Guggenberg (2441 mt), la Croce di Georg
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Erano anni che volevo salire al Guggenberg, ed esserci arrivato con un bel gruppo è stato doppiamente piacevole. Dalla cima Guggenberg si gode di un'ampia visuale ma oltre a ciò, ero curioso di vedere la croce di vetta che Georg con i suoi amici ha portato sin lassù, una croce minimale in legno che ogni cinquant'anni avrà bisogno di essere manutenuta, quindi Georg...
La salita per un lungo tratto è tutt'altro che faticosa e si spalma lungo una comoda sterrata, poi individuato il punto ove deviare (ometto) la salita diventa un po più impegnativa ma senza passaggi tecnici. In assenza di traccia mi risulta difficile dare delle indicazioni precise, anzi, non ne darò per nulla, ricordo solo la partenza e un pezzo di sterrata (lato sinistro) che sale verso la deviazione. Poi una volta nel bosco è presente una flebile traccia che porta in cresta dove poi proseguire è assolutamente facile. Bella la cima e ottimo lavoro del buon Georg. Qualcuno poi ha aggiunto una piccola sdraio in legno.
La foto di gruppo è immancabile: Io, Nadia, Olmo, Georg, Astrid e una loro amica cui ora mi sfugge il nome :(.
Per la discesa io e Georg ci buttiamo alla ricerca di una variante di discesa, una traccia ormai quasi scomparsa che porta a valle scendendo da N.E., una discesa ove si galleggia tra rododendri e ginepri. Il resto della truppa prosegue per un'altra discesa anche lì non chiarissima.
Ci si ritrova tutt@ a Badl per bere una birra e assaggiare qualche delicatezza. Una bella camminata in bella compagnia...
Grazie Georg per averci portato sul "tuo" Guggenberg.
Foto di gruppo.
La salita per un lungo tratto è tutt'altro che faticosa e si spalma lungo una comoda sterrata, poi individuato il punto ove deviare (ometto) la salita diventa un po più impegnativa ma senza passaggi tecnici. In assenza di traccia mi risulta difficile dare delle indicazioni precise, anzi, non ne darò per nulla, ricordo solo la partenza e un pezzo di sterrata (lato sinistro) che sale verso la deviazione. Poi una volta nel bosco è presente una flebile traccia che porta in cresta dove poi proseguire è assolutamente facile. Bella la cima e ottimo lavoro del buon Georg. Qualcuno poi ha aggiunto una piccola sdraio in legno.
La foto di gruppo è immancabile: Io, Nadia, Olmo, Georg, Astrid e una loro amica cui ora mi sfugge il nome :(.
Per la discesa io e Georg ci buttiamo alla ricerca di una variante di discesa, una traccia ormai quasi scomparsa che porta a valle scendendo da N.E., una discesa ove si galleggia tra rododendri e ginepri. Il resto della truppa prosegue per un'altra discesa anche lì non chiarissima.
Ci si ritrova tutt@ a Badl per bere una birra e assaggiare qualche delicatezza. Una bella camminata in bella compagnia...
Grazie Georg per averci portato sul "tuo" Guggenberg.
Foto di gruppo.
