Pizzo Canà 2946 - Tre Corni 2954 - Crozlina 3010 da Dalpe
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Siamo ad ovest del Pizzo Campo Tencia lungo una cresta percorribile anche interamente senza assicurarsi, un itinerario che divide le valli Piumogna e Prato, di grande bellezza e carattere. Volendo ci si può aggiungere il Pizzo Campo Tencia e il crinale fino al Penca o al Forno, ma in questo caso bisognerebbe partire alle 02 e tornare al buio, almeno nel mio caso.
Quel giorno non ho avuto la possibilità di prendermi una giornata tanto lunga.
Tempi di percorrenza (pause incluse)
- Dalpe (1192m) - Passo Morghirolo (2561 m): 4h 30 min - T1-T4
- Passo Morghirolo (2561 m) - Pizzo Canà (2947 m): 1h 20 min - T6
- Pizzo Canà (2947 m) - Tre Corni (2953 m): 20 min - T6
- Tre Corni (2953 m) - Pizzo Croslina (3012 m ): 1h 10 min - T6
- Pizzo Croslina (3012 m) - Polpiano (1365 m) via Btta.Croslina (2867 m): 4 h - T5
Avvicinamento
Quel giorno volevo fare una breve escursione per essere a casa piuttosto presto.
Quindi ho scelto di fare un T6 con 2082 metri di dislivello e 20.9 chilometri :))
No l'idea iniziale era di salire al Gallina (breve sviluppo ma cima interessante). Però
marc73 la sera prima mi dice che Daniele e Carlo sarebbero saliti al Tre Corni. Poter unire una cima del genere alla conoscenza di due nuove persone (amici di Marcello) è stato il motivo della scelta. Non ho esitato a contattarli nottetempo.
Per il gruppo Tencia avevo in progetto un lungo itinerario ad anello da Prato Sornico. Lo realizzerò prima o poi includendo la parte più orientale del gruppo (Penca).
I due ragazzi sono svelti. Pertanto gioco d'anticipo e salgo a Dalpe per le 06.15. Chiedo a Carlo soltanto di indicarmi il nome della bocchetta da cui attaccare la cresta e da quale punto accedervi. Lui mi manda una foto esplicativa.
Poi siamo d'accordo che mi raggiungono in cresta. E così è stato. Loro sono partiti alle 09.00 da Polpiano e alle 11.19 li vedo apparire nella nebbia lungo il primo tratto di cresta.
Da Dalpe seguo il sentiero normale fino alla Capanna Campo Tencia. Qui breve sosta e mangio un crumble di albicocche che mi fornisce l'energia per lo step successivo.
Invece di spostarmi verso sud e attraversare il fiume (itinerario per il Pizzo Campo Tencia segnato in bianco-blu), scendo comunque verso il fiume ma mi sposto verso ovest costeggiandolo. La traccia per il Tre Corni è segnata ma non è da confondere con quella che porta all'Alpe Morghirolo. È costituita da bolli blu e inizialmente rossi (nei pressi della fontana della capanna si deve andare leggermente a sinistra e poi dritto, non a destra della capanna e non scendere verso il fiume). Io la ritrovo poco più avanti perchè sono sceso verso il fiume.
Seguo la valle in un ambiente bellissimo. È tutto prato verde disseminato di massi. Pian piano aumentano i massi finchè mi trovo a camminare sopra una ganna. Ad un certo punto individuo all'orizzonte l'intaglio roccioso nel quale infilarmi per attaccare la cresta. Sotto questo intaglio un canalino erboso mi permette di accedervi. Alla mia destra scorgo il Lago di Morghirolo. Sono nei pressi del Piano del Lei.
Dalla Capanna al Piano di Lei si guadagnano 160 metri. Da qui la pendenza aumenta e si prendono 250 m su terreno roccioso e vieppiù franoso.
Sono in cresta e sono le 10.45. Ovviamente cosa mi aspetta: la nebbia.

Valle Piumogna oltre la Capanna Campo Tencia (vista verso est)
Pizzo Canà 2947 m
Fino a quel giorno non sapevo della sua esistenza. Appartenendo alla cresta per il Tre Corni mi sono trovato a scalarlo per caso. Essendo avvolto dalla nebbia ora non saprei probabilmente distinguerlo. La stessa cosa vale per il Tre Corni.
Dal Passo Morghirolo seguo la cresta a sinistra. Il primo tratto è esposto sul versante della Lavizzara e presenta un paio di passaggi attrezzati con la fune di metallo. Mi assicuro con una fettuccia. Qui mi raggiungono Carlo e Daniele. Mi superano e inizio a seguirli. Ci sono vari passaggi di secondo e terzo grado in parte attrezzati e in parte no. Gli appigli abbondano e la roccia è solida. Superiamo un paio di cime senza nome e poi risaliamo un vasto pendio di rocce che verte al Pizzo Canà. Loro spariscono nella nebbia ma io seguo i bolli blu.
In 1h 20 min dal Passo di Morghirolo sono sul Pizzo Canà.

