Capanna Gesero (1774 m) – EMTB
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Pedalata in Valle d’Arbedo, su quella che è considerata la più dura salita del Ticino e una delle più impegnative della Svizzera a causa della lunghezza, 15,7 km, del forte dislivello (oltre 1500 m) e della pendenza media del 9,7%, con tratte che sfiorano il 13%.
Inizio dell’escursione: ore 7.55
Fine dell’escursione: ore 11.30
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa
Temperatura alla partenza: 12°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3600 m
Temperatura al rientro: 20°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 7.19
Parcheggio poco prima della barriera su uno slargo che dà spazio a circa sei auto. Gli automobilisti che intendono percorrere la strada devono pagare 5.- CHF per entrare e altrettanti per riaprire la barriera. I ciclisti, per contro, non devono pagare alcuna tassa. Sorprendentemente mi trovo su una pavimentazione con un ottimo fondo asfaltato: la pedalata è quindi facilitata dalle perfette condizioni. Delle targhe rosse indicano i nomi delle località toccate. Alla quota di 620 m si raggiunge una breve galleria, che non necessita, almeno oggi, dell’accensione dei faretti. Passo dal curvone di Orello (670 m) un toponimo che deriva da Ӧr, con significato di orlo di un precipizio, ciglione, rialzo, poggio. Il sottostante Laghetto d’Orbello è nascosto dalla fitta vegetazione. Come noto, si tratta del lago formatosi in seguito alla frana del Motto d’Arbino del 2 ottobre 1928, giusto novant’anni fa. Il percorso è quasi completamente nel bosco, motivo per il quale la gita non offre spunti panoramici se non a partire dalla quota di 1550 m, poco prima dell’Alpe della Costa. La capanna dista ancora quasi tre chilometri, tutt’altro che banali, in particolare in prossimità dell’Alpe di Gesero (1717 m), dove uno strappo potrebbe tagliare le gambe.
Il rifugio appartenente all’Unione Ticinese Operai Escursionisti (UTOE), sezione di Bellinzona, è un’infrastruttura molto modesta, con un arredo che mi sembra uguale a quando lo visitai negli anni Settanta del secolo scorso…
I tavoloni sono ricoperti di tela cerata con motivo a girasoli e sfondo a quadri bianchi e rossi. Sopra la stufa sono appesi una decina di appendiabiti di plastica di diversi colori.
La guardiana mi accoglie molto gentilmente, mi prepara il caffè e discute volentieri. Le segnalo che purtroppo manca la colonnina per ricaricare la batteria dell’e-bike. Visto il forte dislivello, si è costretti a risparmiare energia elettrica, inoltre non si ha la possibilità di continuare verso altre mete, come per esempio il Passo San Jorio. L’alternativa è di portarsi nello zainetto il caricatore del peso di circa 1 kg. In questa capanna l’energia elettrica è ottenuta con un generatore. Una colonnina per ricaricare le e-bike costa circa 10ˈ000 CHF e malgrado i possibili sponsor, costituisce un prezzo eccessivo per le piccole società alpinistiche.
Prima di tornare a valle seguendo lo stesso percorso di salita, continuo ancora per ottocento metri verso l’Alpe di Cadinello per vedere la zona della frana che ha interrotto la strada. Costato che con la bici sarebbe ancora possibile transitare.
La discesa è piacevole, tuttavia occorre prestare la massima attenzione, soprattutto nelle curve, per non farsi investire dalle auto.

Bella soddisfazione per aver provato con successo una delle più dure salite del Ticino.
I puristi diranno “troppo facile con l’e-bike!”: è tutta invidia! :)
Tempo totale: 3 h 35 min
Temo di salita: 1 h 40 min
Tempi parziali
Arbedo (300 m) – Valle del Buco (1215 m): 1 h
Valle del Buco (1215 m) – Capanna Gesero (1774 m): 40 min
Capanna Gesero (1774 m) – Quota 1781 m: 5 min
Dislivello in salita: 1496 m
Quota massima: 1781 m
Quota minima: 300 m
Sviluppo complessivo: 33,1 km
Difficoltà: PD
Pendenza media: 9,7 %
Pendenza massima: 13%
Consumo batteria: 93%
Copertura della rete cellulare: in capanna il telefonino non funziona; occorre spostarsi di 150 m verso l'alpe
Coordinate Capanna Gesero: 729'880 / 115'832
Libro di capanna: sì.
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