Cime di Gollien (anticima Nord) (3051 m)
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Oggi punto ad una vetta senza rapporti qui su HIKR, il Monte Roletta. Da questo fatto e dalla relazione che trovo in rete capisco che non sarà una passeggiata, ma da quello che capisco la parte più difficile è l’accesso al colle, per via degli sfasciumi. Ma questo è un ambiente che amo. Secondo la mia relazione, l’itinerario di cresta non prevede comunque nessuna difficoltà tecnica.
Per raggiungere il Col de Sort decido di partire dal versante della Valsavarenche, da Eaux Rousses, che la salita finale sembra meno “sfasciumosa”. Uso la frontale solo per pochi minuti, lungo il sentiero che scende dal Col Entrelor. Lo trovo “morbido”, cosa positiva per quando lo dovrò affrontare al Tor. Superato l’alpeggio di Djouan decido di puntare dritto verso il colle, fuori traccia, invece che fare un lungo giro per raggiungere la conca sottostante. In effetti, la scelta è giusta, ma arrivato alla conca mi rendo conto di due problemi di giornata, uno piccolo ed uno grosso. Quello piccolo è che, prima di arrivare alla bastionata sotto al colle fatta di sfasciumi, bisogna superare una immensa e piattissima pietraia, simile a quella che mi trovai di fronte quando andai a fare il Bec des Rosses (che infatti abortii): qui il tempo si dilata all’infinito, nel dover continuare a saltare da un masso e l’altro, senza guadagnare neanche un metro di dislivello! A complicare le cose, poi, un’infinità di ragnatele, la maggior parte delle quali con relativo padrone di casa. Pur avendo cercato di evitarle, ne ho “falciate” così tanto che Spiderman levati proprio. Il problema grosso, molto grosso, è la mia meta che mi appare davvero immensa! Come potrei mai riuscire a fare a salirla? Ad ogni modo, arrivo sotto al colle. Qui incomincia la parte divertente. Qualche stambecco fischia e si mette a correre, spostando un bel po’ di materiale. Fortunatamente per me, non sopra la mia testa. Sono al colle e mi preparo per affrontare la belva, un po’ scoraggiato però. In effetti non ci sono passaggi difficili o esposti, ma la mia meta rimane lontanissima e soprattutto incombente su di me. Ma, in aggiunta a questo, anche la morfologia della cresta mi risulta poco chiara, ed adesso finalmente ha un senso la relazione, che parlava di difficoltà di orientamento in caso di nebbia. Bisognerebbe, con calma, studiare passo passo dove andare, ma non ne ho il tempo, così decido di lasciar perdere. A questo punto una cosa che posso fare è raggiungere il P3051, che dal passo appare come una vetta distinta, seppur non alla pari delle Cime di Gollien, né tantomeno del Monte Roletta. Sulla carta dell’IGM non è riportato alcun nome. La mia idea originale sarebbe stata di battezzarlo Cima Sort, ma in una relazione che descrive la traversata delle Cime di Gollien lo annovera tra queste ultime, quindi così sia.
Per la discesa, una volta superata nuovamente la fascia dei massi, decido di prendermela con calma e passare dal Lac Djouan, per poi riprendere il sentiero che scende dall’Entrelor. Prima di arrivare ad Eaux Rousses, faccio una deviazione per raggiungere la sorgente ferrosa, che evidentemente dà il nome al villaggio. Raggiungerla non è facilissimo, dovendo superare alberi e arbusti. Sgorga pochissima acqua. Il colore è trasparente, all’apparenza, ma in effetti le roccette su cui scorre sono ricoperta da una patina che mi pare giallastra (sono daltonico!). Incuriosito dalla cosa, ne raccolgo un po’ nella borraccia, ed in effetti, forse è una sensazione, ma sembra di sentire il gusto come se succhiassi una padella di ferro!

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