Primo tratto di cresta per il Pizzo Canà
Tre Corni 2953 m
Voglio ritornare al Tre Corni. Vuoi per la nebbia e vuoi per la velocità con cui viaggiavano Carlo e Daniele non sono riuscito a integrare bene questa montagna nella mia memoria visiva.
Ad ogni modo il percorso è sempre un T6. Ad un certo punto c'è una bella parete (grado 5 forse) dotata di staffe e fune di metallo (che annullano il grado 5 o quello che sia). La scaliamo liberamente (fettuccia o kit ferrata da avere almeno nello zaino e usare se si è anche solo leggermente insicuri) e siamo sulla vetta del Tre Corni. Da qui riesco a vedere il Crozlina nella nebbia. Questo appare come una grande torre.

Passaggio attrezzato - Tre Corni
Crozlina 3012 m
Dalla cresta ovest prima di giungere alla base del Crozlina bisogna superare un intaglio. Prima di ciò però si perdono 100 m dal Tre Corni fino all'omonima bocchetta.
L'intaglio è seguito da una parete attrezzata da risalire scalando, anche qui attaccarsi se si è insicuri (esposizione). Quindi superata una cima senza nome si giunge alla base del Crozlina.
Carlo mi telefona ormai dalla cima dello stesso per dirmi di non percorrere il primo tratto di cresta. Ma di seguire il nevaio (sulla loro traccia) sul fianco sud per poi riprendere, tramite un canale, la cresta più avanti.
Il primo pezzo di cresta difatti è marcio e in parte franato. Da evitare. Io non lo sapevo ma anche in capanna me l'avevano segnalato. Dopo il nevaio trovo la via di salita più facile per me (che ritorna leggermente indietro, non so se sia stata la stessa degli altri, ma è intuitiva). Quindi pochi passi di cresta e sono in vetta.
Al posto della croce abbiamo un bel fiore di vetta e un libro.
I ragazzi mi aspettano mentre faccio una pausa (sono 4 ore e mezzo che non ne faccio una). Ho fame e mi concedo un pasto. Il loro mangiare invece è un mistero (non li ho visti mangiare ).

Base del Crozlina visto da ovest (tratto iniziale di cresta da evitare)
Allontanamento
La discesa verso la Bocchetta Croslina è delicata nel primo tratto. Ho seguito i ragazzi che si sono tenuti per lo più sulla sinistra (esposizione ma roccia solida).
Quindi più avanti si punta dritto alla bocchetta su pendio franoso e ripido. Ora il Tencia si presenta davanti a noi.
Carlo vorrebbe salire. Io lo capisco perfettamente. Ma vogliamo tornare per un orario decente. E il tempo non bellissimo ci aiuta a rinunciare. Percorriamo allegramente il nevaio fino al costone nord- orientale che discendiamo fino a quota 2400 m circa. Alla nostra destra vediamo i rimasugli del ghiacciaio e un bel laghetto.
Si perdono almeno 400 metri di quota lungo il costone, loro spariscono rapidamente, io procedo al mio ritmo facendo un po' di foto. Intorno a quota 2400 m il sentiero volge a ovest / nordovest verso una cengia ( "il cengione" ). Alla fine c'è un torrente coperto da un nevaio, completamente solo a valle. Da monte invece noto un ponte di neve pericoloso. Il problema è che il nevaio è l'unico passaggio. Pertanto mi abbasso e lo attraverso lontano dal fiume. Dalla neve al letto roccioso e ripido del fiume ci sono almeno 2 o 3 metri. Dunque non bisogna assolutamente cadere dentro che c'è anche la corrente. Giunto in Capanna mi accerto che i ragazzi abbiano informato il capannaro, al fine di dare indicazioni precise agli escursionisti (salendo dalla Capanna non si può vedere l'assottigliamento e la traccia ci passa proprio sopra). Tra pochi giorni cederà e non sarà più un problema.
Raggiungo velocemente gli altri in capanna e mi prendo la pausa più lunga della giornata (40 minuti forse). Birrone. Uno di loro ha ordinato un piatto di gnocchi (almeno uno dei due è un essere umano normale che mangia).
Di nuovo gioco d'anticipo e mi incammino lungo il sentiero per Dalpe. Voglio arrivare con loro a Polpiano e farmi portare in auto a Dalpe. Riesco a tenere il loro ritmo ma ancora adesso ho male alle gambe (circa 55 ore dopo).
Diciamo che ho trascorso la giornata a scappare o inseguire i due alpinisti.

