Eplorazione nel gruppo della Bessanese.
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Dati complessivi
LOCALITA' DI PARTENZA. Pian della Mussa, “La Montanara” (m 1820).COMPAGNI:Andrea.
QUOTA MASSIMA: m 3052, sul Ghiacciaio della Bessanese, nei pressi di Punta Adami.
QUOTA MINIMA: m 1812, al Pian della Mussa.
SVILUPPO COMPLESSIVO: km 22,9.
TEMPO COMPLESSIVO DI MARCIA: 12 ore 30’.
ATTREZZATURA: Da scialpinismo, rampant e utilizzato anche i ramponi nella discesa nel Canale d’Arnas.
FREQUENTAZIONE: Parecchia gente il primo giorno, il secondo (un lunedì) in solitudine.
1° giorno, 12 maggio 2019: dal Rifugio Città di Cirié al Rifugio Gastaldi, con esplorazione fino a quota 3052 sul ghiacciaio della Bessanese
LOCALITA' DI PARTENZA. Pian della Mussa, “La Montanara” (m 1820).
LOCALITA' DI ARRIVO. Rifugio Gastaldi (m 2659).
DIFFICOLTÀ. Le difficoltà sono concentrate nel Canale d’Arnas, per il resto l’escursione è abbastanza facile, anche se nella parte alte si svolge su ghiacciaio. Oggi il Canale è in condizioni buone e si risale senza difficoltà utilizzando i rampant. (PD+)
SALITA: m 1374.
DISCESA: m 514.
QUOTA MASSIMA: m 3052, sul Ghiacciaio della Bessanese, nei pressi di Punta Adami.
QUOTA MINIMA: m 1812, al Pian della Mussa.
SVILUPPO: km 12.
TEMPO DI SALITA: dal Pian della Mussa a quota m 3052 al netto della sosta al Rifugio Gastaldi: 5 ore 40’.
TEMPO DI DISCESA: da quota 3052 al Rifugio Gastaldi: 1 ora 35’.
NOTE SUL PERCORSO. Dal parcheggio, con gli sci agganciati allo zaino, imbocchiamo la stradina sterrata che scende al ponte sul torrente, lottando contro forti raffiche di vento. Superato il ponte svoltiamo di 90° e, prima seguendo il sentiero, puntiamo all’Alpe Vanoni (m 1843), dove il vento cessa e il manto nevoso si presenta con una certa continuità e consente di calzare gli sci. Proseguiamo nel rado lariceto fino raggiungere l’imboccatura del Canale d’Arns (m 2070 circa, 1 ora dalla partenza). Nella notte c’è stato un buon rigelo e il manto nevoso è ben compatto e duro, quindi montiamo subito i rampant.
Il Canale si sviluppa in modo lineare e man mano che procediamo si fa più ripido e stretto, in particolare a metà e allo sbocco al margine della conca del Crot di Ciaussinè (circa m 2500). Bisogna fare attenzione alle possibili cadute di pietre dalla parete sulla sinistra orografica.
Proseguiamo in diagonale sul dolce pendio sulla destra fino a raggiungere il Rifugio Gastaldi (m 2659), dove scarichiamo un po’gli zaini e ci concediamo una sosta. Al rifugio si accede attraverso un tunnel scavato nella neve.
Intorno alle 13:00 partiamo in direzione di Punta Adami. Dal Rifugio ci dirigiamo a nord-ovest risalendo l’erto pendio fino a quota 2860 cica, dove la pendenza si fa più dolce. Intanto ricompare, a raffiche tese e fredde, il vento, che in questa stagione ci accompagna in quasi tutte le uscite.
Giunti nei pressi di punta Adami, poco sotto quota 2980, constatiamo che la cima, spazzata dal vento, per le condizioni della neve, non è raggiungibile con gli sci: gli ultimi 150 metri bisogna risalirli a piedi. Rinunciamo alla cima decidendo di raggiungere una specie di colle poco avanti (quotato m 3052) per poi scendere lungo il ghiacciaio fino al laghetto e, quindi, risalire al Rifugio Gastaldi.
La discesa è su neve ventata, a tratti crostosa (non portante) e poco sciabile. Da dimenticare.
METEO. Cielo sereno. Temperatura alla partenza 3°. Vento forte (km/h 60, dato della centralina meteo del Rifugio Gastaldi), anche se gran parte dell’escursione si è svolta in ambienti riparati.
