Monte Leone (3552 m)
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Monte Leone, la montagna più alta delle Alpi Lepontine.
Ho una particolare propensione per le Alpi a cavallo tra l'Ossola e il Vallese, sarà forse perché sin da piccolo le osservavo sullo sfondo, nelle giornate terse, percorrendo la strada che prima percorrevo per andare a scuola e adesso al lavoro?
Partiamo con calma il lunedì pomeriggio e raggiungiamo verso l'ora di cena il passo del Sempione. Troviamo un posto comodo dove piazzare la tenda in un bel prato poco sopra il passo e lì dormiamo comodamente.
Il mattino seguente partiamo con le primi luci del sole. Nel tratto iniziale di sentiero i prati lasciano via via spazio alla pietraia e raggiungiamo agevolmente il punto indicato sulla carta svizzera come Chalti Wasser (2516 m). Stando sulla destra continuiamo a salire fin quando troviamo la neve: per cui ci prepariamo per affrontare la risalita del Chaltwassergletscher, che presenta una pendenza piuttosto costante ma mai eccessiva.
Terminiamo la salita alla quota di P. 3350 m, in corrispondenza di una sorta di bocchetta dove prendiamo fiato e scattiamo alcune foto.
Davanti a noi, finalmente, vediamo il Monte Leone e la cresta sud che dobbiamo affrontare per raggiungerne la vetta.
Il tratto seguente è un traverso sull'Alpjergletscher, inizialmente in falsopiano in discesa (perdiamo comunque meno di 100 m di dislivello) e poi in leggera salita, che descrivendo un arco di cerchio, ci porta all'attacco della cresta.
Troviamo l'attacco della cresta, mai eccessivamente esposta e affilata, ancora parzialmente coperta di neve.
Quindi attacchiamo la cresta e la risaliamo a tratti su neve e a tratti superando le rocce e i lastroni.
Raggiungiamo la vetta dopo oltre 4 ore di salita, la vista è davvero grandiosa verso le Alpi Svizzere, un po' meno verso l'Ossola a causa di alcuni nuvoloni che coprono parzialmente la visuale.
Ridiscendiamo per la stessa via di salita!
Francesco
Ho una particolare propensione per le Alpi a cavallo tra l'Ossola e il Vallese, sarà forse perché sin da piccolo le osservavo sullo sfondo, nelle giornate terse, percorrendo la strada che prima percorrevo per andare a scuola e adesso al lavoro?
Partiamo con calma il lunedì pomeriggio e raggiungiamo verso l'ora di cena il passo del Sempione. Troviamo un posto comodo dove piazzare la tenda in un bel prato poco sopra il passo e lì dormiamo comodamente.
Il mattino seguente partiamo con le primi luci del sole. Nel tratto iniziale di sentiero i prati lasciano via via spazio alla pietraia e raggiungiamo agevolmente il punto indicato sulla carta svizzera come Chalti Wasser (2516 m). Stando sulla destra continuiamo a salire fin quando troviamo la neve: per cui ci prepariamo per affrontare la risalita del Chaltwassergletscher, che presenta una pendenza piuttosto costante ma mai eccessiva.
Terminiamo la salita alla quota di P. 3350 m, in corrispondenza di una sorta di bocchetta dove prendiamo fiato e scattiamo alcune foto.
Davanti a noi, finalmente, vediamo il Monte Leone e la cresta sud che dobbiamo affrontare per raggiungerne la vetta.
Il tratto seguente è un traverso sull'Alpjergletscher, inizialmente in falsopiano in discesa (perdiamo comunque meno di 100 m di dislivello) e poi in leggera salita, che descrivendo un arco di cerchio, ci porta all'attacco della cresta.
Troviamo l'attacco della cresta, mai eccessivamente esposta e affilata, ancora parzialmente coperta di neve.
Quindi attacchiamo la cresta e la risaliamo a tratti su neve e a tratti superando le rocce e i lastroni.
Raggiungiamo la vetta dopo oltre 4 ore di salita, la vista è davvero grandiosa verso le Alpi Svizzere, un po' meno verso l'Ossola a causa di alcuni nuvoloni che coprono parzialmente la visuale.
Ridiscendiamo per la stessa via di salita!
Francesco
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