Mont Major (2374 m)
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Oggi il tempo è così così, quindi decido di fare qualcosa nel pomeriggio. Come meta penso ad una zona a cui avevo già pensato un paio d’anni fa per situazioni del genere: la cresta a N di Vercorin. L’idea è di fare La Brinta, lasciando la macchina sulla strada che porta in Val d’Anniviers e salendo da Les Giettes. Sfortunatamente, non riesco a trovare un parcheggio dove vorrei, così non mi resta che andare avanti ed avanti ancora con la macchina. Alla fine la devo lasciare a Pinsec, 200 metri più in basso e da tutta un’altra parte. Questo scombussola i miei piani. Per continuare a fare la Brinta devo andare molto più veloce (tra l’altro stasera sono a cena dai miei amici per una grigliata, quindi non posso fare tardi!) e “reinventarmi” il percorso, perché invece che arrivare da N alla Brinta dovrò farlo da E. Cerco di “tagliare” le curve il più possibile, su pascoli e boschi, rendendo meno banale la salita che altrimenti sarebbe stata tutta su strada o sentieri. Man mano che mi avvicino alla mia meta m rendo conto che essere a casa per le 7 è assolutamente impossibile, ed allora passo al piano B: il Mont Major, che nel piano originale avrei dovuto “incontrare” lungo il percorso. Il Brandt la definisce “cima insignificante, semplice protuberanza afflitta da una sciovia”! Ma oggi va più che bene e non posso chiedere di più, anzi, è comunque una cima!
Per la discesa, provo una via diversa, sperando che sia più veloce! Per un tratto, seguo proprio il percorso di uno skilift, poi una strada sterrata, quindi ancora una scorciatoia “inventata” lungo un ripido pendio nel bosco e per finire la strada che ho fatto venendo in macchina. Ed alla grigliata arrivo quasi in orario!

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