Lanzarote: Encuentro de Senderismo - 1
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L’isola Lanzarote è piena di vulcani spenti alti poche centinaia di metri in mezzo ad ampi campi di lava. Poi ci sono le zone, soprattutto a nord attorno ad Haria, in cui si coltivano la vite, l'aloe e i fichi d'india. E naturalmente ci sono le spiagge e le falesie.
Un geologo del gruppo di ex universitari sta facendo la guida turistica anche qui e ci lancia l'idea di passarvi qualche giorno, senza la pretesa di vedere tutto ma facendoci un’idea dell’isola.
Per caso capitiamo durante l’annuale “Encuentro de Senderismo”, settimana di escursioni organizzate dal gruppo “senderistico” di Lanzarote e ci iscriviamo a due di esse.
Questa mattina il gruppo si raduna nella piccola località di Mancha Blanca, che sarà il punto di arrivo, da cui un autobus dell’organizzazione ci porta al paese di San Bartolomé, che è il punto di partenza a piedi.
L'itinerario, chiamato “Senderismo entre arenados y volcanes” si snoda di massima prima da est verso ovest e poi verso nord. Prima attraversa soprattutto dei vigneti con i caratteristici muretti a secco per difendere le viti dal vento poi esclusivamente campi di lava, con dislivelli modesti e uno sviluppo di 10 km.
Nel caso non si disponga di un mezzo che porti al punto di partenza, consiglio di partire da Mancha Blanca e di percorrere un tratto dell'itinerario al contrario, per esempio fino alla base della Montana de Juan Bello attraverso il paesaggio lavico e poi ritornare.
Inizia seguendo i cartelli per Montana Blanca, poi tagliando a mezza costa i pendii di piccoli vulcani, su sentieri e stradine talvolta asfaltate, avendo a destra (nord) la piana dove c'è la frazione La Florida e a sinistra uno dei tanti vulcani. Poi si scende a destra su sterrato fino alla provinciale LZ30 che si attraversa per raggiungere la piazzetta di La Florida. Da qui si prosegue su asfalto e poi su sterrato costeggiando prima alcuni vigneti e poi la base dell’evidente vulcano Montana de Juan Bello, che si lascia a sinistra. Ora le coltivazioni lasciano il posto a campi di lava. Più avanti si trova un'inicazione "Mancha Blanca 4,3 km", la si segue e si punta a nord attraversando per qualche chilometro le lave, con breve salita si scavalca una selletta sul bordo di un cratere, probabilmente la Montana Tinguaton, e si scende dalla parte opposta finché appare la chiesa di Mancha Blanca, punto di arrivo dell'escursione.
Sulle lave i sentieri o le stradine sono costruiti con fondo di lava sabbiosa spesso battuta, non come sull'Etna dove spesso si cammina su tracce ricavate direttamente sulla lava ruvida che esigono maggiore attenzione. Qui nei campi di lava fuori sentiero vanno soltanto quelli che … dopo mezz'ora tornano indietro perché troppo faticoso.
La temperatura era attorno ai 20 gradi e il cielo è stato abbastanza sereno. Il tempo indicato di 4 ore comprende circa un'ora di soste per le spiegazioni in spagnolo fornite dalla guida del gruppo "senderistico".
Nel pomeriggio abbiamo percorso circa 200 metri all'interno di un tunnel di lava non turistico, muniti delle indispensabili lampade, e visitato turisticamente la Playa de Famara sormontata dalla falesia.
Un geologo del gruppo di ex universitari sta facendo la guida turistica anche qui e ci lancia l'idea di passarvi qualche giorno, senza la pretesa di vedere tutto ma facendoci un’idea dell’isola.
Per caso capitiamo durante l’annuale “Encuentro de Senderismo”, settimana di escursioni organizzate dal gruppo “senderistico” di Lanzarote e ci iscriviamo a due di esse.
Questa mattina il gruppo si raduna nella piccola località di Mancha Blanca, che sarà il punto di arrivo, da cui un autobus dell’organizzazione ci porta al paese di San Bartolomé, che è il punto di partenza a piedi.
L'itinerario, chiamato “Senderismo entre arenados y volcanes” si snoda di massima prima da est verso ovest e poi verso nord. Prima attraversa soprattutto dei vigneti con i caratteristici muretti a secco per difendere le viti dal vento poi esclusivamente campi di lava, con dislivelli modesti e uno sviluppo di 10 km.
Nel caso non si disponga di un mezzo che porti al punto di partenza, consiglio di partire da Mancha Blanca e di percorrere un tratto dell'itinerario al contrario, per esempio fino alla base della Montana de Juan Bello attraverso il paesaggio lavico e poi ritornare.
Inizia seguendo i cartelli per Montana Blanca, poi tagliando a mezza costa i pendii di piccoli vulcani, su sentieri e stradine talvolta asfaltate, avendo a destra (nord) la piana dove c'è la frazione La Florida e a sinistra uno dei tanti vulcani. Poi si scende a destra su sterrato fino alla provinciale LZ30 che si attraversa per raggiungere la piazzetta di La Florida. Da qui si prosegue su asfalto e poi su sterrato costeggiando prima alcuni vigneti e poi la base dell’evidente vulcano Montana de Juan Bello, che si lascia a sinistra. Ora le coltivazioni lasciano il posto a campi di lava. Più avanti si trova un'inicazione "Mancha Blanca 4,3 km", la si segue e si punta a nord attraversando per qualche chilometro le lave, con breve salita si scavalca una selletta sul bordo di un cratere, probabilmente la Montana Tinguaton, e si scende dalla parte opposta finché appare la chiesa di Mancha Blanca, punto di arrivo dell'escursione.
Sulle lave i sentieri o le stradine sono costruiti con fondo di lava sabbiosa spesso battuta, non come sull'Etna dove spesso si cammina su tracce ricavate direttamente sulla lava ruvida che esigono maggiore attenzione. Qui nei campi di lava fuori sentiero vanno soltanto quelli che … dopo mezz'ora tornano indietro perché troppo faticoso.
La temperatura era attorno ai 20 gradi e il cielo è stato abbastanza sereno. Il tempo indicato di 4 ore comprende circa un'ora di soste per le spiegazioni in spagnolo fornite dalla guida del gruppo "senderistico".
Nel pomeriggio abbiamo percorso circa 200 metri all'interno di un tunnel di lava non turistico, muniti delle indispensabili lampade, e visitato turisticamente la Playa de Famara sormontata dalla falesia.
Tourengänger:
andrea62

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