Gridone (2186 m ) in invernale


Publiziert von Michea82 , 1. Februar 2021 um 00:27. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:23 Januar 2021
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT4 - Schneeschuhtour
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Gridone 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 1300 m
Abstieg: 1300 m
Strecke:8.7 chilometri (Cortaccio - Rifugio al Legn - Gridone - ritorno dalla stessa via)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:A2 - Bellinzona Sud - Locarno - Brissago: da Brissago salire a destra verso Cortaccio (non segnalato - usare una cartina o il gps)
Unterkunftmöglichkeiten: Rifugio Al Legn

Per me il Gridone è stata un'esperienza di rara bellezza, una montagna difficile ma appagante. 
Simile ad un Gazzirola o un Gradiccioli ha tuttavia delle caratteristiche che lo rendono più intrigante. 
Lassù sembra di volare. Ci si trova il Lago Maggiore sotto i piedi, la salita al Rifugio è ripida e sporta verso le sponde del Verbano. Questa è la peculiarità del Gridone, che lo distingue dalle altre montagne.
Gli accessi alla cima e all'anticima sono piuttosto scoscesi, il crinale è a tratti esposto, molto panoramico e gradevolmente aereo. Il tutto è percorribile da escursionisti comuni come me, ma richiede molta prudenza perché ha dei punti delicati.  
Ci siamo approcciati alla montagna con umiltà, senza la pretesa di raggiungerne la vetta, ma alla fine si è lasciata conquistare.



Il Gridone visto da un traverso sul versante S del Fumadiga poco sopra il rifugio Al Legn

Video della gita:
[/drive.google.com/file/d/1vSMKjQIjeN2PDWHvY2PGXTDI4r7NFOTR/v...]

In breve

Sabato 23 gennaio siamo saliti da Cortaccio. Abbiamo dormito presso il rifugio Al Legn, La domenica siamo partiti per il Gridone, ma subito due sono ritornati indietro. Abbiamo arrampicato la cresta NW dell'anticima sud, perchè da noi ritenuta più sicura, e seguito il crinale. Infine solo due di noi sono giunti in vetta.
Siamo quindi ritornati scendendo dalla via normale e, superata la Bocchetta di Valle, abbiamo ripreso la stessa traccia dell'andata fino a Cortaccio. 

Avvicinanamento

L'incognita maggiore riguardava le condizioni della strada per Cortaccio. C'erano state abbondanti nevicate. La persona di contatto del rifugio ci ha fornito informazioni aggiornate. Così siamo arrivati in automobile fino a Cortaccio ma mettendo le catene a quota 900 m circa. jair e Lynn sono partiti da Lugano 2 ore dopo di noi. Eppure sono riusciti, sfruttando la nostra traccia, a raggiungerci prima di arrivare in capanna.

Salita al rifugio Al Legn

Ci siamo incamminati intorno a mezzogiorno da Pienizzo, poco sotto Cortaccio, e abbiamo subito indossato le ciaspole. Le indicazioni dei sentieri sono visibili. La progressione nei boschi è resa difficile dai continui ostacoli creati dalle fronde delle piante cariche di neve. Dobbiamo spesso aggirarle o attraversarle con i rami che ci graffiano. Il cielo è grigio ma a Pensevrone, un bel monte affacciato sul lago, si apre e diventa blu. Qui il sentiero si divide e noi ci dirigiamo verso il lato destro della Valle di Vantarone. Il cartello indica "sentiero molto ripido". In effetti lo sviluppo è breve ma in proporzione il dislivello è importante. 
Dopo aver pranzato sulla neve procediamo verso Margozzone incontrando ancora rami e ostacoli. Quindi seguiamo la dorsale per il rifugio. Questo per evitare pendii troppo esposti al rischio di valanghe e traversi delicati. 


 
  
La salita da Margozzone 

La salita è impegnativa, le ciaspole sprofondano nella neve fresca talvolta fino a mezza coscia o più, e i piedi scivolano indietro. Jair e Lynn ci raggiungono poco sotto il rifugio. Per me sono una boccata di ossigeno. Jair mi dà il cambio e con agilità traccia fino al rifugio. La vista da lassù è superba. 
Sono le 16.50 e dobbiamo rendere vivibile la bella casetta. 

