Creste dei monti di Ledro: ....ma solo per chi piace il salire ripido....no perditempo!
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Lunga escursione sulle creste dei monti della valle di Ledro seguendo trincee e manufatti sulla linea di confine austriaca antecedenti il primo conflitto mondiale e ancora ben marcate. Numerose sono le possibilità di accesso ai sentieri dal fondo valle. In questo caso, per farci un po' del male, abbiamo assemblato un lungo percorso che partendo dal basso si raccordi con quello di cresta dalla Cima Oro, allo Sclapa e alla Cima Parì per terminare al Monte Tomebrù seguendo la lunga linea di demarcazione dell'originale confine austriaco e che segue fedelmente i lunghi sali-scendi delle creste su percorsi non segnati ma ben marcati. Ho messo una valutazione di T3 per via del dislivello complessivo e per le lunghe pendenze impegnative del 30-40%.
Il tempo impiegato complessivo di movimento é di 5 ore, ma l'escursione é stata di 9 ore, i panorami suggerivano ogni momento una sosta di ammirazione......che poi erano molto utili per recuperare il fiato.
A destra ed a sinistra calano i versanti molto ripidi che sovrastano il lago di Ledro e di fronte sull’altro versante del Lago, la cima Tremalzo, il Carone, Il corno della Marogna che evidenziano la strategia dell'avanzata italiana con la copertura di queste montagne.
Il tempo impiegato complessivo di movimento é di 5 ore, ma l'escursione é stata di 9 ore, i panorami suggerivano ogni momento una sosta di ammirazione......che poi erano molto utili per recuperare il fiato.
A destra ed a sinistra calano i versanti molto ripidi che sovrastano il lago di Ledro e di fronte sull’altro versante del Lago, la cima Tremalzo, il Carone, Il corno della Marogna che evidenziano la strategia dell'avanzata italiana con la copertura di queste montagne.
Escursione in costante vista panoramica con pendenze significative e ricche di testimonianze della presenza militare: km di trincee, scalinate scavate in roccia, caverne, resti di costruzioni (a Bocca di Saval sono ancora presenti i resti di un ospedale) a testimonianza del presidio austriaco del confine di stato. In altre escursioni ho avuto modo verificare le postazioni a Riva del Garda del gruppo della Rocchetta e della cima Grotta Daei o della valle dei Concei delle basi di Bocca Trat. Molto é stato organizzato con sentieri segnati e palinati e che come un museo a cielo aperto percorrono i punti più significativi della vita in questi posti, però molto si può aggiungere con un minimo di preparazione. Non é segnata la traversata in cresta Cima Oro-Cima Parì e qualche difficoltà anche sul ripido sentiero di raccordo da Sella di Cocca al fondo Valle da percorrere con attenzione alle deviazioni.
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