Camino 2489m e Madone 2477m
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Quando Big Messner mi propose queste cime, non ero molto entusiasta ma siccome era da un po' che chiedeva di accompagnarlo su queste vette ho finito per assecondarlo. Ho dovuto però ricredermi! Sono due vette pregiate, soprattutto il Camino!
L'avvicinamento è relativamente breve, dopo aver abbandonato il sentiero alla quota di 2218 si raggiunge in poco tempo l'evidente canalino-camino del Camino. Superato il canale segue poi una facile ma esposta cresta di secondo grado che porta quasi fino alla vetta. Da li non resta che cercare il passaggio migliore fino alla cima da cui si ha la senzazione di essere sospesi nel vuoto siccome il sasso sommitale esce dalla parete.
Incredibile dal 1990 ad oggi ci sono solo una ventina di iscrizioni nel libro di vetta!
Dopo la pausa pranzo ci dirigiamo verso est e quindi verso il Madone. Il tempo regge e quindi la speranza è di riuscire a portare a casa anche una seconda vetta. La cresta da questa parte è più facile e dopo una centinaio di metri troviamo un terrazzino comodo dove calarsi.
Siamo cosi sul "comodo" pendio erbose che ci permette di raggiungere la bocchetta del Madone. Qui la salita è breve ma è importante (come dice anche il Brenna) passare a destra del torione su un'esposta cengia erbosa con i rododenri. Da lì solo passaggi di 1 grado fino alla vetta. Se si va invece a sinistra si arriva a 10 metri dalla vetta con l'inconveniente di due o tre passaggi da brivido "fattibili" ma che consiglio di evitare.
Sulla via del rientro ci ci sorprende una leggera pioggia che però dura solo 20 minuti e che quindi non fa grandi danni. A Bosco ci concediamo poi una cena abbondante all'osteria del paese.
Hasta la vista big
L'avvicinamento è relativamente breve, dopo aver abbandonato il sentiero alla quota di 2218 si raggiunge in poco tempo l'evidente canalino-camino del Camino. Superato il canale segue poi una facile ma esposta cresta di secondo grado che porta quasi fino alla vetta. Da li non resta che cercare il passaggio migliore fino alla cima da cui si ha la senzazione di essere sospesi nel vuoto siccome il sasso sommitale esce dalla parete.
Incredibile dal 1990 ad oggi ci sono solo una ventina di iscrizioni nel libro di vetta!
Dopo la pausa pranzo ci dirigiamo verso est e quindi verso il Madone. Il tempo regge e quindi la speranza è di riuscire a portare a casa anche una seconda vetta. La cresta da questa parte è più facile e dopo una centinaio di metri troviamo un terrazzino comodo dove calarsi.
Siamo cosi sul "comodo" pendio erbose che ci permette di raggiungere la bocchetta del Madone. Qui la salita è breve ma è importante (come dice anche il Brenna) passare a destra del torione su un'esposta cengia erbosa con i rododenri. Da lì solo passaggi di 1 grado fino alla vetta. Se si va invece a sinistra si arriva a 10 metri dalla vetta con l'inconveniente di due o tre passaggi da brivido "fattibili" ma che consiglio di evitare.
Sulla via del rientro ci ci sorprende una leggera pioggia che però dura solo 20 minuti e che quindi non fa grandi danni. A Bosco ci concediamo poi una cena abbondante all'osteria del paese.
Hasta la vista big
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