Portovenere philosophenweg
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SOCRATE: Siamo su una balza rocciosa a centinaia di metri a picco sul mare blu, l'aria è dolce, il sole abbacina e ci scalda. Fermiamo il nostro incedere sul sentiero per ammirare il panorama. È un luogo meraviglioso Anassagora, non trovate?
ANASSAGORA: Ne convengo Socrate, la mia vista spazia con piacere da quassù. È curioso che abbiano chiamato questo luogo “salto della suocera”.
SOCRATE: Su tale tema spinoso non mi pronuncio, piuttosto preferirei morire avvelenato.
ANASSAGORA: Che anfiteatro sublime intorno a noi.
SOCRATE: È vero. Si potrebbe dire che questo è il più bel posto nel mondo?
ANASSAGORA: Questa è un'affermazione azzardata, per eleggerlo a tale posizione dovremmo analizzarne attentamente i fattori che la determinano.
SOCRATE: E quali potrebbero essere questi fattori o sapiente maestro?
ANASSAGORA: ll principale, a mio parere, dovrebbe essere il desiderio del nulla, la totale soddisfazione dei sensi.
SOCRATE: Tuttavia in questa condizione ogni luogo può assurgere a tale qualifica, ne convenite?
ANASSAGORA: È corretto, ma in questo momento, caro Socrate, ho una prorompente soddisfazione negli occhi, la bellezza mi pervade. Il clima è gradevole e sono in ottima compagnia, tutto ciò domina gli altri sensi.
SOCRATE: La profondità delle vostre risposte è pari a quella del mare che si stende sotto di noi, mi confonde e al contempo mi attira. Il vostro intenso sguardo mediterraneo coglie ogni sfumatura del mondo. Un altro assunto quale potrebbe essere?
ANASSAGORA: Tutto ciò che vedo mi allieta perché non è una creazione dell'uomo, è un'immagine scevra dalla pesantezza che spesso sappiamo imporre alla natura.
SOCRATE: Maestro, sono parole molto sagge le tue, mi riempiono di nuove consapevolezze.
ANASSAGORA: Non è merito del mio sapere, cerco di rendere tuo quello che disse l'oracolo di Delfi: “Conosci te stesso per arrivare alla verità”.
SOCRATE: Visto che siamo in aria di paradigmi vorrei che me ne fosse rivelato un altro.
ANASSAGORA: In una tale condizione di grazia, è necessario vivere il momento presente senza il fardello della vita passata e futura.
SOCRATE: Ma il passato ci segna o maestro, e il futuro ci intimorisce condizionando le nostre scelte. Non possiamo mai separarci completamente da essi.
ANASSAGORA: Solo considerando ogni momento come fosse l'ultimo lo vivrai in tutte le sue potenzialità. Il tempo è dalla nostra parte se ci crediamo. Prendi questo sole generoso e questa brezza profumata e godili, senza bisogni in prospettiva.
SOCRATE: Ne convengo, ma questo atteggiamento non mi porterà a una sorta di edonismo egoista? Gli istinti dell'uomo sanno essere così primitivi.
ANASSAGORA: Non dimenticare che l'uomo ha in sé la scienza. Cos'è il progresso se non partire verso una direzione sconosciuta, verso ciò che non si sa, verso l'ignoto?
SOCRATE: Giusto. Inoltre non posso esimermi dal sottolineare che il nome di questo luogo è legato a Venere, la dea della bellezza. Con questa coincidenza, avendo così pochi bisogni che meno non si potrebbe, mi sento vicinissimo agli dei.
ANASSAGORA: Venere, essere meraviglioso e divino, nacque dal mare proprio come le nostre idee di oggi, anche se su questo sentiero di rocce sembra di essere in montagna.
SOCRATE: Amo la montagna e le sue sfide. Sapiente Anassagora, al cospetto della grandezza della natura questi nostri dialoghi non rischiano di essere materia inutile?
ANASSAGORA: Spesso è nelle cose apparentemente inutili che si nasconde la verità e la bellezza della vita. Riprendiamo il cammino Socrate, Portovenere ci attende.
Soundtrack: Sodade - Cesaria Evora & Eleftheria Arvanitaki
/youtu.be/gysJIikoOxA

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