Crou de Bleintse (2824 m)

Stamattina il tempo è ancora instabile, così tardo la partenza e scelgo una meta da fare nel pomeriggio. Mi viene in mente Il Crou de Bleintse che Panoramix aveva detto essere “probabilmente il miglior punto d’osservazione sul Grand Combin da raggiungere senza troppa fatica e senza tratti impegnativi”. Il Grand Combin è la mia montagna preferita, l’ho vista da tutte le parti, a 360°, ma è sempre affascinante da ammirare! Oggi però, me ne renderò conto non appena arrivato al parcheggio, sarà costantemente avvolto dalle nuvole e non si lascerà mai ammirare, anche se appare chiaro che la neve è scesa bassa.

Salgo deciso verso il Rifugio Champillon e da lì al colle omonimo. Non può non tornarmi in mente quando di qui passai al Tot Dret. Era notte ed ero in crisi, crisi che, magicamente, mi sparì una volta incamminatomi lungo la salita verso il Col Champillon. La salita è breve, brevissima. Arrivato al colle mi cambio le scarpe e mi preparo in assetto “alpinistico” per dirigermi verso la mia vetta, parzialmente avvolta da nubi sfuggenti. La cresta non ha grosse difficoltà, addirittura stando sul lato valpellinese scendere dal versante non sembra una cosa così impossibile. Così, una volta arrivato in vetta, decido proprio di non tornare sui miei passi ma di scendere prima dal versante SE, che inizialmente avevo considerato come possibile via di salita, erboso, per poi superare la crestina E dove quest’ultima mi sembrava abbordabile e scendere quindi dal versante NE che mi avrebbe riportato al Rifugio Champillon. Da lì, per la discesa mi concedo il lusso di allungare la strada, seguendo la sterrata invece che riprendere il sentiero diretto fatto in salita.