Piz Surlej
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Partiamo da un parcheggio gratuito poco fuori Sankt Moritz (strano ma vero) e una temperatura frizzante ci accoglie all'uscita dell'auto (2°C).
Saliamo per una pista da Mtb per poi allacciarci ad un sentiero bello che con molti zig-zag e facendo molti incontri con gli scoiattoli dell'engadina ci porta al Lej dals Chods ancora in ombra.
In certi punti troviamo il sentiero un po ghiacciato ma son solo dei brevi tratti. Proseguiamo sempre su ottimo sentiero in traverso fino a raggiungere una panchina dove si vede benissimo il Piz Corvatsch, Da qui lasciamo il sentiero e con percorso non obbligato e non segnato, saliamo per il costolone ovest del Piz Surlej sino a giungere all'arrivo della funivia Giand'Alva.
Ora per sentiero segnato da ometti e ben battuto, risaliamo ancora il costone, toccando in qualche punto all'ombra,quel che resta della neve scesa in settimana.
Si sale belli decisi, si raggiunge un omino/picca e da qui il percorso va verso sinistra sul versante N del Surlej.
Aggiriamo due punti in cui il ghiaccio ricopre le rocce e per farlo avanziamo con le mani e con ultimo breve tratto di arrampicata si arriva in cima dove si può vedere la parte finale del percorso che è disseminato di rocce e ghiaia instabile.
Ci sono omini un po ovunque, noi saliamo seguendo il percorso che ci pare migliore ed in circa 4 ore raggiungiamo la cima con fantastico panorama sul gruppo del bernina!
Ammiriamo la cresta che va verso N verso il Piz Rosatsch, ma sarà per un'altra volta..
Dopo una breve pausa, ripercorriamo lo stesso tracciato fatto all'andata, scendendo si ha una vista bellissima sui laghi dell'engadina, in più i larici incominciano a virare verso il giallo e i cespugli di mirtilli sul rosso, bellissimi colori, ma la velatura arrivata nel pomeriggio non accentua i colori come vorremmo...
Ritorniamo al bel laj dals Chods ed in discesa decidiamo di fare visita anche ai Lej Nair e Marsch.
In circa 3 ore e 45 ritorniamo all'auto stanchi ma soddisfatti.
Con Paola
Saliamo per una pista da Mtb per poi allacciarci ad un sentiero bello che con molti zig-zag e facendo molti incontri con gli scoiattoli dell'engadina ci porta al Lej dals Chods ancora in ombra.
In certi punti troviamo il sentiero un po ghiacciato ma son solo dei brevi tratti. Proseguiamo sempre su ottimo sentiero in traverso fino a raggiungere una panchina dove si vede benissimo il Piz Corvatsch, Da qui lasciamo il sentiero e con percorso non obbligato e non segnato, saliamo per il costolone ovest del Piz Surlej sino a giungere all'arrivo della funivia Giand'Alva.
Ora per sentiero segnato da ometti e ben battuto, risaliamo ancora il costone, toccando in qualche punto all'ombra,quel che resta della neve scesa in settimana.
Si sale belli decisi, si raggiunge un omino/picca e da qui il percorso va verso sinistra sul versante N del Surlej.
Aggiriamo due punti in cui il ghiaccio ricopre le rocce e per farlo avanziamo con le mani e con ultimo breve tratto di arrampicata si arriva in cima dove si può vedere la parte finale del percorso che è disseminato di rocce e ghiaia instabile.
Ci sono omini un po ovunque, noi saliamo seguendo il percorso che ci pare migliore ed in circa 4 ore raggiungiamo la cima con fantastico panorama sul gruppo del bernina!
Ammiriamo la cresta che va verso N verso il Piz Rosatsch, ma sarà per un'altra volta..
Dopo una breve pausa, ripercorriamo lo stesso tracciato fatto all'andata, scendendo si ha una vista bellissima sui laghi dell'engadina, in più i larici incominciano a virare verso il giallo e i cespugli di mirtilli sul rosso, bellissimi colori, ma la velatura arrivata nel pomeriggio non accentua i colori come vorremmo...
Ritorniamo al bel laj dals Chods ed in discesa decidiamo di fare visita anche ai Lej Nair e Marsch.
In circa 3 ore e 45 ritorniamo all'auto stanchi ma soddisfatti.
Con Paola
Tourengänger:
Alpingio

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