Spina Verde
Alcune volte, per colpevole sottovalutazione o per inspiegabile pigrizia, ci si ritrova a trascurare intere aree - anche non lontanissime da casa - applicando la teoria del "più vicino meno interessante". Questo del Parco Regionale della Spina Verde di Como è l'esempio tipico: un insieme di itinerari di particolare rilievo storico, ambientale ed escursionistico ben concatenabile lungo una complessa rete di sentieri e piste, in buono stato di manutenzione e segnaletica. Per contro, agli escursionisti "forestieri" è fortemente consigliabile (indispensabile, direi quasi) procurarsi una mappa del Parco per potersi orientare: in molti punti si presenta infatti la sovrapposizione di una autonoma e secondaria rete di percorsi bollati creata privatamente dagli appassionati di MTB downhill e solo a loro stessi chiara.
La breve relazione (itinerari analoghi sono già stati ben descritti su queste pagine) si riferisce a tre escursioni - circolari quanto più possibile - di mezza giornata effettuate in giorni feriali, che ci hanno consentito di camminare in completa solitudine e tranquillità, in un ambiente che finisce per sembrare infinitamente più lontano dalla città rispetto alla reale posizione.
Escursione 1. Partendo da San Fermo della Battaglia si sale subito sulla collina verso il Monte Croce scavalcando il tunnel dell'autostrada e raggiungendo in breve la Croce di S.Eutichio. Da qui una bellissima discesa scalinata permette di scendere a visitare la basilica di Sant'Abbondio. Una seconda scalinata lungo un vallone piuttosto selvaggio riporta in quota sulla dorsale nei pressi della Casa Scout, dove si trova una sterrata che, affiancando le Cascine Respaù di Sopra e Respaù di Sotto, scende al Parco delle Rimembranze ai piedi della rupe del Baradello. Il ritorno avviene con qualche variante passando presso la zona archeologica di Pianvalle e la Baita Monte Croce.
Escursione 2. Partendo da San Fermo della Battaglia si segue la carrozzabile di accesso alle Cascine Bronno e Terramara; poi si prosegue verso il punto panoramico del Monte Sasso e, attraverso una zona caratterizzata da molte strutture strategiche della Linea Cadorna, si raggiunge la linea di confine in località Majocca. Seguendo i resti della "ramina" si scende al recente "ponte tibetano" (struttura ludica di richiamo turistico), che precede un passaggio in cengia a picco su Monte Olimpino. Un ripido sentiero parzialmente scalinato (di "Porta Sasso") accompagna fino al livello dell'autostrada e, girando attorno ad un cimitero, va a confluire nella strada che unisce Monte Olimpino a Ponte Chiasso; poco prima della dogana si volge a sinistra e, sottopassata la ferrovia, si imbocca la famosa Scala del Paradiso: una sequenza verticale di gradini che segue la linea di confine tornando nei pressi della Majocca. Da qui si torna al punto di partenza passando per il punto panoramico del Pin Umbrela.
Escursione 3. Partendo da Cavallasca si sale attraverso una zona di trincee verso le sorgenti del Seveso, per poi sconfinare in Svizzera verso la cascina in località Laghetto. Scesi a Pedrinate, si segue la sterrata per Seseglio fino all'abitato di Campora: ci troviamo in una zona di vigneti a margine dei boschi della Collina del Penz. Dopo aver oltrepassato un'ultima azienda agricola, seguendo la linea di confine si sbuca su asfalto nei pressi della dogana di Drezzo: si continua a fianco della barriera fino all'area di sosta coincidente con il punto più meridionale della Confederazione Elvetica. Rientrati in Italia attraverso uno degli ampi cedimenti del muro, si affianca l'area umida di Parè e si scende fino alla chiesa di San Rocco (o dei Pittori) presso i ruderi della cascina Colombirolino. Seguendo la carrozzabile si torna al punto di partenza.
La breve relazione (itinerari analoghi sono già stati ben descritti su queste pagine) si riferisce a tre escursioni - circolari quanto più possibile - di mezza giornata effettuate in giorni feriali, che ci hanno consentito di camminare in completa solitudine e tranquillità, in un ambiente che finisce per sembrare infinitamente più lontano dalla città rispetto alla reale posizione.
Escursione 1. Partendo da San Fermo della Battaglia si sale subito sulla collina verso il Monte Croce scavalcando il tunnel dell'autostrada e raggiungendo in breve la Croce di S.Eutichio. Da qui una bellissima discesa scalinata permette di scendere a visitare la basilica di Sant'Abbondio. Una seconda scalinata lungo un vallone piuttosto selvaggio riporta in quota sulla dorsale nei pressi della Casa Scout, dove si trova una sterrata che, affiancando le Cascine Respaù di Sopra e Respaù di Sotto, scende al Parco delle Rimembranze ai piedi della rupe del Baradello. Il ritorno avviene con qualche variante passando presso la zona archeologica di Pianvalle e la Baita Monte Croce.
Escursione 2. Partendo da San Fermo della Battaglia si segue la carrozzabile di accesso alle Cascine Bronno e Terramara; poi si prosegue verso il punto panoramico del Monte Sasso e, attraverso una zona caratterizzata da molte strutture strategiche della Linea Cadorna, si raggiunge la linea di confine in località Majocca. Seguendo i resti della "ramina" si scende al recente "ponte tibetano" (struttura ludica di richiamo turistico), che precede un passaggio in cengia a picco su Monte Olimpino. Un ripido sentiero parzialmente scalinato (di "Porta Sasso") accompagna fino al livello dell'autostrada e, girando attorno ad un cimitero, va a confluire nella strada che unisce Monte Olimpino a Ponte Chiasso; poco prima della dogana si volge a sinistra e, sottopassata la ferrovia, si imbocca la famosa Scala del Paradiso: una sequenza verticale di gradini che segue la linea di confine tornando nei pressi della Majocca. Da qui si torna al punto di partenza passando per il punto panoramico del Pin Umbrela.
Escursione 3. Partendo da Cavallasca si sale attraverso una zona di trincee verso le sorgenti del Seveso, per poi sconfinare in Svizzera verso la cascina in località Laghetto. Scesi a Pedrinate, si segue la sterrata per Seseglio fino all'abitato di Campora: ci troviamo in una zona di vigneti a margine dei boschi della Collina del Penz. Dopo aver oltrepassato un'ultima azienda agricola, seguendo la linea di confine si sbuca su asfalto nei pressi della dogana di Drezzo: si continua a fianco della barriera fino all'area di sosta coincidente con il punto più meridionale della Confederazione Elvetica. Rientrati in Italia attraverso uno degli ampi cedimenti del muro, si affianca l'area umida di Parè e si scende fino alla chiesa di San Rocco (o dei Pittori) presso i ruderi della cascina Colombirolino. Seguendo la carrozzabile si torna al punto di partenza.
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