
Il più comunque è fatto: attacco l'ultima salita "ufficiale" che mi porta al passo e poi al valico che aggira la cima di Nonnon - piano piano si comincia a vedere l'uscita della calanca verso sud. Devo ancora scendere nella conca di Groven, aggirare il pizzo e il Piz de Molera e poi più o meno ci sono. Questo tratto mi regala però una lunga serie di saliscendi che pesano sulle gambe ormai stanche. Finalmente raggiungo la Motta del Perdul, ormai è quasi fatta. Una veloce discesa mi porta all'ultimo rifugio, l'Alp di Fora. Lì incontro due svizzeri tedeschi che fanno il sentiero alpino in quattro giorni, qausi non mi credono quando dico che lo sto facendo in giornata. Ultima dose di saliscendi fino alla magnifica conca del Pian di Renten, ormai c'è l'ho fatta, sono le 16 e mi restano "solo" 1,600 metri di discesa.
Ho ancora abbastanza energia per farla tutta a corsa, il primo tratto è ripido, poi la discesa diventa scorrevole, alle 16.50 sono a Santa Maria dove ufficialmente finisce il sentiero alpino, alle 17.30 entro (sempre correndo...) a Grono dove ritrovo la mia pazientissima auto.
Qualche nota per i temerari che volessero ripetere il trail, Il percorso è molto lungo, tranne nella prima parte le salite non sono troppo dure, ma c'è un infinita serie di saliscendi, salitelle, traversi, ecc. Il llvello del sentiero è sul T3+, assicurando in brevi tratti con catene, il terreno non è semplice e solo nella seonda parte permette una corsa veloce, questo abbassa inevitabilmente la media. Il percorso è bello soprattuto fino a Trescolmen, poi gli aggiramenti delle cime sono francamente molto lunghi e un po' monotoni. Per chi lo facesse in più di un giorno consiglio vivamente due varianti per le cime: da Trescolmen a Ganan via Cima di Gagela (T4) e da Buffalora a Aion via la facile cresta della Cima di Nomon. Il sentiero è sconsigliabile in tarda primavera perché le traverse sono molto problematiche se c'è neve; in caso di dubbio portare equipaggiamento adeguato. Marcatura ottima.
Ripetitori cercasi!
Per partire presto lascio sabato sera l'auto a grono, dove attenderà pazientemente l'arrivo dei miei resti, e salgo con l'autopostale a San Bernardino. Cenetta e pernottamente in albergo. La mattina la sveglia suona alle 6.30; cena in camera (sono stati gentilissimi) e alle sette in punto esco dalla porta e mi avvio.
La giornata e limpida e serena, va fresco e tira un po' di vento, per il primo terzo del percorso terrò il giacchettino, tutto sommato meglio che fare il percorso con il caldo. Meno di un'ora sono al Pass di Passit, poi ripida salita alla Cruseta, dove lo scenario si fa' alpino. Rapida discesa alla Bocca de Rogna, dove mi avvio correndo sul sentiero alto che porta al Pian Grand, il primo dei quattro rifugi del sentiero. Ci arivo prima delle nove in perfetto orario; qualcuno sbuca da questo strano rifugio triangolare per guardare cosa succede. Risalgo ripidamente al Passo dell'Alta Burasca, tutto questo tratto è in gran parte in salita, poi ripida discesa sull'altro versante, dove finalmente posso correre sui prati fino al Trescolmen.
Dal lago prendo l'interminabile traversa che porta al Buscenel, fra continui saliscendi; si perché il sentiero alpino aggira tutte le cime della catena, allungando spesso notevolmente il percorso. In compenso le viste a picco sulla calanca sono sempre molto belle. Sorpasso i primi due escursionisti e dalla bocchetta traverso su terreno impervio fino al bel rifugio Ganan. Un'altre grande conca da traversare, il terreno purtroppo permette di correre solo a tratti e sbuco al Fil de Calvaresc, proprio sopra il bellissimo lago a forma di cuore dove c'è un po' di gente a fare il bagno.
Laggiù si vede la capanna Buffalora ma arrivarci è lungo fra i continui saliscendi. Il luogo è molto bello e, soprattutto, la capanna è aperta e c'è il guardiano. Provvidenziale, sono quasi le 13 e comincio a sentire un certo calo di zuccheri...non capisco proprio perché. Una fetta di torta e due bottigliette di coca mi rimettono in sesto. La ragazza della capanna non vuol credere da dove vengo e vuole assolutamente presentarmi al cappannat!
Il più comunque è fatto: attacco l'ultima salita "ufficiale" che mi porta al passo e poi al valico che aggira la cima di Nonnon - piano piano si comincia a vedere l'uscita della calanca verso sud. Devo ancora scendere nella conca di Groven, aggirare il pizzo e il Piz de Molera e poi più o meno ci sono. Questo tratto mi regala però una lunga serie di saliscendi che pesano sulle gambe ormai stanche. Finalmente raggiungo la Motta del Perdul, ormai è quasi fatta. Una veloce discesa mi porta all'ultimo rifugio, l'Alp di Fora. Lì incontro due svizzeri tedeschi che fanno il sentiero alpino in quattro giorni, qausi non mi credono quando dico che lo sto facendo in giornata. Ultima dose di saliscendi fino alla magnifica conca del Pian di Renten, ormai c'è l'ho fatta, sono le 16 e mi restano "solo" 1,600 metri di discesa.
Ho ancora abbastanza energia per farla tutta a corsa, il primo tratto è ripido, poi la discesa diventa scorrevole, alle 16.50 sono a Santa Maria dove ufficialmente finisce il sentiero alpino, alle 17.30 entro (sempre correndo...) a Grono dove ritrovo la mia pazientissima auto.
Qualche nota per i temerari che volessero ripetere il trail, Il percorso è molto lungo, tranne nella prima parte le salite non sono troppo dure, ma c'è un infinita serie di saliscendi, salitelle, traversi, ecc. Il llvello del sentiero è sul T3+, assicurando in brevi tratti con catene, il terreno non è semplice e solo nella seonda parte permette una corsa veloce, questo abbassa inevitabilmente la media. Il percorso è bello soprattuto fino a Trescolmen, poi gli aggiramenti delle cime sono francamente molto lunghi e un po' monotoni. Per chi lo facesse in più di un giorno consiglio vivamente due varianti per le cime: da Trescolmen a Ganan via Cima di Gagela (T4) e da Buffalora a Aion via la facile cresta della Cima di Nomon. Il sentiero è sconsigliabile in tarda primavera perché le traverse sono molto problematiche se c'è neve; in caso di dubbio portare equipaggiamento adeguato. Marcatura ottima.
Ripetitori cercasi!
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