Bivacco sotto le stelle in vetta al Wisshorn


Publiziert von paoloski , 25. August 2021 um 12:03.

Region: Welt » Schweiz » Wallis » Mittelwallis
Tour Datum:18 August 2021
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-VS 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 1350 m
Abstieg: 1350 m
Strecke:16,5 Km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Varese, autostrada A26, Passo del Sempione, Brig, Visp, Täsch. A Täsch si deve lasciare l'auto e prendere il treno per Zermatt. Costo parcheggio per 24 ore circa: 20,50 CHF Costo treno Täsch - Zermatt andata e ritorno: 16 CHF
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita andata - ritorno.
Unterkunftmöglichkeiten:Trifthütte.
Kartennummer:CNS 2515 Zermatt - Gornergrat

Quest'anno per il mio bivacco sotto le stelle ho deciso di salire in vetta al Wisshorn, una cima estremamente panoramica posta a picco sopra Zermatt.
Sarà una decina di anni che non vengo da queste parti, cioè più o meno da quando ho smesso di fare gare di corsa in montagna e sento la mancanza di questi luoghi, che si attagliano perfettamente alla definizione di "Playground of Europe" che ne diede a suo tempo Leslie Stephen, ma che, al di là di un certo eccesso di ferrovie, funivie, case ed alberghi sanno offrire dei panorami assolutamente unici e, al di fuori degli itinerari più comodi, anche una mancanza di affollamento che non si riscontra neppure in località meno famose.
Parto presto ma traffico ed un'infinità di cantieri lungo il percorso fanno si che il mio viaggio risulti più lungo di quanto preventivato. A mezzogiorno comunque sono a Täsch, il tempo è nuvoloso ed il mio umore si deprime un po', ritiro il biglietto del parcheggio, trovo, un po' a fatica un posto libero nel pur enorme parcheggio coperto, indosso gli scarponi, mi carico lo zaino, aggiungo al peso anche un ombrellino, più per scaramanzia che per altro, e salgo alla stazione per fare il biglietto andata - ritorno per Zermatt, il treno  è già in procinto di partire, vi salgo e, mano a mano che ci avviciniamo a Zermatt, il mio umore risale: il cielo qui ha larghi sprazzi di azzurro!
Come prevedibile la città sembra una Rimini in montagna, c'è una marea di gente che passeggia sul corso principale.
Percorro un paio di centinaia di metri e poi svolto a destra seguendo le indicazioni per la Trifthütte.... e la folla scompare ed incontro solo qualche escursionista in salita o in discesa oltre a diversi runners che si stanno allenando per la Zermatt Marathon che si terrà a breve.
Il sentiero passa fra nuclei di baite e fienili Walser perfettamente preservati e poi inizia a salire più ripido lungo il vallone formato dal Triftbach.
Arrivo all'Halterhaupt Edelveiss e decido che mi merito una bella Rivella fresca! Un paio di foto alla vista aerea su Zermatt che si gode dalla terrazza, un breve relax e mi ricarico lo zaino sulle spalle, pochi metri e sono sopra il limite del bosco, se prima il caldo era mitigato dagli alberi ora si sale in pieno sole.
Comunque il paesaggio si fa vieppiù interessante, inoltre si cammina fra una profusione di fiori incredibile e ad ogni passo si levano in volo decine di farfalle.
Più in alto il sentiero si sposta sul versante settentrionale del vallone, questo tratto corre proprio in prossimità del torrente ed è protetto da qualche canapone.
Riprendo a salire sull'altro versante che si rivela ancora più ricco di fiori e farfalle. Vedo una bandiera svizzera poco sopra di me, ancora qualche passo ed ecco apparire la Trifthütte... sono piacevolmente sorpreso: pensavo di impiegare molto più tempo ad arrivare fin qui.
Non mi fermo ma proseguo fino a trovare un buon posto in prossimità di un ruscello per mangiare qualcosa.
Mi fermo una mezz'oretta e poi riparto, il sentiero è perfettamente indicato e sale verso Nord, sarà il caldo, sarà il fatto che ho mangiato ma le gambe vanno molto meno di prima, non è comunque un problema: ho tutto il pomeriggio per arrivare in cima.
Finalmente voltandomi indietro vedo la cima del Cervino apparire dietro l'Höbalmen, poco più sopra assisto al volo di due giovani aquile che sembrano inseguirsi.
Ecco apparire la mia cima, non è un granché spettacolare ma so che saprà regalarmi un gran panorama.
