Laida Weg, la cengia del Tagliaferro
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La Laida Weg, che significa "Brutta Strada" -come veniva anticamente chiamata dalle popolazioni Walser-, è la cengia che taglia la parete NE del Taglfaferro e fortuna vuole che sia interamente percorribile senza particolari difficoltà.
Per raggiungere l'inizio della cengia si percorrere la comoda mulattiera (n° 318) che, partendo da Rima (1420 m), passa dagli alpeggi Scarpia di Sotto (1703 m) e Scarpia di Sopra (1920 m). Fino a Scarpia di Sopra la via è in comune la normale al Tagliaferro: qui lasciamo la mulattiera e traversiamo verso DX fino a quando troviamo un colatoio.
Poichè non c'è una vera e proprio traccia, seguiamo la via più logica che risale li bosco di ontanelli, tramite il colatoio, che si rivela piuttosto scivoloso e da percorrere con estrema cautela. Dopo esserci destreggiati in mezzo agli ontanelli, miriamo verso l'alto, risalendo diverse balze pratose e più in su facili roccette stando il più possibile sulla destra e puntando verso l'attacco della cengia, che non abbiamo difficoltà a trovare (2440 m).
Iniziamo a percorrere il primo tratto della cengia, comodo e in piano. Sotto di noi il sentiero che conduce al Corno Mud e davanti a noi si staglia la parete del Tagliaferro.
C'è un po' di nuvolosità che copre parzialmente la visuale, però a tratti compare la parete est del Rosa.
Dopodichè la cengia comincia ad impennarsi sempre più, ma non è mai esposta.
Solo nel tratto finale cui aiutiamo con le mani per risalire le pietraie e infine arriviamo a quota (2787 m), dove incontriamo la via che risale la cresta N del Tagliaferro.
La discesa avviene per la stessa via di salita, facendo nuovamente molta attenzione nel tratto con gli ontanelli.
NB1: indossare il casco durante l'attraversamento della cengia, poichè si è in mezzo a una parete di roccia e non sono da escludere cadute di massi.
NB2: non è da sottovalutare la presenza di rocce lisce e particolarmente scivolose nel colatoio e considerare che vanno affrontate sia in salita che in discesa.
Francesco
Per raggiungere l'inizio della cengia si percorrere la comoda mulattiera (n° 318) che, partendo da Rima (1420 m), passa dagli alpeggi Scarpia di Sotto (1703 m) e Scarpia di Sopra (1920 m). Fino a Scarpia di Sopra la via è in comune la normale al Tagliaferro: qui lasciamo la mulattiera e traversiamo verso DX fino a quando troviamo un colatoio.
Poichè non c'è una vera e proprio traccia, seguiamo la via più logica che risale li bosco di ontanelli, tramite il colatoio, che si rivela piuttosto scivoloso e da percorrere con estrema cautela. Dopo esserci destreggiati in mezzo agli ontanelli, miriamo verso l'alto, risalendo diverse balze pratose e più in su facili roccette stando il più possibile sulla destra e puntando verso l'attacco della cengia, che non abbiamo difficoltà a trovare (2440 m).
Iniziamo a percorrere il primo tratto della cengia, comodo e in piano. Sotto di noi il sentiero che conduce al Corno Mud e davanti a noi si staglia la parete del Tagliaferro.
C'è un po' di nuvolosità che copre parzialmente la visuale, però a tratti compare la parete est del Rosa.
Dopodichè la cengia comincia ad impennarsi sempre più, ma non è mai esposta.
Solo nel tratto finale cui aiutiamo con le mani per risalire le pietraie e infine arriviamo a quota (2787 m), dove incontriamo la via che risale la cresta N del Tagliaferro.
La discesa avviene per la stessa via di salita, facendo nuovamente molta attenzione nel tratto con gli ontanelli.
NB1: indossare il casco durante l'attraversamento della cengia, poichè si è in mezzo a una parete di roccia e non sono da escludere cadute di massi.
NB2: non è da sottovalutare la presenza di rocce lisce e particolarmente scivolose nel colatoio e considerare che vanno affrontate sia in salita che in discesa.
Francesco
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