La capanna

Alimentata dai pannelli solari ci consente di avere la luce, ma non ci sono prese per i dispositivi, per cui ci siamo muniti di powerbank. La stufa a legna consente di riscaldare, cucinare e produrre acqua sciogliendo la neve. Ci diamo subito da fare: la legnaia è sepolta, ma una volta localizzata la sua entrata in poco tempo scaviamo e troviamo la legna. In alcune ore portiamo la temperatura interna da -1 ° a 23°. È ben isolata e si scalda subito. Rifornita di vino, birra, caffè, alimenti a lunga conservazione per noi è confortevole, ci troviamo subito bene. 
Riusciamo a cucinarci un buon risotto, a bere una quantità di birra e di vino proporzionata al contesto e con la chitarra a divertirci fino alle ore piccole.



La capanna domenica all'alba. 


L'anticima sud

La domenica mattina ce la prendiamo con calma. Dopo l'alba con panorama mozzafiato e una buona colazione, alle 09.30 ci avviamo. Soltanto debbee decide di rinunciare. Arrivare fino alla capanna per lei è stato sufficiente e ne approfitta per sistemare l'interno in previsione dell'arrivo di eventuali escursionisti in giornata. 
Risaliamo i pendii a monte della capanna. Lynn decide presto di tornare. La vista del ripido pendio sul lago la mette a disagio. In effetti la parte alta dell'escursione richiede di non soffrire di vertigini. eidan la segue poco dopo a causa del mal di testa. Lui, molto giovane, con il peso dello zaino e lo sforzo del giorno precedente ne approfitta per riposare in capanna. 
Il sentiero punta diretto alla Bocchetta di Valle lungo un traverso. Ma noi lo effettuiamo più a monte, su una minore pendenza, per prudenza. Perdiamo poi un po' di quota per raggiungere la Bocchetta. Poi decidiamo di seguire la cresta e non il sentiero. Infatti questo risale un pendio che ci sembra troppo innevato e ripido. 
La cresta è meno carica grazie al trasporto di neve. Inizialmente facile, nella sua parte finale è  invece molto ripida. Probabilmente sul 45%.
Jair ci apre la via e senza piccozze raggiunge l'anticima. Noi lo seguiamo con una piccozza a ciascuno. Nel tratto finale sarebbe stato meglio indossare i ramponi, ma abbiamo preferito evitare il cambio assetto proprio sul punto più ripido.
Siamo sull'anticima.
Siamo sul crinale. 



Sul crinale guardando verso la vetta

Gridone / Monte Limidario

Quassù la mente è leggera e lo spirito libero, ma ci si deve concentrare. Il sentiero segue il filo della cresta, a tratti da una parte, a tratti dall'altra. Ci sono punti esposti, cornici molto larghe. Per cui non si può essere sbadati e leggeri. Con un po' di saliscendi in poco meno di 30 minuti ci troviamo sotto la cima. Ora si tratta di arrampicare una sessantina di metri ripidi. Lasciamo le ciaspole e io e Jair saliamo. Scarponi e picozza. La neve tiene bene. Non abbiamo difficoltà, e così per le 11.50 siamo alla croce di vetta. 
Grande soddisfazione.



L'ultimo tratto per la cima


La discesa

In vetta soffia il vento (a tratti anche sul crinale). Ci fermiamo pochi istanti e poi scendiamo da Davide. Con lui, alla base della cima, mangiamo e poi ci avviamo verso l'anticima. 
Ma per il ritorno ci spingiamo poco più avanti e imbocchiamo la discesa normale del sentiero. Il primo pezzettino è in piedi. Ma presto diventa una discesa apprezzabile. 
Rapidamente raggiungiamo gli altri alla capanna e con loro scendiamo dalla stessa via dell'andata fino  a Cortaccio.
Nella discesa non incontriamo particolari difficoltà.



Sotto la campagna al Legn durante la discesa. 


Tourengänger: debbee, Michea82, davikokar, Eidan, Jair
Communities: Hikr in italiano


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