Pizzo Stella (3.163m)
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Importante ed elevata cima della Chiavenna, dopo Pizzo Tambo e Piz d’Emet è il terzo per altitudine nella “penisola”italiana di mare grigionese. La vetta, al contrario di molti altri colossi locali, è totalmente in territorio italiano. Oggi sono con Federico, Teo (compeagno di squadra Insubria Sky Team) e Simone (amico di Teo)
Dalla zona di Franciscio, q1400 circa, prendesi gli evidenti cartelli per il Rif. Chiavenna, raggiungibile in 1h o poco più a passo svelto (suggerisco di tenersi sulla larga strada carrozzabile sterrata e non deviare inutilmente nel bosco a sx, il sentiero si reimmetterà poco più avanti, inutile). Dapprima ci si scalda bene su strada sterrata, poi sentiero in piano, in seguito ripidi tornanti a zig-zag. Dopo un ultimo strappetto si apre la bellissima conca dell’Angeloga dove è ben visibile il Rif. Chiavenna q2042 e il laghetto antistante. E’ un piccolo paradiso alla portata di tutti.
Proseguiamo aggirando il lato NE del lago, restando molto alti, seguendo evidenti ometti e una traccia di sentiero ben battuto. La salita è adesso lineare ma a tratti monotona fino alla detritica depressione di q2542 della CNS. Qui è bene puntare verso SSW e poi Sud, allonanandosi dalla Vedretta del Mortè. Molto a SW si osserva una ripida dorsale morenica, che è la più comoda via di accesso alla cresta sommitale (e vi è anche una comoda traccia battuta con ometti). Qui le pendenze sono molto importanti, la stanchezza inizia a farsi sentire.
Verso q2850 tale dorsale si fa più rocciosa e viene interrotta di una gola con nevaio residuo. Si perdono 10m di dislivello per superare il nevaio (in piano, non servono ramponi) e si rimonta sulla dorsale successiva, da cui diparte una larga cresta rocciosa risalente a ENE. Anche qui un sentierino è sempre presente ma è possibile, a piacere, effettuare deviazioni più o meno arrampicose. Ad un certo punto la dorsale si impenna e si trasforma in un ripido pendio/versante con grossi blocchi rocciosi (generamente stabili) che andrà ad inserirsi sulla cresta Sud sommitale del Pizzo Stella.
Qui incrociamo una 50ina di ragazzini tra gli 8 e i 16 anni, complimentoni a loro per questo avvicinamento! Bisogna stare un po’ attenti ai sassi e usare le mani in qualche breve punto, minima esposizione ma niente di che. Raggiunta la cresta S se ne percorrono gli ultmi facili 100m (larghi, non esposti) fino alla vetta.
Pizzo Stella q3163, raggiunto! Le nuvole ci lasciano gustare il panorama ed è veramente meritevole a 360°!
Per la discesa, attorno a quota 2500 decidiamo di deviare per i ripidi e sassosi valloni, adducendo al lago dell’Angeloga da sud. Sconsiglio tuttavia questa discesa, scomoda, lunga e poco piacevole.
Al lago ci si rinfresca e qualcuno fa anche il bagno! Breve pausa al Rifugio e poi di corsa fino alla macchina.
Prima del ritorno, consiglio vivamente una tappa al Crotto Quartino a Piuro (deviazione di 5km da Chiavenna verso la svizzera) e godersi gli ottimi Pizzoccheri della Valchiavenna (da non confondersi con quelli Valtellinesi).


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