NEVE. Nel canale di Arnas buona, con rigelo notturno. Lungo il ghiacciaio e verso Punta Adami, ventata, crosta non portante; poco sciabile.
RIFUGIO. Il Gastaldi è il tipico rifugio alpino “di una volta”: spartano ma accogliente, anche grazie alla simpatia del gestore. Pazienza per la mancanza di acqua corrente; in estate c'è.
2° giorno, 13 maggio 2019: dal Rifugio Gastaldi al Collarin d’Arnas (m 2851)e ritorno al Pian della Mussa
LOCALITA' DI PARTENZA. Rifugio Gastaldi (m 2659).
LOCALITA' DI ARRIVO. Pian della Mussa, “La Montanara” (m 1820).
DIFFICOLTÀ. La difficoltà dell’escursione è costituita dalla discesa del Canale d’Arnas, che si presente in condizioni diverse (peggiori) rispetto al giorno precedente. Il tratto basso, in corrispondenza di alcune valanghe lo percorriamo con i ramponi. Per il resto l’escursione si svolge su ampi pendii, con qualche tratto ripido, ma nulla di particolare.
SALITA: m 461.
DISCESA: m 1319.
QUOTA MASSIMA: m 2920 sotto il Colle d’Arnas.
QUOTA MINIMA: m 1812, al Pian della Mussa.
SVILUPPO: km 10,90.
TEMPO IN MOVIMENTO: 5 ore 15’.
TEMPO DI SALITA: 1 ora 55’ al Collarin D’Arnas.
TEMPO DI DISCESA: 3 ore 20’.
NOTE SUL PERCORSO. Finalmente un giorno senza vento, però l’annunciata bella giornata latita, ci sono nubi basse che ci fanno ritardare la partenza: riusciamo a metterci in moto solo verso le nove! Il nostro intento è quello di raggiungere il Colle D’Arnas, ma il gestore del rifugio ci consiglia un’alternativa: andare verso Punta Fortino, per poi scendere l’ampio vallone e, tenendosi sul versante sinistro, raggiungere il Canale D’Arnas. Parte della strada è comune, decideremo strada facendo.
Il rigelo notturno è stato buono e in un baleno scendiamo al lago dove, montate le pelli, giriamo in direzione sud risalendo il pendio, su neve sempre più molle, in direzione della base del canale che porta al Colle D’Arnas non ancora completamente sgombro dalle nubi. Decidiamo di puntare verso il Punta Fortino, seguendo le indicazioni del rifugista, anche se non abbiamo con noi solo una cartina piuttosto approssimativa e non riportante i percorsi di scialpinismo. Percorrendo un dolce pendio arriviamo a quota m 2920 (la massima della giornata) da dove scendiamo al Lago del Collerin (m 2845), per poi salire al Collerin D’Arnas (m 2851). Saliamo ancora di qualche metro per cercare il punto migliore per l’inizio della discesa nell’ampio canalone. Il Primo tratto è piuttosto ripido e la neve, pur scibile, non ci regala alcun divertimento. Invece di proseguire la discesa per l’ignoto vallone, Traversando con un lungo saliscendi il pendio in direzione nord, ci riportiamo sulla traccia di salita sotto il Colle D’Arnas. Da qui raggiungiamo il Canale D’Arnas.
La parte superiore è in buone condizioni e piacevole da sciare, ma ben preso la neve si fa più molle e le arature di chi l’ha percorso ieri si fanno profonde. Affiora anche qualche placca di ghiaccia, in particolare in corrispondenza del balzo roccioso a metà, che costa ad entrambi una spiacevole caduta, fortunatamente senza conseguenze. La parte bassa, tormentata dai rottami di valanghe la percorriamo con gli sci in spalla.
Gli sci di rimettiamo al termine del canale fino in prossimità dell’Alpe Venoni, per poi percorrere il resto della strada a piedi.
METEO. Nuvoloso con addensamenti a quota 3000 in corrispondenza delle creste. Da mezzogiorno, completo dissolvimento delle nubi. Temperatura alla partenza poco sotto lo 0°. Vento: finalmente assente.
NEVE.Ventata, ma nel complesso sciabile. Canale d'Arnas in buone condizioni fino a quota 2200, poi percorso tormentato da rottami di valanghe.
Tourengänger:
Alberto C.

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