Corno Birone e Monte Rai

Continuiamo nella ricerca e percorrenza dei tratti di sentiero mai percorsi in una zona peraltro ampiamente conosciuta: e qui, fra Suello, Civate e Valmadrera, le possibilità non mancano. Escludendo i classici tracciati di vetta e le lunghe frequentatissime traversate, rimangono sempre i numerosi raccordi e le varianti, più o meno ufficializzati da bollature e più o meno reperibili in rete, qualche volta caduti nel dimenticatoio e talaltra neonati.
E poi…  è sufficiente lasciar passare qualche anno e anche il "déjà vu" quasi quasi sembra nuovo.


Dal punto di parcheggio ci si porta a percorrere tutta la Via del Pozzo fino ad attraversare l'omonima frazione; all'incrocio successivo si volge a destra e si percorre il robusto selciato che attraversa un'ampia conca prativa fino ad entrare nel bosco: stiamo seguendo la via di accesso principale per l'abbazia di San Pietro al Monte, che sarà poi la via di rientro. All'altezza di una cappella votiva si scende a destra a guadare il torrente della Valle dell'Oro, e, sull'opposta riva, si attacca il ripido sentiero che sale velocemente alla località "Tre Casott", piccolo agglomerato - pesantemente restaurato - dei tipici ripari rurali di queste montagne. La marcata traccia prosegue sulla sinistra in traversata, fino ad incrociare il Sentiero Lüisin che mette in comunicazione San Pietro con SanTomaso e Preguda: lo si segue verso destra in divertente percorso a saliscendi con scavalcamento di alcune sellette rocciose. Raggiunta la dorsale principale del Corno Birone si devia a sinistra andando a seguire il Sentiero Lucio Vassena che sale da San Tomaso alla vetta. Tutti questi sentieri si sviluppano, ben marcati, alternando fondo ghiaioso a brevi arrampicate lungo facilissimi gradini rocciosi attraverso un ambiente riarso dal sole fra bassi cespugli e rare querce, sorbi e carpini; qualche tratto, non difficile ma esposto, è assistito da catene corrimano. Oltrepassata la croce di vetta del Corno Birone, si prosegue lungo il comodo crinale fino a raggiungere la dorsale prativa fra Monte Rai e Monte Prasanto; volgendo a sinistra in ripida salita si attraversa la cupola erbosa del Monte Rai e si prosegue fino ad immettersi sulla sterrata di servizio alla torre SIP. Subito a sinistra si trova l'imbocco della parte comune dei due tracciati che percorrono questo versante: il Sentiero 50° SEC e Sentiero della Val de la Porta; al vicino bivio imbocchiamo sulla destra quest'ultimo e ne iniziamo la ripidissima discesa. Dapprima si cala lungo il pendio radamente cespuglioso con lunghi traversi, ma, oltrepassata la piccola grotta "Tecc di Port", si entra in uno stretto e umido canalino che si percorre in una sede zigzagante artificiale. Al termine della pendenza (bella pozza con cascatella in fessura), uno spostamento verso destra accompagna fino al dosso di San Pietro al Monte. Come detto precedentemente, si torna al punto di partenza seguendo il selciato di accesso all'abbazia.

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