La Bassetta


Publiziert von cai56 , 13. August 2020 um 13:22. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 9 August 2020
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1496 m
Abstieg: 1469 m
Strecke:Circolare 27,29 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a sinistra in direzione Costiera dei Cech e percorrere tutta la Provinciale 10 fino a Poira. Parcheggio a fine strada nei pressi di un campo di calcio o di una chiesetta.

Diciamo subito che il mese di agosto non è il periodo climaticamente più adatto a questa gita, ma l'inavvicinabilità per ressa di altri progetti ci induce a non allontanarci da casa: ma anche in questa zona, come mai visto in passato, ogni più piccola baita è piena di gente. L'interesse dell'escursione si trova esclusivamente nel senso di andata e per il ritorno si seguono solo piste forestali più o meno asfaltate; il tratto di attraversamento del Vallone di San Giovanni, che approfitta di un camminamento di servizio ad un piccolo acquedotto, è ormai al limite delle possibilità di passaggio: l'invasione da parte di rovi e ginestre è tale da procurare vere difficoltà di progressione e orientamento.
Nonostante queste considerazioni negative, a questo punto mi si prospetta però improvvisamente l'invitante  visione d'insieme di un'ipotetica "quasi alta via" che attraversa a mezza quota tutta la Costiera dei Cech secondo questi waypoints: Dubino - Sentiero Bonatti fino al Passo Culmine - Brüsada - Pista tagliafuoco occidentale - Vallone di San Giovanni - Pista tagliafuoco orientale - Poira di Mello - Poira di Civo - Ledino - Busnardi - Funtanin - Regurs - Caspano - Cadelpicco - Dazio - Via dei Terrazzamenti - Cerido - Santa Croce - Morbegno.
Una proposta...


Dal piazzale di parcheggio si torna per alcune decine di metri lungo la via di accesso fino a trovare sulla destra un passaggio privato fra le ville nella pineta; con un paio di cambiamenti di direzione a 90° - nessuna indicazione - si riesce a raggiungere, al limitare del bosco, il sentiero che percorre il margine settentrionale della piana di Poira. Oltrepassata la chiesa degli alpini, si scende nei prati fino a risalire al parcheggio di Poira di Mello (o Poira di Fuori); qui si individua subito sulla destra l'avvio della pista tagliafuoco orientale. La si percorre fino al quarto tornante dove si prosegue sul sentierino che se ne diparte; dopo un primo breve tratto nel bosco, improvvisamente si raggiunge uno stretto camminamento di cemento che ingloba i tubi di una presa d'acqua: il percorso, che ovviamente asseconda con precisione il profilo del versante, è molto tortuoso e, nei tratti più ripidi od esposti, si agevola con catene corrimano. Oltrepassato il solco principale, Vallone di San Giovanni, la progressione si fa sempre più difficoltosa per il proliferare dei cespugli di ginestre che si inclinano nel senso del pendio ad attraversare la traccia di sentiero, e l'attraversamento di un torrente secondario si presenta come il punto più pericoloso dell'intera gita: la risalita della sponda occidentale avviene lungo lo scarico di una frana - colonizzato da una vivace popolazione di ortiche - seguendo una verticale catena a fondo libero, il tutto sotto l'incombenza di un grosso - vari metri di diametro - masso tondeggiante che appare assai precario nella sua stabilità. Si prosegue quindi con vari saliscendi su terreno meno esposto, ma sempre attraverso una vegetazione che in pochi anni - in assenza di manutenzione - cancellerà del tutto questo passaggio; il raggiungimento di una baita in via di restauro prelude alla discesa sul termine orientale della pista tagliafuoco occidentale. [Qui i progettisti della pista fecero un paio di illusori tentativi di collegare le due tagliafuoco - occidentale ed orientale - attraverso il Vallone di San Giovanni: ben presto l'idea venne degradata ad utopia e cadde in silenzio nel dimenticatoio]. Si prosegue dunque lungo la pista sterrata, si ignora il sentiero che sale verso l'Oratorio dei Sette Fratelli e, poco distante dai Prati Cuper, si imbocca a monte il sentiero per la Brüsada: dopo un bell'attraversamento di una pineta si raggiungono le baite del maggengo, una delle quali è stata trasformata in rifugio. Lasciando il rifugio alle spalle si prosegue in quota fino alle baite più occidentali dove, nei pressi di una cappella votiva, si trovano le indicazioni per la Bassetta. E' l'inizio di una lunga traversata che, dopo un breve esordio boscoso, oltrepassato un canalone che scende dal Passo Piana ("la Piana"), esce sulle vaste ma ripide praterie del versante meridionale del Monte Brüsada; la persistenza di alcuni isolati esemplari di pini secolari testimonia del vecchio (esistente fino alla fine degli anni '940) bosco estinto da incendi dolosi [L'ultimo, alla metà degli anni '970, lo ricordo personalmente: indimenticabile nel suo chiarore notturno. Poi non ci fu più nulla da bruciare.]. Il sentierino, molto stretto, mai difficile ma sempre esposto sui prati senza protezione, è mantenuto falciato e ripulito dai cacciatori come quota dei lavori ecologici obbligatori. Il terreno si fa poi più sassoso e fra i primi alberi si apre la conca di passaggio del Passo Culmine: a destra, verso Codogno, si addentra il Sentiero Bonatti che abbiamo appena raggiunto; a sinistra si raggiunge la Bassetta, cupola erbosa con alpeggio tuttora -modestamente - caricato. Ignorati i soliti sentieri per La Piazza e i Prati dell'O, torniamo un poco verso est per reperire, ai piedi di un abete con la cima secca, il sentiero per i Prati Nestrelli. Il lungo traverso discendente si conclude sulla pista tagliafuoco che,di nuovo e definitivamente, va seguita verso oriente: al primo bivio si segue il ramo di destra (Prati Aragno) che, con numerosissimi tornanti, scende fino alla chiesa di San Giovanni di Bioggio (sono possibili alcune scorciatoie dissestate e ripide). Si segue la cementata di accesso in direzione di Mello fino a superare una chiesetta in memoria dei caduti: poco oltre si sale a sinistra per pochi ripidissimi metri al livello di una improbabile strada asfaltata (più larga di una provinciale, inizia da una pista forestale e termina improvvisamente nel nulla, è ormai piuttosto fagocitata dai cespugli delle banchine...); la si segue in salita a destra fino a convergere nella pista forestale Mello-Poira di Mello. Fra le baite, ad un bivio (indicazioni) si prende a destra per la chiesetta degli alpini, da cui si segue poi il sentiero di andata fino a Poira di Civo.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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