Pizzo Stella (3163 m)
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Pur con meteo incerto, decidiamo di tentare la salita al Pizzo Stella ripetendo il giro già completato da Botticchio un paio di anni prima.
Dopo una colazione a Fraciscio, portiamo l’auto al parcheggio indicato come partenza nella traccia. Partiamo di buona lena e dopo un’ora raggiungiamo il Rifugio Chiavenna (q. 2044m). Breve rifornimento d’acqua alla fontana e, seppur indispettiti dal nuvolone che ricopre il Pizzo Stella, ci rimettiamo in marcia.
Dopo una mezz’ora entriamo nella nube, che nel frattempo si è abbassata, e una fastidiosa ma gestibile pioggerella ci accompagnerà per diversi minuti. Salendo la visibilità si riduce e anche noi rallentiamo il passo, assicurandoci di cercare gli ometti e le flebili tracce a terra, nonché consultando la traccia gps. Perdere il sentiero per il Pizzo Stella è possibile con meteo in ottime condizioni, figuriamoci senza altri escursionisti da seguire, e nella nebbia.
Scollinando e risalendo una piccola depressione sappiamo che non mancherà molto alla vetta. Il sentiero si fa ora in cresta e un forte vento freddo accompagnerà la salita e la discesa lungo la cresta, rallentando l’avanzare per le raffiche e per umidità e friabilità delle rocce.
Raggiungiamo la cima del Pizzo Stella dopo 4 ore esatte dalla partenza. Poche foto causa freddo, Federico ha la bella idea di cadere su un sasso reso scivoloso dall’umidità, battendo mano e braccio sinistri per “attutire” la caduta. L’infortunio (non grave) rallenterà la discesa, già lenta causa clima. Superata la depressione post-cresta, il vento non è più presente e possiamo procedere con più fiducia. Incontriamo qui una signora da sola, che ci chiede indicazioni per la vetta. Messa in guardia più volte sulle condizioni del percorso e sull’orario ormai tardo (saranno state indicativamente le 14), non accenna a demordere. La salutiamo perplessi ma ammirati.
Scendiamo rapidamente e optiamo per una sosta al Rifugio Chiavenna per bere qualcosa di caldo. Recuperata la temperatura, ci rimettiamo in marcia arrivando all’auto dopo 45 minuti, incrociando inaspettatamente alcune persone sul percorso.
Escursione sicuramente allenante non senza rischi considerando il clima e il tipo di percorso. Cruciali per non perdersi: attenzione al sentiero, la traccia gps e l’esperienza di Botticchio dall’escursione di un paio di anni prima. Ambiente e panorama stupefacenti con cielo terso, anche questa volta mancato.
written by Botticchio
Dopo una colazione a Fraciscio, portiamo l’auto al parcheggio indicato come partenza nella traccia. Partiamo di buona lena e dopo un’ora raggiungiamo il Rifugio Chiavenna (q. 2044m). Breve rifornimento d’acqua alla fontana e, seppur indispettiti dal nuvolone che ricopre il Pizzo Stella, ci rimettiamo in marcia.
Dopo una mezz’ora entriamo nella nube, che nel frattempo si è abbassata, e una fastidiosa ma gestibile pioggerella ci accompagnerà per diversi minuti. Salendo la visibilità si riduce e anche noi rallentiamo il passo, assicurandoci di cercare gli ometti e le flebili tracce a terra, nonché consultando la traccia gps. Perdere il sentiero per il Pizzo Stella è possibile con meteo in ottime condizioni, figuriamoci senza altri escursionisti da seguire, e nella nebbia.
Scollinando e risalendo una piccola depressione sappiamo che non mancherà molto alla vetta. Il sentiero si fa ora in cresta e un forte vento freddo accompagnerà la salita e la discesa lungo la cresta, rallentando l’avanzare per le raffiche e per umidità e friabilità delle rocce.
Raggiungiamo la cima del Pizzo Stella dopo 4 ore esatte dalla partenza. Poche foto causa freddo, Federico ha la bella idea di cadere su un sasso reso scivoloso dall’umidità, battendo mano e braccio sinistri per “attutire” la caduta. L’infortunio (non grave) rallenterà la discesa, già lenta causa clima. Superata la depressione post-cresta, il vento non è più presente e possiamo procedere con più fiducia. Incontriamo qui una signora da sola, che ci chiede indicazioni per la vetta. Messa in guardia più volte sulle condizioni del percorso e sull’orario ormai tardo (saranno state indicativamente le 14), non accenna a demordere. La salutiamo perplessi ma ammirati.
Scendiamo rapidamente e optiamo per una sosta al Rifugio Chiavenna per bere qualcosa di caldo. Recuperata la temperatura, ci rimettiamo in marcia arrivando all’auto dopo 45 minuti, incrociando inaspettatamente alcune persone sul percorso.
Escursione sicuramente allenante non senza rischi considerando il clima e il tipo di percorso. Cruciali per non perdersi: attenzione al sentiero, la traccia gps e l’esperienza di Botticchio dall’escursione di un paio di anni prima. Ambiente e panorama stupefacenti con cielo terso, anche questa volta mancato.
written by Botticchio
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botticchio,
martynred


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