Costa del Palio e Sorgenti dell'Enna


Publiziert von cai56 , 8. Mai 2019 um 16:53. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 1 Mai 2019
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 1306 m
Abstieg: 1307 m
Strecke:Circolare 18,93 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Lecco lungo la statale 36; si prosegue quindi per la Valsassina fino al bivio del Passo di Balisio. Da qui ci si dirige, passando per Maggio e Cassina Valsassina, alla Culmine di San Pietro. Scendendo in provincia di Bergamo, si oltrepassano Avolasio e Vedeseta: al primo bivio si volge a destra verso Gerosa. Parcheggio (pochi posti) presso il Ponte della Lavina.

La primavera, stagione del disgelo, dovrebbe essere quella propizia per visitare la risorgenza carsica del Torrente Enna, affluente di destra  del Fiume Brembo, in cui si immette all'altezza di San Giovanni Bianco. La gita, però, presenta anche un secondo punto di forza nel percorso di crinale della Costa del Palio, che costituisce l'anfiteatro settentrionale della Valle Imagna. Percorso tutto evidente e ben segnalato, ma non coincidente in parte con le mappe nel tratto iniziale di salita.


Dal Ponte della Lavina si prosegue in salita sulla provinciale per qualche centinaio di metri in direzione di Gerosa fino a trovare una pista forestale che si stacca sulla destra. Il percorso, sempre immerso in una vasta faggeta, risulta un poco lungo e monotono fino all'alpeggio di Piazzoli; poi la carrareccia si fa più sconnessa e, ad un bivio, si presentano i dubbi: secondo la mappa OSM si dovrebbe proseguire lungo una pista, ma qui la segnaletica (pur non ufficiale) indica precisa un ripido sentiero con indicazione "I Canti". Proviamo (tanto è presto…) a seguire la pista che però, raggiunto un colletto, si trasforma in un disusato sentiero discendente: meglio tornare alla segnaletica. Il sentiero sale ripido tra gli alberi fino a percorrere una vaga valletta erbosa che sbuca alla Bocca del Grassello: anche qui non ci sono "I Canti", ma almeno si trova il sentiero - frequentatissimo - che percorre tutto il crinale di confine della Valle Imagna. Lo seguiamo verso destra salendo da ultimo il ripidissimo prato meridionale dello Zuc di Valmana: l'affollamento ci suggerisce di proseguire subito lungo lo spettacolare e vastissimo crinale che volge verso il Resegone. Si oltrepassano la Bolla di Valmana (laghetto artificiale nei pressi di un agriturismo) e il Passo di Valbona fino al largo intaglio del Passo del Palio: qui si intercetta il percorso di discesa dal Resegone, frequentato specialmente dagli sciatori alpinisti, che proseguono però sotto la linea elettrica sovrastante; noi imbocchiamo invece un sentierino a sinistra che scende comunque al Piano di Costa e a Costa Bonetta, nelle cui vicinanze si intercetta la strada che scende a Morterone. Seguendo la provinciale si raggiunge la chiesa del piccolo comune e, poco oltre, si volge a destra verso Carigone: la sterrata sembra terminare presso un'azienda zootecnica, ma sulla destra si rintracciano i segnali del sentiero che scende nella Valle Morterone. Dapprima il sentiero, oltrepassati i ruderi dei Cantelli,  si tiene alto a mezzacosta, per poi scendere a livello del greto alla confluenza con la Val Remola: qui i torrenti sono ancora quasi asciutti, in attesa del vero Torrente Enna. Di nuovo il sentiero si porta alto sul fondovalle - quasi un canyon - spesso in condizioni di notevole esposizione: non esiste comunque pericolo, vista la larghezza del passaggio; si attraversa il ponte, altissimo sulla forra del Torrente Bordesiglio, e gradualmente si raggiunge definitivamente il greto presso la confluenza nell'Enna (bellissima e profonda pozza di acque turchesi). Una breve deviazione indicata permette di salire alla risorgenza dell'Enna ("Fiömlatt" per le acque spumeggianti nelle numerose cascate): il sentierino è impervio e perennemente umido per la nebulizzazione dell'acqua. La fuoruscita del torrente dalla grotta alla base della parete rocciosa è in un ambiente quantomai suggestivo: ovunque massi ricoperti di muschi e felci, il capelvenere ricopre la falesia. Tornati alla confluenza, si prosegue a lato del torrente, attraversandolo in tre momenti sui ponti costruiti a suo tempo per l'ispezione della linea elettrica che percorre tutta la valle. Tralasciato a sinistra il sentiero che sale a Vedeseta, si prosegue su pista forestale fino a raggiungere il Ponte della Lavina.


https://www.relive.cc/view/g33821199002

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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