Arrivo al bivio fra il sentiero che porta al Wisshorn e quello, segnalato in bianco e blu, che porta al Platthorn ed al Mettelhorn. Breve discesa per attraversare il ruscello e poi procedo in falsopiano verso Sud Est per andare a prendere la cresta Sud del Wisshorn.
Dopo tanta salita finalmente cammino su un magnifico sentiero in leggera ascesa con davanti agli occhi il Monte Rosa.
Incontro una coppia ferma a mangiare e delle pecore Schwarznose decisamente molto belle.
Il tratto in falso piano termina ed arrivo alla base del costone che sale alla mia cima, vi è una sequenza ininterrotta di paravalanghe fin poco sotto alla sommità, in effetti il Wisshorn è proprio a picco sopra Zermatt che infatti vedo dall'alto come se fossi in volo.
Ultimo sforzo, un passo dopo l'altro risalgo il pendio ed arrivo in cima, trovo una coppia che mi aveva superato mentre pranzavo nei pressi della Trifthütte, io mollo lo zaino a terra ed inizio a guardarmi intorno per trovare il posto migliore dove stendere il mio materassino.
Poco lontano dal cartello segnavia che caratterizza la cima trovo un angolino senza deiezioni ovocaprine che mi sembra adatto: gran panorama ed un leggero risalto a Nord che mi riparerà dal vento. Finalmente mi tolgo gli scarponi ed indosso i miei sandali, mi guardo intorno: il panorama è veramente fantastico: decine di 4000 tutt'intorno, dai Mischabel fino al Weisshorn passando per il Täschorn, il Dom, l'Alphubel, l'Allalinhorn, il Monte Rosa, il Castore, il Polluce, i Breithorn, l'Ober Gabelhorn, lo Zinalrothorn...senza contare una miriade di cime di poco più basse.
La coppia scende a valle, rimango solo sulla cima ed inizio a preparare la mia "cuccia", il sole è ancora alto ma so che appena tramonterà la temperatura scenderà bruscamente.
Gonfio il materassino, ci metto sopra il sacco da bivacco dentro cui infilo il sacco a pelo ed il sacco lenzuolo di seta... con un cielo così sereno ed a 3000 metri stanotte non farà certamente molto caldo!
Ora di cena, mangio con davanti il Cervino, poco sotto di me, fra i paravalanghe, una femmina di stambecco bruca tranquilla, quando se ne va vedo arrivare le Schwarznose incontrate qualche ora fa, non sembrano intenzionate a salire.
1300 metri a picco sotto di me vedo Zermatt già in ombra, una miriade di luci si accendono e da qui non si indovina l'agitazione che certamente ci sarà nel borgo.
Mi faccio un the sul fornellino poi sistemo le mie cose: scarponi, calze e macchina fotografica dentro il saccone di plastica, il cavalletto e la pila frontale vicino al materassino...il sole sta tramontando, è ora di infilarsi nel sacco a pelo.
Questi primi momenti sono i più belli del bivacco: tutt'intorno c'è una gran pace, l'unico rumore è lo scroscio lontano dei torrenti che escono alla base del Triftgletscher e del Gabelhorngletscher buttandosi nel sottostante laghetto di fusione.
Il cielo è leggermente velato ma so che con il passare delle ore la nuvolosità scenderà a ricoprire il fondovalle e diverrà terso.
Un'ora dopo un movimento alle mie spalle mi fa trasalire: una ventina di pecore mi osservano! Devo aver occupato il loro giaciglio abituale, mi osservano per un po' poi si allontanano silenziosamente.
Ben presto la Luna sorge sopra le cime del Monte Rosa, poi ecco accendersi una luce in vetta al Kleine Matterhorn, quindi quella della Rothornhütte, poi quella della Hornlihütte. Si accende una luce brillante su una cima del Monte Rosa ma non può essere la Capanna Margherita ché da qui rimane nascosta dietro la Punta Dufour, presto la luce si sposta: è un pianeta, dalla brillantezza direi Venere.
Monto la macchina sul cavalletto e comincio a fotografare il tramonto che avanza, le montagne si tingono di arancio, la Luna diviene sempre più splendente, appaiono le prime stelle...alla fine il sole scompare dietro la Wellenkuppe creando un suggestivo effetto di luce sull'Ober Gabelhorn.
Comincia a far freddo, mi rintano nel sacco osservando la Via Lattea sopra di me, con la Luna quasi piena non è così brillante come altre volte ho avuto occasione di osservare.