Passaggio pericoloso da evitare. Non seguire la traccia nella neve in mezzo alla foto. Abbassarsi lontano dal fiume, a valle oltre il piccolo dosso
In conclusione bel giro, bella compagnia. Volendo si può potenziare con altre cime (più ad est). Ma prendendosi una giornata dalla notte alla notte.
La regione merita più escursioni. La consiglio e io ci ritornerò sicuramente.
Quel giorno non ho avuto la possibilità di prendermi una giornata tanto lunga.
Tempi di percorrenza (pause incluse)
- Dalpe (1192m) - Passo Morghirolo (2561 m): 4h 30 min - T1-T4
- Passo Morghirolo (2561 m) - Pizzo Canà (2947 m): 1h 20 min - T6
- Pizzo Canà (2947 m) - Tre Corni (2953 m): 20 min - T6
- Tre Corni (2953 m) - Pizzo Croslina (3012 m ): 1h 10 min - T6
- Pizzo Croslina (3012 m) - Polpiano (1365 m) via Btta.Croslina (2867 m): 4 h - T5
Avvicinamento
Quel giorno volevo fare una breve escursione per essere a casa piuttosto presto.
Quindi ho scelto di fare un T6 con 2082 metri di dislivello e 20.9 chilometri :))
No l'idea iniziale era di salire al Gallina (breve sviluppo ma cima interessante). Però

Per il gruppo Tencia avevo in progetto un lungo itinerario ad anello da Prato Sornico. Lo realizzerò prima o poi includendo la parte più orientale del gruppo (Penca).
I due ragazzi sono svelti. Pertanto gioco d'anticipo e salgo a Dalpe per le 06.15. Chiedo a Carlo soltanto di indicarmi il nome della bocchetta da cui attaccare la cresta e da quale punto accedervi. Lui mi manda una foto esplicativa.
Poi siamo d'accordo che mi raggiungono in cresta. E così è stato. Loro sono partiti alle 09.00 da Polpiano e alle 11.19 li vedo apparire nella nebbia lungo il primo tratto di cresta.
Da Dalpe seguo il sentiero normale fino alla Capanna Campo Tencia. Qui breve sosta e mangio un crumble di albicocche che mi fornisce l'energia per lo step successivo.
Invece di spostarmi verso sud e attraversare il fiume (itinerario per il Pizzo Campo Tencia segnato in bianco-blu), scendo comunque verso il fiume ma mi sposto verso ovest costeggiandolo. La traccia per il Tre Corni è segnata ma non è da confondere con quella che porta all'Alpe Morghirolo. È costituita da bolli blu e inizialmente rossi (nei pressi della fontana della capanna si deve andare leggermente a sinistra e poi dritto, non a destra della capanna e non scendere verso il fiume). Io la ritrovo poco più avanti perchè sono sceso verso il fiume.
Seguo la valle in un ambiente bellissimo. È tutto prato verde disseminato di massi. Pian piano aumentano i massi finchè mi trovo a camminare sopra una ganna. Ad un certo punto individuo all'orizzonte l'intaglio roccioso nel quale infilarmi per attaccare la cresta. Sotto questo intaglio un canalino erboso mi permette di accedervi. Alla mia destra scorgo il Lago di Morghirolo. Sono nei pressi del Piano del Lei.
Dalla Capanna al Piano di Lei si guadagnano 160 metri. Da qui la pendenza aumenta e si prendono 250 m su terreno roccioso e vieppiù franoso.
Sono in cresta e sono le 10.45. Ovviamente cosa mi aspetta: la nebbia.

Valle Piumogna oltre la Capanna Campo Tencia (vista verso est)
Pizzo Canà 2947 m
Fino a quel giorno non sapevo della sua esistenza. Appartenendo alla cresta per il Tre Corni mi sono trovato a scalarlo per caso. Essendo avvolto dalla nebbia ora non saprei probabilmente distinguerlo. La stessa cosa vale per il Tre Corni.
Dal Passo Morghirolo seguo la cresta a sinistra. Il primo tratto è esposto sul versante della Lavizzara e presenta un paio di passaggi attrezzati con la fune di metallo. Mi assicuro con una fettuccia. Qui mi raggiungono Carlo e Daniele. Mi superano e inizio a seguirli. Ci sono vari passaggi di secondo e terzo grado in parte attrezzati e in parte no. Gli appigli abbondano e la roccia è solida. Superiamo un paio di cime senza nome e poi risaliamo un vasto pendio di rocce che verte al Pizzo Canà. Loro spariscono nella nebbia ma io seguo i bolli blu.
In 1h 20 min dal Passo di Morghirolo sono sul Pizzo Canà.