"Troppo stanco per dormire
Come Pellico mi metto a scrivere memorie su memorie per reprimere
La voglia insoddisfabile di pormi dubbi irrisolvibili
Circondato da un deserto di inquietudini
Le conoscenze non le riconosco
Su alcuni cresce il muschio di qualcuno rimane solo il teschio
Certi amici non li vedo più non li sento nemmeno
Pensando a loro mi ritrovo in mano
Ricordi talmente sparsi che non possono più collegarsi
Presto o tardi andranno persi nella banalità di chiacchiere
Dentro la complicità di foto e lettere
Mai promettere se non sei in grado di mantenere
Guardacaso più scrivo più temo di non averlo del tutto compreso
Timoroso di voltarmi per guardarvi e riconoscervi, vivo nel presente
Come Pellico mi metto a scrivere memorie su memorie per reprimere
La voglia insoddisfabile di pormi dubbi irrisolvibili
Circondato da un deserto di inquietudini
Le conoscenze non le riconosco
Su alcuni cresce il muschio di qualcuno rimane solo il teschio
Certi amici non li vedo più non li sento nemmeno
Pensando a loro mi ritrovo in mano
Ricordi talmente sparsi che non possono più collegarsi
Presto o tardi andranno persi nella banalità di chiacchiere
Dentro la complicità di foto e lettere
Mai promettere se non sei in grado di mantenere
Guardacaso più scrivo più temo di non averlo del tutto compreso
Timoroso di voltarmi per guardarvi e riconoscervi, vivo nel presente
Tanto va così ti accorgi che la vita è una foto di gruppo
Molti posano, troppi vivono a contatto con una realtà che non è di casa
Si affrettano a prendere decisioni nell'attesa
Di qualcosa con il rischio che non accada
Di qualcuno con il rischio che non ti veda
Del motivo che ci accomuna dentro la cornice
Troppo poco stanchi per dormire
Molti posano, troppi vivono a contatto con una realtà che non è di casa
Si affrettano a prendere decisioni nell'attesa
Di qualcosa con il rischio che non accada
Di qualcuno con il rischio che non ti veda
Del motivo che ci accomuna dentro la cornice
Troppo poco stanchi per dormire
Dentro la cornice si emerge dal profondo fino in superfice
Per riscoprire un po' com'è che va cosa si dice
Niente di nuovo come al solito chi vive per illudersi
Chi la fa finita, chi resta in bilico tra mille situazioni che lo compromettono
Tra mille e più inquilini che lo sfrattano
Chi rimane con i piedi a terra
Chi resta a bocca aperta per lo stupore per il malumore
Pochi volti rassicurano di questi tempi
Vivo di gratitudine per i momenti
Che passano di tanto in tanto come un classico
Che mi rileggo con piacere mentre già pregusto il prossimo
E i tentativi di stare da solo sono falliti, salvato dai soliti vecchi amici
Si può cenare qui stasera
Scatto primi piani eterni per non dimenticarci
Perché va così ti accorgi che la vita è una foto di gruppo
Molti posano, troppi restano a contatto con una realtà che non è di casa
Si affrettano a prendere decisioni nell'attesa
Di qualcosa con il rischio che non accada
Di qualcuno con il rischio che non ti veda
Del motivo che ci accomuna dentro la cornice
Ancora troppo stanchi per dormire
Per riscoprire un po' com'è che va cosa si dice
Niente di nuovo come al solito chi vive per illudersi
Chi la fa finita, chi resta in bilico tra mille situazioni che lo compromettono
Tra mille e più inquilini che lo sfrattano
Chi rimane con i piedi a terra
Chi resta a bocca aperta per lo stupore per il malumore
Pochi volti rassicurano di questi tempi
Vivo di gratitudine per i momenti
Che passano di tanto in tanto come un classico
Che mi rileggo con piacere mentre già pregusto il prossimo
E i tentativi di stare da solo sono falliti, salvato dai soliti vecchi amici
Si può cenare qui stasera
Scatto primi piani eterni per non dimenticarci
Perché va così ti accorgi che la vita è una foto di gruppo
Molti posano, troppi restano a contatto con una realtà che non è di casa
Si affrettano a prendere decisioni nell'attesa
Di qualcosa con il rischio che non accada
Di qualcuno con il rischio che non ti veda
Del motivo che ci accomuna dentro la cornice
Ancora troppo stanchi per dormire
Va così ti accorgi che lo scatto è mosso e fuorifuoco
Ma è troppo tardi per fare uno spreco dei momenti che affronti
Degli imprevisti che ti tocca vivere
Pagando in contanti per poter scrivere
Di qualcosa con il rischio che non accada
Di qualcuno con il rischio che non ti veda
Del motivo che ci accomuna dentro la cornice
Ancora troppo sveglio per dormire".
A' la prochaine! Menek, Nadia e Olmo
Ma è troppo tardi per fare uno spreco dei momenti che affronti
Degli imprevisti che ti tocca vivere
Pagando in contanti per poter scrivere
Di qualcosa con il rischio che non accada
Di qualcuno con il rischio che non ti veda
Del motivo che ci accomuna dentro la cornice
Ancora troppo sveglio per dormire".
A' la prochaine! Menek, Nadia e Olmo
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