Piz Curvér (2972 m) – Bike & Hike
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Escursione nella bella Val Schons / Schams nel territorio del Parco Naturale Beverin.
L’e-mtb mi permette di raggiungere in un’ora e mezza l’Alp Neaza, un ideale punto di partenza per l’attacco finale al Piz Curvér.
Questa mattina il Pizzo Corvo ha le ali imbiancate.
Inizio dell’escursione: ore 8:15
Fine dell’escursione: ore 14:55
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1024 hPa
Temperatura alla partenza: 5,5°C
Temperatura al rientro: 23°C
Isoterma di 0° alle 9:00: 3300 m
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 6.45
Tramonto del sole: 19.57
Sveglia alle 5:00; partenza da casa alle 5:57, arrivo a Pignia alle 7:50, dopo 127,5 km d’auto, compresa una sosta caffè di 10 min.
Parcheggiata l’auto in un grande slargo ombreggiato a 810 m a sud del nucleo del villaggio, alle 8:15 inizio la pedalata. Gli scarponi da montagna e il pesante zaino non mi concedono una completa agilità, ciò nonostante la bici è l’unico mezzo che mi dà la possibilità di raggiungere l’ambita cima in un giorno; la strada forestale è infatti chiusa al traffico privato.
Il percorso si sviluppa dapprima in un bosco d’abeti, più in alto in un lariceto e per finire sui prati e sui pascoli dell’Alp Neaza. Alcuni tratti sono piuttosto ripidi, tuttavia il fondo della sterrata compatto, l’aria fresca e il profumo dell’abetaia rendono molto gradevole la salita. A partire dal maggengo Bavugls (1940 m) il bosco si dirada fino a scomparire del tutto. Il percorso si sviluppa ora sul versante orografico destro del torrente Ual da Pignia e tende a spianare. Alle 9:50 pervengo all’Alp Neaza (2229 m) o Nezza, come appare nella scritta datata del 1957 sulla facciata del caseificio. Ho la sorpresa di scoprire che in questo alpeggio lavorano degli alpigiani provenienti dalla lontana Vienna: “in Svizzera c’è molto lavoro!”.
Continuo lungo una ripida pista, spingendo la bici per 170 m, poi decido di lasciarla in una conca parzialmente ombreggiata. Copro la batteria con un sacchetto di carta e mi avvio a piedi sul pascolo, sfruttando le peste di mucche. Il Piz Curvér è ora ben visibile: la parte sommitale è coperta da una spolverata di neve. Permangono alcuni cumuli sopra le cime, tuttavia il tempo volgerà sempre più al bello, fino a sviluppare una spettacolare luce cristallina.
Le numerose marmotte mi sembrano già ben pasciute; nelle ultime settimane estive coprono il giaciglio con il fieno e si preparano per il lungo letargo di circa sei mesi accumulando grasso. È curioso notare come le sentinelle si mettano schiena contro schiena per scrutare zone diverse del pascolo.
A circa 2510 m di quota arrivo ad un pianoro denominato Plan las Turs; i toponimi non sono mai stati attribuiti casualmente: una piramide rocciosa si erge sul margine occidentale del terrazzo. Proseguo lungo una dorsale parallela al torrentello, puntando alla sella a SE del Curvér Pintg da Neaza. Inaspettatamente, a 2650 m di quota, dal nulla nasce un sentiero, che mi agevola il resto della salita fino alla bocchetta a circa 2690 m. Mi affaccio ora sulla conca valliva dell’Alp Taspegn, dalla quale salgono i suoni dei campanacci delle bovine nere. Benché oggi esistano sul mercato alcuni sistemi di localizzazione GPS che possono essere utilizzati anche per gli animali, la durata delle batterie ne limita l’utilizzo. A queste quote il suono dei campanacci dà un piacevole tocco di romanticismo, il discorso è diverso per le mandrie che stazionano vicino agli abitati. Qualche animalista si preoccupa pure per l’udito delle bovine.
Il percorso si sviluppa su sfasciumi di scisti, sui Bündnerschiefer, e su terreno gelato, che progressivamente si copre di un piccolo strato di neve ghiacciata. Nei punti più ripidi, all’ombra, il rischio di una scivolata è molto forte. Mi devo avvalere di tutta l’esperienza accumulata in anni di escursioni su pietraie, ciò nonostante in due occasioni devo avanzare a gattoni.
Alle 11:48, dopo 3 h e 35 min dalla partenza da Pignia, posso affermare Piz Curvér (2972 m) geschafft!

Piz Curvér (2972 m)
Ad oriente vedo distintamente le località di Cunter, Savognin e Tinizong, illuminate dal sole, nonché il massiccio del Piz Ela (3339 m); più a sud il Piz Martegnas (2680 m), con la stazione della seggiovia, sul quale mi trovavo il 9 gennaio scorso.
Rimango in vetta per una buona mezz’ora, quindi, per evitare il tratto ghiacciato, scendo sul sentiero NE fino a metà pietraia poi la attraverso per raggiungere di nuovo il percorso di salita.
Nel frattempo la temperatura si è notevolmente alzata e il cielo è diventato limpido. Dall’Alp Neaza inizia la lunga discesa in bici che riesco a compiere senza pause, malgrado i muscoli degli indici siano un po’ anchilosati per il continuo frenare.
Il Piz Curvér viene raggiunto soprattutto dalla Val Surses, perché con l’auto si arriva fino ai 1800 m del parcheggio di Sars. Per contro, dalla Val Schons, con partenza da Pignia, occorre mettere in preventivo un dislivello in salita di oltre 2000 m. Ho scelto questa seconda opzione, superando i primi 1200 m di ascensione con la mtb.
Il Piz Curvér appare in alcuni dipinti realizzati dall’artista Giovanni Segantini durante il suo soggiorno a Savognin, dal 1886 al 1894.
Tempo totale: 6 h 40 min
Tempo di salita: 3 h 35 min di cui 1 h 35 min in bici
Tempi parziali
Pignia (1053 m) – Bavugls (1940m): 1 h
Bavugls (1940m) – Alp Neaza (2229 m): 35 min
Alp Neaza (2229 m) – Piz Curvér (2972 m): 2 h
Piz Curvér (2972 m) – Pignia (1053 m): 2 h 30 min
Dislivello in salita: 2039 m
Sviluppo complessivo: 28,1 km
Difficoltà: T3
Punto più alto: 2972 m
Punto più basso: 1040 m
Consumo della batteria da 500 Wh: 92%
Coordinate Piz Curvér: 757'695/163'420
Libro di vetta: sì
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Rega: 1414
Numero europeo d’emergenza: 112
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