È ormai notte, come sempre il sonno si alterna alla veglia, la Luna illumina le vette, scatto qualche foto cercando di scoprirmi il meno possibile, il freddo diviene sempre più pungente tanto che ad un certo punto decido di aprire lo zaino ed indossare anche la giacca a vento. Intorno a mezzanotte sento uno scampanellio... le pecore non avevano campanacci... accendo la frontale e scopro che un gregge di capre vallesane è salito in vetta, come le pecore mi osservano curiose, qualcuna si avvicina, un paio di urla e si allontanano, si sistemano ad una ventina di metri di distanza. 
La stanchezza ha il sopravvento e mi addormento di colpo, dimentico del freddo, delle capre e delle pecore.
Mi sveglio alle sei, sta albeggiando e tutte le cime intorno. a cominciare dalle più alte, stanno lentamente colorandosi, le capre sono sveglie ma ancora accucciate, aspettano che il sole arrivi anche sul Wisshorn per alzarsi, io seguirò il loro esempio, senz'altro sono più esperte di me in fatto di notti all'addiaccio.
Sull'Hornligrat vedo le frontali delle cordate che stanno salendo il Cervino lungo la cresta, anche sullo Zinalrothorn e sul Weisshorn si intravedono le luci delle pile che ben presto si spengono perché il sole sta ormai rischiarando le vie.
Una capra inizia a sfregare le sue enormi corna sulla palina di vetta facendo un gran baccano, sembra che sia il segnale della sveglia perché tutte si levano e iniziano a guardarsi intorno, Le imito suscitando la loro curiosità: mi osservano ma senza avvicinarsi. Comincio a riporre le mie cose, durante la notte la temperatura è andata decisamente sotto allo zero e tutt'intorno vi è uno strato di brina che ricopre anche il mio zaino ed il sacco da bivacco. Per fortuna il Sole inizia a scaldarmi, decido però che di accendere il fornello per farmi un the non ho voglia, la colazione la farò alla Trifthütte più tardi.
Lo zaino è pronto, le capre scendono, ancora qualche foto ed uno sguardo circolare a questo incredibile panorama e mi avvio anch'io.
Ripercorro in discesa il sentiero salito ieri, fotografo un branco di camosci che bruca ad una certa distanza, poi incontro nuovamente le pecore e raggiungo il bivio per Mettelhorn e Platthorn, con uno zaino molto più leggero prenderei in considerazione l'idea di salirvi ma con questi chili sulle spalle non se ne parla neppure.
Raggiungo la Trifthütte, la fame si fa sentire, ordino un caffè in tazza grande ed il gestore mi propone una fetta di torta di mele...come dire di no?
Da qui potrei risalire fino all'Höbalmen ma a che pro? Lo zaino pesa, il giro mi prenderebbe almeno tre o quattro ore ed arriverei a casa solo a sera, inoltre, per quanto bello, il panorama, che già conosco, non è minimamente paragonabile a quanto visto dalla vetta del Wisshorn.
Scendo a valle per il sentiero fatto ieri, fra l'altro ci sono un'infinità di fiori e di farfalle da osservare e fotografare.
Ripasso dall'Alterhaupt Edelweiss ma non mi fermo, più sotto faccio una breve deviazione e poco dopo mezzogiorno sono in stazione, acquisto un'altra Rivella, il treno parte fra cinque minuti, trovo un posto a sedere ed in una dozzina di minuti eccomi a Täsch, pago il parcheggio e scendo alla mia auto, il tempo di togliere gli scarponi, di cambiarmi e sono pronto a partire. Mi fermerò prima del Simplonpass per mangiare, alle 16 sono a casa.

Che dire? Ho patito un po' di freddo ma il panorama, la Luna, l'alba, il tramonto, l'incontro con gli animali, i tanti fiori, alcuni mai osservati da me, hanno largamente ripagato il disagio.
Come mi aspettavo il Wisshorn è una magnifica cima, fra le più panoramiche che abbia mai salito. 

Tourengänger: paoloski


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Kommentare (2)


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ariasottile hat gesagt:
Gesendet am 25. August 2021 um 15:11
Quest'idea di una gita annuale bivaccando sotto le stelle è davvero eccellente!
Belle foto e complimenti per la cima originale.

Ciao,
Emanuele

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. August 2021 um 15:14
Grazie Emanuele,
in effetti è un momento che mi programmo da un anno all'altro e che aspetto con ansia. Una vera ricarica dallo stress.
Ciao, buone gite, Paolo


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