Zucco di Sileggio
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Cielo terso, temperature miti, poco vento: ecco la giornata perfetta per un'ascesa allo Zucco di Sileggio, spettacolare avamposto su Mandello del Lario con indimenticabili vedute sulle Grigne e sul lago di Como, ramo di Lecco. Questo monte, con il Cucco e la Palagia formano una mini catena che si erge dal lago e sembra messa lì apposta affinchè s'impedisca al Grignone, in un momento di eccitazione, di farsi un tuffo nel medesimo lago!
Ad impreziosire il tutto boschi infiniti e la sempre gradevole compagnia del giovane Andrea, mountain lover in erba e di belle speranze con il quale ho condiviso la scorsa estate salite di grande soddisfazione.
Partiamo dalla frazione di Somana, Sonvico e forse per scelta, forse per errore, imbocchiamo i concomitanti sentieri 15 e 17 che transitano per una Via Crucis e conducono all'aquilesco Santuario di Santa Maria dove i panoramii sul lago all'alba sono già notevoli.
Procediamo ora su ottima mulattiera con pendenze accettabili: siamo alti sulla Val d'Era e di fronte a noi si erge maestosa e spaventosa la grigia parete del Sasso Cavallo, contrafforte del Grignone.
Continuiamo a risalire la Valle in direzione bocchetta di Verdascia, tralasciando le deviazioni del 17b per la via ferrata.
Ad una cascina deviamo su prati verso la bocchetta. Qui la salita si fa seria, prima in ambiente aperto poi ancora nel bosco e, quando finalmente usciamo ad una ventosa bocchetta di Verdascia, tiriamo finalmente il fiato.
Ripartiamo quasi subito a sinistra su un pendio ancora ripido ma fortunatamente breve e giungiamo all'ameno bivacco Sforza. Da qui, per una veloce e un poco accidentata cresta, eccoci finalmente alla grande croce di vetta dove il panorama è poco descrivibile, meglio guardare le foto.
Una breve pausa e attacchiamo la discesa, ora su un infido sentierino che discende il fianco NO dell'edificio sommitale sino ad incontrare nuovamente la bocchetta di Verdascia, dove decidiamo per la discesa diretta con il 17c.
Lunga calata su pendii molto ripidi, spesso incattiviti da scivoloso fogliame, transitando prevalentemente per boschi sino ad uscire, finalmente, al cimitero di Sonvico.
Con un immancabile chilometro di asfalto chiudiamo così uno splendido circuito raggiungendo l'auto che ci attende da sei ore abbondanti.
Tempi comprensivi di quaranta minuti di pause complessive.
Sviluppo: 11 km circa; SE: 21 km circa.
Ad impreziosire il tutto boschi infiniti e la sempre gradevole compagnia del giovane Andrea, mountain lover in erba e di belle speranze con il quale ho condiviso la scorsa estate salite di grande soddisfazione.
Partiamo dalla frazione di Somana, Sonvico e forse per scelta, forse per errore, imbocchiamo i concomitanti sentieri 15 e 17 che transitano per una Via Crucis e conducono all'aquilesco Santuario di Santa Maria dove i panoramii sul lago all'alba sono già notevoli.
Procediamo ora su ottima mulattiera con pendenze accettabili: siamo alti sulla Val d'Era e di fronte a noi si erge maestosa e spaventosa la grigia parete del Sasso Cavallo, contrafforte del Grignone.
Continuiamo a risalire la Valle in direzione bocchetta di Verdascia, tralasciando le deviazioni del 17b per la via ferrata.
Ad una cascina deviamo su prati verso la bocchetta. Qui la salita si fa seria, prima in ambiente aperto poi ancora nel bosco e, quando finalmente usciamo ad una ventosa bocchetta di Verdascia, tiriamo finalmente il fiato.
Ripartiamo quasi subito a sinistra su un pendio ancora ripido ma fortunatamente breve e giungiamo all'ameno bivacco Sforza. Da qui, per una veloce e un poco accidentata cresta, eccoci finalmente alla grande croce di vetta dove il panorama è poco descrivibile, meglio guardare le foto.
Una breve pausa e attacchiamo la discesa, ora su un infido sentierino che discende il fianco NO dell'edificio sommitale sino ad incontrare nuovamente la bocchetta di Verdascia, dove decidiamo per la discesa diretta con il 17c.
Lunga calata su pendii molto ripidi, spesso incattiviti da scivoloso fogliame, transitando prevalentemente per boschi sino ad uscire, finalmente, al cimitero di Sonvico.
Con un immancabile chilometro di asfalto chiudiamo così uno splendido circuito raggiungendo l'auto che ci attende da sei ore abbondanti.
Tempi comprensivi di quaranta minuti di pause complessive.
Sviluppo: 11 km circa; SE: 21 km circa.
Tourengänger:
rochi
Communities: Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano
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