Punta Calamita – EMTB
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La meta odierna è Punta Calamita, uno dei luoghi più panoramici dell’Isola d’Elba e importante zona mineraria conosciuta e sfruttata già dagli Etruschi. Per gli Etruschi, l’Elba costituì un’inesauribile fonte di ricchezza: già nel VIII secolo a.C. sfruttavano le miniere ed esportavano il ferro in tutto il bacino del Mediterraneo, ricavandone enormi ricchezze. Sorsero così i forni, che giorno e notte fondevano i minerali con alti bagliori e, come narra Aristotele, dettero origine al nome Aethalia (scintilla), attribuito all’Elba dai navigatori Greci.
Il promontorio deve il suo nome alla presenza di magnetite, l’unico minerale che si presenta magnetizzato allo stato naturale. Le bussole delle navi quando transitano sotto costa abbandonano il nord per orientarsi verso Punta Calamita.
Inizio dell’escursione: ore 9.15
Fine dell’escursione: ore 12.30
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1015 hPa
Temperatura alla partenza: 21°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3900 m
Temperatura al rientro: 25°C
Velocità media del vento: 10 km/h
Sorgere del sole: 7.04
Tramonto del sole: 19.18
L’escursione inizia alla spiaggia di Naregno con l’abituale salita verso Capoliveri. Breve sosta al Rent Bike Capoliveri per farmi pompare le gomme a 2 bar, quindi riprendo a pedalare come un Nino Schurter d’annata. In mezz’ora raggiungo la Spiaggia dell’Innamorata, oggi più bella che mai. Dopo ulteriori 20 minuti arrivo al Museo della Vecchia Officina. Breve pausa, quindi aggiro la barriera e scendo verso le miniere dismesse di Punta Calamita. Ammiro i colori rossicci delle rocce, che fanno da contrasto con il blu del cielo, l’azzurro del mare e il verde tenue degli alberi. Il pensiero corre alle fatiche dei minatori che qui hanno estratto dapprima rame nativo, quindi “magnetite pseudomorfa di ematite”. Il cantiere a cielo aperto, detto “Vallone” porta i segni di un lavoro millenario. Le tracce rimaste appartengono tuttavia al passato più recente, i macchinari rimasti hanno lavorato fino al 1981, anno di chiusura per tutte le miniere elbane.
Visito anche la vicina Spiaggia del Cannello, una delle più suggestive dell’isola, lunga una cinquantina di metri e priva di servizi. È fatta di ghiaia scura, con pietre multicolori provenienti probabilmente dagli scarti minerari. Invita a scattare foto; potrebbe essere una bella “location” per spot pubblicitari.
Una volta riguadagnata la strada delle miniere riprendo l’abituale anello, con la discesa diretta a Naregno via Forte Focardo.

Interessante visita ai cantieri dismessi delle Miniere di Calamita e alla suggestiva spiaggia sottostante, caratterizzata da pietre multicolori provenienti dagli scarti minerari.
Tempo totale: 3 h 15 min
Quota minima: 1 m
Quota massima: 218 m
Dislivello in salita: 693 m
Sviluppo complessivo: 30,8 km
Pendenza massima: 26,5%
Difficoltà: PD
Consumo batteria: 39%
Copertura della rete cellulare: buona.

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