Cornagera 1312 m-Poieto 1370 m e Suchello 1541 m

Partiamo da Comenduno, frazione di Albino. Sulle carte del Cai di Bergamo ci sono solo due sentieri per Ganda. La Kompass, per quanto vale, riporta qualche traccia in più, sul GPS invece, ce ne sono molti di più, da qui la confusione di deviazioni fatte in discesa.

Ma partiamo con ordine. Avendo letto di bella mulattiera per Ganda, sentiero 538, decidiamo di seguire quello, per poi scoprire che la bella mulattiera è solo negli ultimi metri prima del Col dol Bates, il resto tutta ripida cementata, va beh…Al Col dol Bates inizia il sentiero che con un lungo mezza costa giunge a Ganda dove, una volta nella piazzetta della chiesa, ricordo di esserci già stata! Riaffiorano i ricordi e scopro che il giro, un poco diverso comunque, lo avevamo fatto un po’ di anni fa. L’unica cosa che ricordo, oltre alla piazzetta, è la salita da Ganda alla Cornagera!

Da Ganda proseguiamo su strada asfaltata, passiamo l’osservatorio astronomico, ignoriamo la deviazione per il Poieto per seguire quella per la Cornagera. Dopo aver superato i prati entriamo in un meraviglioso ambiente di roccia, pinnacoli ovunque. Raggiungiamo la cima della Cornagera superando un breve passaggio in cui usuare le mani. Tornati indietro e risuperato il passaggio EE entriamo nel bel canyon per il Monte Poieto. Passiamo il buco della Carolina, attenzione che è molto molto stretto. Si può evitare seguendo un sentiero sulla dx. Usciti dal canyon, riprendiamo il sentiero e raggiungiamo il Monte Poieto.

Dopo uno spuntino continuiamo per la Forca seguendo una traccia che rimane sulla dorsale. Scende verso dei roccoli a sx e incrocia una sterrata che in breve raggiunge la Forca (pozza). Un cartello indica Monte Suchello a 1,45 min. Ci sembrano tanti per 400 m circa di salita, ma scopriremo che ci sono vari sali scendi e che comunque è lontano…

Continuiamo quindi per la Forcoletta e poi il Focellino (caseggiato). Da qui ci portiamo in cresta che seguiremo fino alla lontana croce di vetta!

Lunga sosta in cima dove chiediamo info a dei local sui tempi per tornare al Forcellino facendo l’anello per il P.so Barbata…non ne sanno nulla, mai stati sul versante opposto ma ci avvisano che è zona impervia…

Va beh andiamo a vedere. Scendiamo al P.so Barbata dove troviamo il cartello Cai del sentiero ma senza tempi. Proseguiamo…il sentiero, un lunghissimo mezza costa a sali scendi, è molto bello, con grandi scorci panoramici su effettivamente un versante molto più impervio dell’altro ma assolutamente né pericoloso né esposto.

Dal Forcellino riprendiamo il sentiero fatto qualche ora fa e torniamo alla Forca dove imbocchiamo la sterrata per Ganda. Ancora sali scendi. Attenzione al cartello che indica 30 minuti a Ganda, il sentiero scende a sx verso delle case ed entra nel bosco. Noi erroneamente eravamo rimasti sull’ampia traccia in risalita verso il Poieto, fortunatamente ci siamo accorti subito dell’errore.

Altra sosta nella piazzetta di Ganda e quindi rientro passando dalle antenne del Monte Rena.

Da qui a Comenduno incrociamo innumerevoli sentieri con bolli e numeri più disparati. Preso inizialmente il 520 lo perdiamo, immaginiamo, alla Croce di San Luigi dove andiamo a sx su sentiero 6. In qualche modo giungiamo alla Madonna del Narciso, bellissimo punto panoramico dove imbocchiamo l’unico sentiero, a dx, segnato Cai ma non indicato sulla tabella segnavia. Scendiamo ripidamente fino a giungere alla cementata della mattina dove chiudiamo l’anello.

Bellissimo anello che però non pensavamo fosse così lungo sia come dislivello sia come chilometri. Tra Comenduno e Ganda c’è da sbizzarirsi con i sentieri!