Pizzo Valgrande di Vallè -2529 mt- (da Ponte Campo).

A Ponte Campo 1319 mt lascio l'auto e, a piedi, supero il ponte sul torrente Cairasca. Subito dopo devio a destra in direzione dell'agriturismo, tagliando in questa maniera un tratto di strada forestale. Tra muretti a secco e pascoli, percorrendo l'evidente sentiero, intercetto l'ampia strada agro-forestale, che con marcia costante e ripida mi condurrà all'ingresso del Parco Naturale Alpe Veglia.

Proseguo seguendo la segnaletica del parco. Raggiungo mediante sentiero F30 lo splendido Lago delle Streghe 1828 mt: limpido specchio d'acqua incastonato tra meravigliosi larici. Attraverso il bel lariceto e continuo la gita percorrendo un ottimo sentiero, ben tracciato, con pendenze graduali. Esco dal bosco di conifere e mi ritrovo sotto le bastionate rocciose, monumentali ed impressionanti, a ridosso del versante Nord-Est del Monte Leone. Supero ora agevolmente delle giavine e grossi massi rotti. Senza problemi d'orientamento, grazie alla costante presenza di paletti in legno a supporto della segnaletica ufficiale, eccomi giunto in posizione panoramica e dominante sul Lago d'Avino 2246 mt: qui termina il sentiero F30. Per scendere al muraglione della diga, necessita ora più attenzione: bisogna superare in discesa un tratto scosceso e scabroso, leggermente aereo, ci sono dei cavi metallici affissi su roccia per rendere sicuro questo passaggio.

Raggiunta la diga seguo il sentiero in direzione del Passo del Croso, che in breve tempo mi condurrà ad una cappelletta votiva e, successivamente, mi permetterà di accedere ad un immensa landa prativa disseminata da piccoli laghetti: Piana d'Avino 2300 mt. Anche in questo tratto ci sono parecchi paletti in legno ad indicare il percorso. Raggiunto l'ultimo laghetto a quota 2400 mt circa, quest'oggi in fase di disgelo, abbandono il sentiero per il Passo del Croso, puntando a vista il Pizzo Valgrande di Vallè. In realtà a destra del pendio si reperisce una buona traccia battuta, dopodiché anche ometti in pietra segnavia, infine compiendo una diagonale sul pendio detritico, superando gli ultimi metri con tracce confuse e terreno più instabile, giungo in vetta: Pizzo Valgrande di Vallè 2529 mt. Da togliere il fiato la vista sul Monte Leone e su tutto questo comprensorio di Alpi Lepontine. Il panorama non è ampio ed esteso, essendo questa cima in mezzo a dei colossi, ad ogni modo la bellezza del luogo ripaga la fatica per giungervi.

Per la via del ritorno ripercorro lo stesso sentiero fino alla diga. Supero ora in salita il tratto attrezzato con cavo metallico. Giunto all'intersezione dei sentieri, proseguo con il percorso numero F30a, in direzione Pian Cucco e Cianciavero, tra infinite distese di rododendri e arnica all'apice della loro fioritura: tratto spettacolare della gita! Al bivio successivo evito Pian Cucco, per proseguire sulla mia destra e in discesa per Cianciavero, transitando per le Marmitte dei Giganti. Al termine del lariceto eccomi finalmente a Cianciavero 1750 mt. Dopodiché sempre in discesa per ripida strada agro-forestale, rieccomi a Ponte Campo per il termine di questa stupenda escursione.

NOTE: Sentieri segnalati, eccetto la rampa detritica finale per la vetta, che insieme ad un tratto scosceso a ridosso del Lago d'Avino, giustifica il T3 solo in via precauzionale. Con la dovuta attenzione è comunque un percorso molto agevole.