Rifugio Andolla
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Barbie Ci sono particolari di un luogo che a volte rappresentano il luogo stesso nella tua memoria. Un percorso già calpestato un paio di volte, quello di oggi. L'immagine del lago è ancora un ricordo vivido, con i suoi colori intensi e lattiginosi allo stesso tempo, la diga a valle e l'ingresso del torrente a monte, in una sorta di morfologia a delta da zig-zagare uscendo dal sentiero, in libera esplorazione. L'altra immagine vivida è la vista del rifugio che appare a un certo punto del sentiero, una meta che percepisci ancora come distante e verticale e che poi sparirà alla vista per riapparire a percorso quasi ultimato. Proprio in quell'istante, mi è perfettamente chiaro il motivo per cui sono passati molti anni dall'ultima volta al rifugio Andolla...la ripida mulattiera è lì a testimoniare come alcuni elementi o passaggi vengano spesso rimossi dalla mente o comunque attenuati nelle loro caratteristiche, rendendo possibile il ripetersi delle esperienze, anche faticose. Niente di particolare, per intenderci...è ciò che caratterizza la montagna...è il salire, con la sua essenza di sudore e di battito accelerato, di gambe piegate ad angolo retto o acuto, con i bastoncini che aiutano a moltiplicare la resa dello sforzo..Il rifugio è chiuso da tempo, ci hanno detto. Il ballatoio in cima alle scale, sul retro, diventa il nostro osservatorio privilegiato verso i monti intorno. La giornata umida esalta il profumo del legno che ci circonda in una sorta di effetto "cocoon", c'è appena spazio per noi due e per gli zaini. Una sorta di fessura fra il parapetto e la tettoia permette di sporgersi ad ammirare le cime leggermente innevate. Oggi la meta è volutamente un cammino fra scenari defilati, esigenza di un luogo senza restrizioni, il respiro a pieni polmoni senza filtri a ricordare le nostre fragilità e paure e responsabilità. La possibilità di vivere una libertà di movimento che percepiamo presto in scadenza...Gli occhi guizzano fra le acque del torrente a cercare un punto per accedervi più da vicino. L'attrazione per l'acqua è come qualcosa di arcaico, un richiamo alle origini. Il torrente ci accompagna fino in cima e poi a ritroso, invita a deviare per una sosta, contemplare pozze perfette per un bagno da "laguna blu". E' il momento che più di tutti oggi rappresenta leggerezza e bellezza di questa valle. La giornata si è fatta azzurra nonostante il grigiore del cielo, la pioggia non è arrivata nonostante le continue minacce. E il ristoro pomeridiano a valle per una merenda a base di polenta stravolge piacevolmente ritmi e regole di vita. Il massimo della trasgressione in questo periodo può essere anche rincorrere e assaporare momenti come questo, l'eccezionalità delle cose banali. Te ne accorgi quando vengono a mancare. Oggi abbiamo vissuto questo angolo di Valle Antrona come una sorta di nascondiglio segreto, di riparo sicuro. Crederlo e viverlo così non può che averci fatto bene, dandoci un po' di carica per i giorni a venire.
The Lonely Shepherd
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