Sasso Guidà (1713 m) – Bike & Hike
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Escursione Bike & Hike in Valle d’Arbedo: da ripetere!
Il dislivello in salita di 1685 m e la pendenza media del 9,7%, con tratte che sfiorano il 15% rendono questo itinerario impegnativo per gli utenti della mtb muscolare. Con la e-mtb è ovviamente più abbordabile e richiede solo un discreto allenamento.
Inizio dell’escursione: ore 6.55
Fine dell’escursione: ore 12.40
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1012 hPa
Temperatura alla partenza: 23,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 4400 m
Temperatura al rientro: 30,5°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 6.02
Sveglia alle 4:55, partenza da casa alle 5:50, arrivo ad Arbedo alle 6:40, parcheggio alla barriera, partenza con la bici alle 6:58.
Gli automobilisti che intendono percorrere la strada della Valle d’Arbedo devono pagare 5.- CHF per entrare e altrettanti per riaprire la barriera. I ciclisti, per contro, non devono pagare alcuna tassa.
Oggi inauguro il nuovo copertone Tubeless Easy della Schwalbe posteriore con camera d’aria, il nuovo disco freno posteriore Shimano RT-EM800-M e le nuove pastiglie freni sia anteriori sia posteriori Swisstop Disc 28. Smanioso di verificare la bontà dei nuovi pezzi, parto con determinazione sulla perfetta pavimentazione di asfalto fine. Dopo pochi metri ho un sussulto: il motore elettrico dà impulsi solo a sprazzi. Provo a riposizionare con maggior cura la batteria. Sì, la causa del malfunzionamento era proprio questa. Confortato dalla soluzione del problema riprendo con nuova linfa, consapevole di avere a disposizione un mezzo perfettamente efficiente. Cerco immediatamente l’accoppiata ideale tra moltiplica e pignone affinché mi garantisca una pedalata agile e proficua e che mi permetta di salire senza un consumo eccessivo della batteria. Pedalo nell’ombra mattutina sul versante orografico destro della valle, nella foresta. Alla quota di 620 m arrivo alla breve galleria Acquamorta: i faretti funzionano bene. Visto che la strada ha numerose curve e si sviluppa in un bosco oscuro, decido di lasciare i faretti accesi.
Per la verità non ne passano molte di auto: un furgoncino con degli operai comunali, un’auto con la nuova guardiana della Capanna Gesero e un privato che desidera raggiungere il suo rustico.
Nella Valle del Buco incontro il solito gregge di capre, affezionato a questo tratto di strada.
Il percorso è quasi completamente nel bosco, motivo per il quale la gita non offre spunti panoramici se non a partire dalla quota di 1550 m, poco prima dell’Alpe della Costa. Lo sguardo si estende sulla Riviera, sul Pizzo di Claro, sulla Cima del Simano, sul Matro, e su su fino allo Scopi, che dista 47 km; più a nord-est fino al Piz Corbet (3025 m).
Dall’Alpe della Costa (1611 m) proseguo in direzione ovest lungo un sentiero fino al segnavia Laghetti della Costa (1622 m). Più che un laghetto direi che si tratta di uno stagno contenente Potamogeti (Potamogeton natans). Da qui via seguo il facile percorso, segnalato da paline bianco-rosse, che si sviluppa nella bella radura delimitata da abeti rossi. Il Sasso Guidà appare all’improvviso, quando ci si affaccia sulla Val Morobbia. Lascio la bici a circa 120 m dalla rocca rocciosa e continuo a piedi fino alla croce di vetta, issata in una ex postazione militare di vedetta risalente alla Prima Guerra Mondiale. Alle 9:20, dopo 2 h e 25 min di salita posso affermare Sasso Guidà (1713 m) geschafft!

Sasso Guidà (1713 m)
Il panorama è avvincente. Oltre al fondovalle della Val Morobbia, la vista si spinge fino al Lago di Locarno e su alcune vette vallesane.
Scrivo i saluti sul libro di vetta. Apprezzo molto gli schizzi che gli escursionisti eseguono a matita sul libro di vetta. Qualcuno ha scritto: “sembra di essere in cima al mondo, stupendo!”
Maturo l’idea di compiere un anello, scendendo verso Arbinetto e il Motto della Croce. Arrivato alla località Sopra Arbinetto (1548 m), chiedo informazioni a due “local”, proprietari di un rustico in zona. Mi sconsigliano di continuare la discesa su questo versante: “le conviene tornare all’Alpe della Costa e scendere sulla strada asfaltata”.
Accetto il consiglio e risalgo la china fino all’alpe, quindi continuo la pedalata verso la Capanna Gesero (1774 m): è il capolinea.
Nico, la nuova guardiana, mi prepara una buona cioccolata e mi informa che il lavoro non manca: ieri sera c’è stato il “pienone”; molti avventori sono saliti con ogni mezzo per cenare.
Affronto i 16 km di discesa con calma, per fare il rodaggio ai nuovi freni: faccio frenate brevi, per lasciar raffreddare il disco, quindi aumento la pressione gradualmente affinché il calore non si trasferisca alle pastiglie vetrificandole. Il mio meccanico di fiducia asserisce che così facendo durano di più e rimangono più performanti.
Lunga salita nella Valle d’Arbedo con la ricompensa del bellissimo paesaggio che si raggiunge a partire dall’Alpe della Costa. Oggi ho rinunciato alla traversata, ma la curiosità mi spingerà a trovare una possibile discesa per compiere l’anello del Sasso Guidà.
Tempo totale: 5 h 45 min
Temo di salita (Sasso Guidà): 2 h 25 min
Tempi parziali
Arbedo (300 m) – Alpe della Costa (1611 m): 1 h 50 min
Alpe della Costa (1611 m) – Sasso Guidà (1713 m): 30 min
Sopra Arbinetto (1548 m) – Capanna Gesero (1774 m): 1 h
Capanna Gesero (1774 m) – Arbedo (300 m): 1 h 05 min
Dislivello in salita: 1685 m
Quota massima: 1774 m
Quota minima: 300 m
Sviluppo complessivo: 33,1 km
Difficoltà: PD
Pendenza media: 9,7 %
Pendenza massima: 13%
Consumo batteria: 87%
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Coordinate Capanna Gesero: 729'880 / 115'832
Libro di vetta: sì.
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