Piz de Molinera da Lumino
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Questa uscita la ricordo con piacere perchè racchiude due primati personali: prima uscita "seria" nel sopraceneri, prima volta in cui supero il muro dei 2000 metri di dislivello.
Parto presto da Lumino: dando un'occhiata verso l'alto mi chiedo se riuscirò effettivamente ad arrivare così in alto come prefissato
Come ampiamente descritto da altre relazioni la prima parte del sentiero è abbastanza monotona; si trovano anche un paio di fontane che sfrutto per rinfrescarmi, visto il clima caldo.
Raggiungo i Monti di Savorù senza troppo affanno. Da qui scelgo il sentiero "ripido" per la capanna Brogoldone, riesco così a fare un ulteriore rifornimento di acqua in località "Alp di Pissadello".
Superato il limite superiore del bosco arrivo in vista della Capanna, il paesaggio è stupendo e ripaga delle fatiche fin qui fatte.
Manca ancora l'ultimo tratto: sbadatamente sbaglio anche sentiero, proseguendo per il passo di Mem; il sentiero per il Molinera è infatti a tratti marcato bianco-blu, pensavo di dover seguire le marcature bianco-rosse.
La salita finale mi costa fatica, inizio a sentire tutti i metri di dislivello, forse anche per il caldo; tuttavia dopo una settimana passata a programmare l'uscita, ad immaginarmi la cima, non posso mancare di salire fino all'ultimo metro.
E' vero che la montagna richiede sacrificio ma forma il carattere, insegna ad essere tenaci, a non aspettarsi sconti se non si è in forma. Tuttavia, qualche regalo la montagna lo concede sempre: il paesaggio, la solitudine rigenerante, il distacco - per un attimo - da tutti i problemi del quotidiano, l'aria fina e fresca che riempie e distende i polmoni. La montagna fa ricordare, forse, ciò che era l'uomo in origine: non adagiato su una sedia da ufficio ma un animale che abita luoghi selvaggi, dedito alla corsa e alla fatica.
Con questi pensieri scendo dal Molinera, scegliendo il percorso meno ripido, il "sentiero delle sculture"; perdendo quota il caldo inizia a farsi soffocante.
Arrivato ai Monti di Savorù decido di utilizzare la teleferica, che mi risparmia così 1000 metri di discesa, per la gioia delle mie gambe.
Parto presto da Lumino: dando un'occhiata verso l'alto mi chiedo se riuscirò effettivamente ad arrivare così in alto come prefissato
Come ampiamente descritto da altre relazioni la prima parte del sentiero è abbastanza monotona; si trovano anche un paio di fontane che sfrutto per rinfrescarmi, visto il clima caldo.
Raggiungo i Monti di Savorù senza troppo affanno. Da qui scelgo il sentiero "ripido" per la capanna Brogoldone, riesco così a fare un ulteriore rifornimento di acqua in località "Alp di Pissadello".
Superato il limite superiore del bosco arrivo in vista della Capanna, il paesaggio è stupendo e ripaga delle fatiche fin qui fatte.
Manca ancora l'ultimo tratto: sbadatamente sbaglio anche sentiero, proseguendo per il passo di Mem; il sentiero per il Molinera è infatti a tratti marcato bianco-blu, pensavo di dover seguire le marcature bianco-rosse.
La salita finale mi costa fatica, inizio a sentire tutti i metri di dislivello, forse anche per il caldo; tuttavia dopo una settimana passata a programmare l'uscita, ad immaginarmi la cima, non posso mancare di salire fino all'ultimo metro.
E' vero che la montagna richiede sacrificio ma forma il carattere, insegna ad essere tenaci, a non aspettarsi sconti se non si è in forma. Tuttavia, qualche regalo la montagna lo concede sempre: il paesaggio, la solitudine rigenerante, il distacco - per un attimo - da tutti i problemi del quotidiano, l'aria fina e fresca che riempie e distende i polmoni. La montagna fa ricordare, forse, ciò che era l'uomo in origine: non adagiato su una sedia da ufficio ma un animale che abita luoghi selvaggi, dedito alla corsa e alla fatica.
Con questi pensieri scendo dal Molinera, scegliendo il percorso meno ripido, il "sentiero delle sculture"; perdendo quota il caldo inizia a farsi soffocante.
Arrivato ai Monti di Savorù decido di utilizzare la teleferica, che mi risparmia così 1000 metri di discesa, per la gioia delle mie gambe.
Tourengänger:
karll

Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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