Helsenhorn (m 3272) dall'Alpe Veglia
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Lunga gita ma estremamente appagante dove si incontra la vera essenza della montagna: neve intonsa, ricerca del passaggio, solitudine e un panorama spaziale dalla cima più alta della zona. Assolutamente consigliata per chi ha buona gamba e non disdegna un alpinismo di ricerca (alla fine saranno quasi 2200 m di dislivello con le risalite e 25 km di sviluppo)
Fino al Passo di Boccareccio il percorso è segnato, alcune corde fisse e una cengia nell'ultimo tratto per superare una balza rocciosa, impressionante dal basso ma senza difficoltà purchè senza neve (condizioni attuali).
Dal passo si seguono gli ometti, dirigendosi verso la cima di Piodelle per poi traversare cercando di perdere meno quota possibile verso quel che resta del ghiacciaio. Tra sfasciumi, dossi rocciosi e campi innevati si giunge così sotto il pendio terminale. Qui si ritrovano abbondanti ometti che portano ad una ripida traccia che serpeggia verso lo spartiacque. Noi a metà, causa ancora abbondante neve su scivoli pendenti ad oltre 45°, abbiamo preferito appoggiarci ad una costola rocciosa centrale che con un paio di passaggi di II grado ci ha portato in cresta, ma in assenza di neve conviene proseguire sulla ripida traccia. Un volta in cresta in pochi minuti senza difficoltà alla vetta. Panorama spaziale.
Noi abbiamo usato i ramponi mentre la picca è rimasta nello zaino
Fino al Passo di Boccareccio il percorso è segnato, alcune corde fisse e una cengia nell'ultimo tratto per superare una balza rocciosa, impressionante dal basso ma senza difficoltà purchè senza neve (condizioni attuali).
Dal passo si seguono gli ometti, dirigendosi verso la cima di Piodelle per poi traversare cercando di perdere meno quota possibile verso quel che resta del ghiacciaio. Tra sfasciumi, dossi rocciosi e campi innevati si giunge così sotto il pendio terminale. Qui si ritrovano abbondanti ometti che portano ad una ripida traccia che serpeggia verso lo spartiacque. Noi a metà, causa ancora abbondante neve su scivoli pendenti ad oltre 45°, abbiamo preferito appoggiarci ad una costola rocciosa centrale che con un paio di passaggi di II grado ci ha portato in cresta, ma in assenza di neve conviene proseguire sulla ripida traccia. Un volta in cresta in pochi minuti senza difficoltà alla vetta. Panorama spaziale.
Noi abbiamo usato i ramponi mentre la picca è rimasta nello zaino
Tourengänger:
ino

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