Lagginhorn (via normale) 4010 m da Hohsaas
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Lagginhorn, il mio primo 4000. Ricordo con piacere ma anche con un po' di nostalgia questa gita organizzata dal CAI di Malnate...ero alle prime armi con l' "alta quota" e ringrazio i "veci" del CAI che mi hanno supportato nel raggiungimento della vetta.
Partiamo a piedi da Saas-Grund...il mio pensiero alla partenza: "figurati se prendo gli impianti, il dislivello lo voglio fare tutto con le mie gambe!". Per cui io e altri 2 ragazzi ci sorbiamo la lunga salita da Saas-Grund fino a Hohsaas, passando per la stazione intermedia di Kreuzboden e poi per la Weissmieshutte. Ammetto che gli zaini li abbiamo lasciati ad alcuni compagni di scalata che hanno raggiunto il rifugio con gli impianti di risalita...
Solo io e Simone (per motivi economici, ma anche per spirito nomade) evitiamo di trascorrere la notte al rifugio Hohsaas, optando per una notte in tenda, che piazziamo su un ripiano roccioso un po' nascosto - come ben saprete nel Vallese non è concesso il campeggio libero nemmeno in alta montagna..-.
La nostra cena è a base di pasta (o tortellini, essendo passati 8 anni certi dettagli non me li ricordo) e mangiamo degnamente, a differenza dei compagni che pernottano al rifugio e lamentano una cena poco sostanziosa e poco gustosa.
La notte passa in fretta, c'è tanta agitazione per la scalata del giorno successivo. La mattina seguente dopo un'abbondante colazione - forse troppo abbondante - ci mettiamo in marcia. N.B.: in 2 abbiamo finito un intero sacchetto di biscotti !
Ci dividiamo in cordate, io vado in cordata con 2 persone fortunatamente più esperte di me (di cui non ricordo il nome).
1^ PARTE DI SALITA (fonte: vienormali.it)
Dalla stazione di arrivo della funivia, ci si abbassa leggermente in direzione nord-est fino a portarsi nei pressi del fronte terminale dell'Hohlaubgletscher che si lascia sulla destra, traversando per detriti morenici e placche rocciose (passaggi di II-, piuttosto delicato il presenza di ghiaccio, ometti di segnalazione) per poi risalire in diagonale verso sinistra lungo una rampa rocciosa che presenta qualche placca (II). Dopo aver traversato ancora in direzione della cresta rocciosa che divide l'Hohlaubgletscher dal Lagginhorngletscher, la si scavalca per roccette e cengie con qualche passaggio di arrampicata (II, ometti).
Purtroppo ahimè la giornata non è delle migliore, da qui in poi ci ritroviamo immersi nella nebbia fino alla vetta.
2^ PARTE DI SALITA , in comune con l'itinerario che parte dalla Weissmieshutte (fonte: vienormali.it)
Calziamo i ramponi, poichè dobbiamo attraversare il Lagginhorngletscher, fino a raggiungere un ampio terrazzo, dal quale, seguendo gli ometti, i segni dei ramponi sulle rocce e radi bolli rossi, se ne guadagna il filo (I). Seguiamo il filo di cresta o stiamo leggermente a dx, fino a superare una placca più ripida (II) di una decina di metri. Di seguito si continua su rocce più facili a raggiungere una forcella che precede l'impennata finale della cresta. Dopo tratti su sfasciumi alternati a buone rocce, aggirato un modesto nevaio sulla destra si riprende il filo percorrendolo senza grosse difficoltà sino al blocco roccioso sommitale che si rimonat sulla destra (II-).
Il panorama di vetta è completamente compromesso dalla nebbia che non ci ha mai mollato lungo l'intera salita. Ma la soddsfazione è davvero grande...il mio primo 4000 !!
La salita avviene per la medesima via di salita: trovo qualche difficoltà nella discesa delle placchette rocciose, ma mi vengono sempre in aiuto i colleghi più esperti del CAI.
Giunti a Hohsaas, scendiamo a piedi fino a poco sotto la Weissmieshutte, dove optiamo per scendere sfruttare gli impianti.
