Gönerlilücke (2741 m): ciaspolata estiva
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Dopo dieci anni rifaccio la bellissima ciaspolata estiva a tre giorni dalla riapertura del Passo della Novena (20.6.2019, ore 9:00).
Inizio dell’escursione: ore 7:35
Fine dell’escursione: ore 10:55
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1016 hPa
Temperatura alla partenza: 6°C
Temperatura al rientro: 9°C
Isoterma di 0°C alle 9:00: 4100 m
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 5:34
Tramonto del sole: 21:23
È una splendida giornata estiva, calda, serena e priva di vento. Inevitabilmente, la domenica con queste condizioni meteo ha convogliato sulle strade del Passo della Novena una quantità incredibile di motociclisti e di ciclisti, attirati anche dal passaggio del Tour de Suisse.
Per la prima volta trovo il parcheggio dell’ultimo tornante del valico esaurito. Un nutrito gruppo di sciatori è partito prestissimo per il Pizzo Gallina (3061 m); i primi stanno già rientrando. Trovo un posto per l’auto poco sotto il tornante. Alle 7:35 inizio la salita in compagnia di una coppia di sciatori, intenzionati pure loro a raggiungere il Pizzo Gallina, la meta più ambita del giorno. Il tratto più impegnativo dell’escursione è proprio all’inizio: dobbiamo affrontare un’erta di un centinaio di metri di dislivello, che ci porta ad un incantevole catino glaciale.
Già a quest’ora la neve comincia a cedere, in ogni caso sull’altopiano posso camminare abbastanza bene, salvo un improvviso, quanto preoccupante sprofondamento in un’ampia buca che mi risucchia fino al petto. Gli spunti fotografici sono molteplici e mi inducono a frequenti soste per scattare foto con il telefonino, con la reflex e con l’action cam.
Raggiunto il laghetto quotato 2566 m, piego leggermente a destra per risalire il secondo gradino, che precede l’altro laghetto glaciale, quello posto a quota 2685 m. È un crescendo di emozioni e di visioni idilliache che condivido con i conoscenti interessati tramite lo stato di WhatsApp.
Le due fotostar di giornata sono il Pizzo Gallina (3061 m) e il Pizzo Nero (2904 m); tuttavia, all’orizzonte svettano altre montagne fantastiche: il Basòdino, il Pizzo San Giacomo, l’Helgenhorn, la Punta di Valrossa, il Grieshorn, la Punta dei Camosci, il Blinnenhorn, …

Galenstock (3586 m)
Il terzo e ultimo gradino, che inizia al laghetto glaciale, ha un dislivello di 70 m: lo risalgo in circa 15 minuti. Dopo un’ora e un quarto di tranquilla ciaspolata pervengo all’omino di vetta posto a circa 2750 m di quota, ad est della Gönerlilücke.
I resti del rifugio della SAT Lugano, crollato una ventina d’anni fa, sono più in basso, nascosti da un ripido cornicione di neve, che non intendo affrontare.
Lo sguardo verso nord è dominato dalla sagoma inconfondibile del Galenstock: che spettacolo!
Si sta bene, mi soffermo a lungo in vetta, molto più del solito: circa 50 minuti.
Alle 9:40 inizio la discesa, ma subito dopo ho un gradito incontro con Paolo e Francisca, un alpinista alagnese e la sua compagna cilena. Dapprima ci scambiamo un paio di impressioni sulle cime visibili in zona. Il reciproco entusiasmo fa sì che in poco tempo si sviluppi una lunga discussione sulle vette del Monte Rosa e sui trekking in Patagonia.
Continuo la racchettata sul meraviglioso altopiano fino all’ultima ripida discesa, su neve ormai madida, fino al tornante della strada della Novena, oggi presa d’assalto dai cicloamatori e dai motociclisti.
Breve ma bellissima ciaspolata, fattibile ancora all’inizio dell’estate.
La Gönerlilücke, sella posta sul confine tra la Val Bedretto e il Vallese, è una meta ideale per sfruttare l’ultima neve della stagione senza dover percorrere i ghiacciai nel periodo di apertura dei crepacci.
Tempo di salita: 1 h 15 min
Tempo totale: 3 h 20 min
Coordinate Gönerlilücke: 674.314 / 149.509
Dislivello in salita: 374 m
Quota massima: 2753 m
Quota minima: 2405 m
Sviluppo complessivo: 4,0 km
Difficoltà: F
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Kommentare (14)