Primo tratto di cresta per il Pizzo Canà
Tre Corni 2953 m
Voglio ritornare al Tre Corni. Vuoi per la nebbia e vuoi per la velocità con cui viaggiavano Carlo e Daniele non sono riuscito a integrare bene questa montagna nella mia memoria visiva.
Ad ogni modo il percorso è sempre un T6. Ad un certo punto c'è una bella parete (grado 5 forse) dotata di staffe e fune di metallo (che annullano il grado 5 o quello che sia). La scaliamo liberamente (fettuccia o kit ferrata da avere almeno nello zaino e usare se si è anche solo leggermente insicuri) e siamo sulla vetta del Tre Corni. Da qui riesco a vedere il Crozlina nella nebbia. Questo appare come una grande torre.

Passaggio attrezzato - Tre Corni
Crozlina 3012 m
Dalla cresta ovest prima di giungere alla base del Crozlina bisogna superare un intaglio. Prima di ciò però si perdono 100 m dal Tre Corni fino all'omonima bocchetta.
L'intaglio è seguito da una parete attrezzata da risalire scalando, anche qui attaccarsi se si è insicuri (esposizione). Quindi superata una cima senza nome si giunge alla base del Crozlina.
Carlo mi telefona ormai dalla cima dello stesso per dirmi di non percorrere il primo tratto di cresta. Ma di seguire il nevaio (sulla loro traccia) sul fianco sud per poi riprendere, tramite un canale, la cresta più avanti.
Il primo pezzo di cresta difatti è marcio e in parte franato. Da evitare. Io non lo sapevo ma anche in capanna me l'avevano segnalato. Dopo il nevaio trovo la via di salita più facile per me (che ritorna leggermente indietro, non so se sia stata la stessa degli altri, ma è intuitiva). Quindi pochi passi di cresta e sono in vetta.
Al posto della croce abbiamo un bel fiore di vetta e un libro.
I ragazzi mi aspettano mentre faccio una pausa (sono 4 ore e mezzo che non ne faccio una). Ho fame e mi concedo un pasto. Il loro mangiare invece è un mistero (non li ho visti mangiare ).

Base del Crozlina visto da ovest (tratto iniziale di cresta da evitare)
Allontanamento
La discesa verso la Bocchetta Croslina è delicata nel primo tratto. Ho seguito i ragazzi che si sono tenuti per lo più sulla sinistra (esposizione ma roccia solida).
Quindi più avanti si punta dritto alla bocchetta su pendio franoso e ripido. Ora il Tencia si presenta davanti a noi.
Carlo vorrebbe salire. Io lo capisco perfettamente. Ma vogliamo tornare per un orario decente. E il tempo non bellissimo ci aiuta a rinunciare. Percorriamo allegramente il nevaio fino al costone nord- orientale che discendiamo fino a quota 2400 m circa. Alla nostra destra vediamo i rimasugli del ghiacciaio e un bel laghetto.
Si perdono almeno 400 metri di quota lungo il costone, loro spariscono rapidamente, io procedo al mio ritmo facendo un po' di foto. Intorno a quota 2400 m il sentiero volge a ovest / nordovest verso una cengia ( "il cengione" ). Alla fine c'è un torrente coperto da un nevaio, completamente solo a valle. Da monte invece noto un ponte di neve pericoloso. Il problema è che il nevaio è l'unico passaggio. Pertanto mi abbasso e lo attraverso lontano dal fiume. Dalla neve al letto roccioso e ripido del fiume ci sono almeno 2 o 3 metri. Dunque non bisogna assolutamente cadere dentro che c'è anche la corrente. Giunto in Capanna mi accerto che i ragazzi abbiano informato il capannaro, al fine di dare indicazioni precise agli escursionisti (salendo dalla Capanna non si può vedere l'assottigliamento e la traccia ci passa proprio sopra). Tra pochi giorni cederà e non sarà più un problema.
Raggiungo velocemente gli altri in capanna e mi prendo la pausa più lunga della giornata (40 minuti forse). Birrone. Uno di loro ha ordinato un piatto di gnocchi (almeno uno dei due è un essere umano normale che mangia).
Di nuovo gioco d'anticipo e mi incammino lungo il sentiero per Dalpe. Voglio arrivare con loro a Polpiano e farmi portare in auto a Dalpe. Riesco a tenere il loro ritmo ma ancora adesso ho male alle gambe (circa 55 ore dopo).
Diciamo che ho trascorso la giornata a scappare o inseguire i due alpinisti.

Passaggio pericoloso da evitare. Non seguire la traccia nella neve in mezzo alla foto. Abbassarsi lontano dal fiume, a valle oltre il piccolo dosso
In conclusione bel giro, bella compagnia. Volendo si può potenziare con altre cime (più ad est). Ma prendendosi una giornata dalla notte alla notte.
La regione merita più escursioni. La consiglio e io ci ritornerò sicuramente.
Tourengänger:
Michea82

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