La Belvedere Mendrisio 2020 - EMTB
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Quarta edizione de La Belvedere Mendrisio, una pedalata popolare non competitiva organizzata dal Velo Club Mendrisio, aperta a tutti i possessori di biciclette, dalle più vecchie alle e-bike più moderne. Nei 7 ristori previsti lungo il tracciato si possono gustare cibi e vini locali.
Partecipo per la terza volta a questa manifestazione scegliendo come l’anno scorso il percorso “La Panoramica”, che prevede una distanza di 45 km e un dislivello in salita di 984 m.
Inizio dell’escursione: ore 9.30
Fine dell’escursione: ore 13.05
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1013 hPa
Temperatura alla partenza: 22°C
Temperatura al rientro: 29,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3800 m
Velocità media del vento: 3 km/h
Alba: 6.33
Tramonto: 20.17
Oggi gioco in casa: la manifestazione si svolge su strade che conosco meglio delle mie tasche. Benché i percorsi vengano leggermente modificati tutti gli anni, inevitabilmente si toccano località o punti di ristoro già scelti nelle edizioni precedenti.
La pandemia impone ovviamente delle misure di sicurezza sanitarie, motivo per il quale la partenza dal Parco di Villa Argentina di Mendrisio è scaglionata. Per gli iscritti a “La Panoramica” il via viene dato solo alle 9:30, dopo una lunga attesa all’ombra del monumentale Cedro dell’Atlantico, varietà glauca (Cedrus atlantica glauca).
Lo starter d’onore è Michael Rogers, tre volte campione del mondo a cronometro élite, nel 2003, nel 2004 e nel 2005. L’ex ciclista professionista australiano saluta i presenti con il megafono, raccomanda la prudenza sulle strade, visto che sono aperte al traffico, e dà il via alla pedalata popolare.
Attraversiamo le strade del borgo scortati dalla motocicletta della polizia e ci dirigiamo verso la Stazione di San Martino, dove imbocchiamo la pista ciclabile sul lungo Laveggio. Dopo soli 18 minuti arriviamo a Riva San Vitale: siamo al primo ristoro: qui possiamo sorseggiare un caffè e gustare un cornetto, prima di affrontare la salita della Rossa. Da qui via il gruppo si sfilaccia: si ha la sensazione di una pedalata in solitaria più che di gruppo. Superati i villaggi di Rancate, Ligornetto e Stabio, i segnavia giallo/rossi mi indirizzano sul magnifico poggio vignato di Monticello (438 m), nella Tenuta Montalbano. È uno dei punti più panoramici del percorso. Malgrado siano solo le dieci e trenta, non si può rifiutare un bel piatto di affettati misti consumato in un paesaggio da favola. La visione più bella per me è quella dei ragazzini del Velo Club Mendrisio, con la maglia sociale, in sosta tra i vigneti di Montalbano: il ciclismo momò ha il futuro assicurato.
Sosta a Monticello di Montalbano
Nei punti di ristoro ci si ritrova in buon numero e i giornalisti ne approfittano per intervistare gli organizzatori e gli ospiti illustri.
Riprendiamo la pedalata in direzione di San Pietro di Stabio e della dogana di Clivio. Dopo il breve espatrio di circa 900 m rientriamo in Svizzera dal valico pedonale di Clivio/Arzo. È un angolo poco conosciuto del Mendrisiotto, anche questo ad alti contenuti paesaggistici. La comoda strada che da Arzo porta alle cave e più avanti a Meride consente di usare la moltiplica grande.
Nella bella Piazza Mastri Arzesi di Meride ci accolgono i gestori della Bottega Bar l’Incontro con dei tavoli colmi di deliziosi formaggini accompagnati da un buon bianco del paese.
Sono le 11:20; per il percorso “La Panoramica”, mi rimangono 15 minuti di pedalata sul tratto più bello dell’anello.
Dopo il timbro che attesta il passaggio, sulla terrazza dell’Hôtel Serpiano (615 m) si mangia ancora: ci gustiamo una focaccia con lo sguardo rivolto al Lago di Lugano e al villaggio di Morcote.
In questo albergo ammiro una bellissima postazione per lavare le bici e per la manutenzione che non ha eguali fra tutte quelle che ho visto in Svizzera e all’estero.
Le Cassandre di MeteoSvizzera prevedevano per oggi, nella nostra regione, temporali già nel corso del mattino. Per nostra fortuna non ci hanno azzeccato: abbiamo preso solo alcune rinfrescanti gocce nel tratto tra il Serpiano e Tremona.
La tappa successiva ci porta alla Masseria La Tana di Rancate. I ciclisti che hanno ancora fame possono mangiare un piatto di lasagne della casa.
L’apoteosi paesaggistica del Mendrisiotto vitivinicolo viene raggiunta nella Tenuta Colle degli Ulivi di Coldrerio. Da roveto incolto, durante la seconda guerra mondiale il proprietario l’ha trasformato in giardino e vigneto: un esempio per tutto il cantone; “la via da seguire non solo per il Cantone, ma per tutta la Svizzera” come ebbe a dire il consigliere federale Wahlen. Pedalo sulla bellissima stradina acciottolata, fiancheggiata da una lunga fila di ulivi, in un silenzio inebriante. I grappoli di Merlot hanno già raggiunto una buona maturazione: mancano pochi giorni all’inizio della vendemmia.
Dall’uscita nord della tenuta raggiungiamo Corteglia e dopo un paio di chilometri Castel San Pietro. Nel cortile Cuntitt di Castel San Pietro sorseggio un buon bicchiere di Beatrice, accompagnato da una fettina di torta, che mi sazia definitivamente. L’anguria offerta all’arrivo, all’Osteria Vignetta di Mendrisio non ci sta più…
Oggi credo proprio di aver accumulato molte più calorie di quante ne abbia consumate, ma la simpatica manifestazione “La Belvedere” è apprezzata anche per i piaceri enogastronomici.
Alle 13:05 taglio il traguardo a Mendrisio, dove mi faccio timbrare per l’ultima tappa il “road book”.
La Belvedere Mendrisio 2020 è stata forse meno allegra degli altri anni, perché mancavano i simpatici gruppi provenienti dalla Toscana e dal Piemonte. In ogni caso è stato bello esserci: è sempre piacevole pedalare sulle strade di casa e visitare alcuni ritrovi tipici.
Un grande grazie al Velo Club Mendrisio per l’ottima organizzazione!
Tempo totale: 3 h 35 min
Sviluppo complessivo: 46 km
Dislivello in salita: 958 m
Quota massima: 672 m
Quota minima: 272 m
Consumo della batteria da 500 Wh: 67%
Difficoltà: F
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
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