Purtroppo non ho più le foto della gita (a parte l'unica che ho pubblicato, scattata a Saas-grund nei pressi della partenza degli impianti).
Francesco
Partiamo a piedi da Saas-Grund...il mio pensiero alla partenza: "figurati se prendo gli impianti, il dislivello lo voglio fare tutto con le mie gambe!". Per cui io e altri 2 ragazzi ci sorbiamo la lunga salita da Saas-Grund fino a Hohsaas, passando per la stazione intermedia di Kreuzboden e poi per la Weissmieshutte. Ammetto che gli zaini li abbiamo lasciati ad alcuni compagni di scalata che hanno raggiunto il rifugio con gli impianti di risalita...
Solo io e Simone (per motivi economici, ma anche per spirito nomade) evitiamo di trascorrere la notte al rifugio Hohsaas, optando per una notte in tenda, che piazziamo su un ripiano roccioso un po' nascosto - come ben saprete nel Vallese non è concesso il campeggio libero nemmeno in alta montagna..-.
La nostra cena è a base di pasta (o tortellini, essendo passati 8 anni certi dettagli non me li ricordo) e mangiamo degnamente, a differenza dei compagni che pernottano al rifugio e lamentano una cena poco sostanziosa e poco gustosa.
La notte passa in fretta, c'è tanta agitazione per la scalata del giorno successivo. La mattina seguente dopo un'abbondante colazione - forse troppo abbondante - ci mettiamo in marcia. N.B.: in 2 abbiamo finito un intero sacchetto di biscotti !
Ci dividiamo in cordate, io vado in cordata con 2 persone fortunatamente più esperte di me (di cui non ricordo il nome).
1^ PARTE DI SALITA (fonte: vienormali.it)
Dalla stazione di arrivo della funivia, ci si abbassa leggermente in direzione nord-est fino a portarsi nei pressi del fronte terminale dell'Hohlaubgletscher che si lascia sulla destra, traversando per detriti morenici e placche rocciose (passaggi di II-, piuttosto delicato il presenza di ghiaccio, ometti di segnalazione) per poi risalire in diagonale verso sinistra lungo una rampa rocciosa che presenta qualche placca (II). Dopo aver traversato ancora in direzione della cresta rocciosa che divide l'Hohlaubgletscher dal Lagginhorngletscher, la si scavalca per roccette e cengie con qualche passaggio di arrampicata (II, ometti).
Purtroppo ahimè la giornata non è delle migliore, da qui in poi ci ritroviamo immersi nella nebbia fino alla vetta.
2^ PARTE DI SALITA , in comune con l'itinerario che parte dalla Weissmieshutte (fonte: vienormali.it)
Calziamo i ramponi, poichè dobbiamo attraversare il Lagginhorngletscher, fino a raggiungere un ampio terrazzo, dal quale, seguendo gli ometti, i segni dei ramponi sulle rocce e radi bolli rossi, se ne guadagna il filo (I). Seguiamo il filo di cresta o stiamo leggermente a dx, fino a superare una placca più ripida (II) di una decina di metri. Di seguito si continua su rocce più facili a raggiungere una forcella che precede l'impennata finale della cresta. Dopo tratti su sfasciumi alternati a buone rocce, aggirato un modesto nevaio sulla destra si riprende il filo percorrendolo senza grosse difficoltà sino al blocco roccioso sommitale che si rimonat sulla destra (II-).
Il panorama di vetta è completamente compromesso dalla nebbia che non ci ha mai mollato lungo l'intera salita. Ma la soddsfazione è davvero grande...il mio primo 4000 !!
La salita avviene per la medesima via di salita: trovo qualche difficoltà nella discesa delle placchette rocciose, ma mi vengono sempre in aiuto i colleghi più esperti del CAI.
Giunti a Hohsaas, scendiamo a piedi fino a poco sotto la Weissmieshutte, dove optiamo per scendere sfruttare gli impianti.
Purtroppo non ho più le foto della gita (a parte l'unica che ho pubblicato, scattata a Saas-grund nei pressi della partenza degli impianti).
Francesco
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francesc92

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