Monte Legnone (2609 m)-Direttissima
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Giornata programmata all'improvviso, con diversi cambi di programma del sabato tardo pomeriggio. Destinazione: Monte Legnone dalla direttissima per poi decidere se scendere dalla via normale (più corta) o proseguire per l'alta via (+ 5 ore).
Compagnia: Paolo, Federico, Raffaele, io.
Parcheggiamo a Roccoli Lorla e percorriamo il primo tratto di sentiero per svoltare poco prima del rifugio a sinistra per il sentiero del Pivion (n.5). Si perde subito quota, immersi nel bosco, passando dalla graziosa Alpe Rossa. Seguiamo le indicazioni per il sentiero Pivion, il tutto marcato da targhette metalliche bianco-rosse del CAI di Colico. Usciamo su una jeppabile, dove il profumo di tronchi tagliati riempie l'aria. Il sentiero poi svolta a destra, rientrando nel bosco, poi di nuovo sulla jeppabile ed infine eccoci davanti i cartelli che indicano in sentiero n.2 del Pivion, con tanto di cartello di Pericolo in quanto ci sono stati degli smottamenti.
Ci addentriamo nuovamente nel bosco. Il sentiero marcato di bolli rossi, non sempre ben visibili, è un continuo di tratti ripidi attrezzati di catene, alberi che ostruiscono il passaggio, l'attraversamento di un torrente (catena menzionata nelle relazioni assente) e poi ancora salita con catene, su rocce umide o terriccio bagnato e franoso. Sbuchiamo in una radura incantata, abitato da rossi highlander, vicino il Rifugio Scoggione. Seguiamo le indicazioni per la direttissima dietro il rifugio e, passanti davanti il bivacco Baita del Lago, camminiamo in direzione nord nella Piana delle Zocche, puntando la base della cresta.
Il prato impenna prendendo quota velocemente. Il primo tratto di roccette è il più impegnativo (III), la catena menzionata in qualche relazione è raggomitolata a terra. E' presente un resinato e sopra ancora un anello di calata. I bolli rossi segnano la via, a tratti più arrampicosa (II) ed esposta, a tratti solamente molto ripida. Altro tratto poco impegnativo con altri anelli si calata.
Al termine della parte più divertente sbuchiamo al sole, da qui si vede la cima e la fila di escursionisti che salgono dalla normale. Breve e meritata pausa mangereccia e via per l'ultimo tratto di sentiero evidente fino a riprendere la "cresta" ovest. Da qui qualche tratto attrezzato con corde fisse, per agevolare chi meno abituato, e giungiamo all'affollata cima del Monte Legnone. Fino a qui, pause incluse: 5 h.
La vista dal Legnone è veramente spettacolare. Le nubi a NE oscurano la vista ma in direzione N, W, S, è tutto ben visibile. La poca neve del Disgrazia, il Monviso che sbuca solitario, il bianco panettone dell'Alphubel...
Il sole è caldissimo, qualcuno è stanco e acciaccato, optiamo per la via di discesa più breve, per malincuore di Paolo. Scendiamo dalla via normale, sentiero 1A. Si scende ripidi fino il Bivacco Silvestri, poi per sentiero più dolce fino al Rifugio Roccoli Lorla, a due passi dal parcheggio.
Compagnia: Paolo, Federico, Raffaele, io.
Parcheggiamo a Roccoli Lorla e percorriamo il primo tratto di sentiero per svoltare poco prima del rifugio a sinistra per il sentiero del Pivion (n.5). Si perde subito quota, immersi nel bosco, passando dalla graziosa Alpe Rossa. Seguiamo le indicazioni per il sentiero Pivion, il tutto marcato da targhette metalliche bianco-rosse del CAI di Colico. Usciamo su una jeppabile, dove il profumo di tronchi tagliati riempie l'aria. Il sentiero poi svolta a destra, rientrando nel bosco, poi di nuovo sulla jeppabile ed infine eccoci davanti i cartelli che indicano in sentiero n.2 del Pivion, con tanto di cartello di Pericolo in quanto ci sono stati degli smottamenti.
Ci addentriamo nuovamente nel bosco. Il sentiero marcato di bolli rossi, non sempre ben visibili, è un continuo di tratti ripidi attrezzati di catene, alberi che ostruiscono il passaggio, l'attraversamento di un torrente (catena menzionata nelle relazioni assente) e poi ancora salita con catene, su rocce umide o terriccio bagnato e franoso. Sbuchiamo in una radura incantata, abitato da rossi highlander, vicino il Rifugio Scoggione. Seguiamo le indicazioni per la direttissima dietro il rifugio e, passanti davanti il bivacco Baita del Lago, camminiamo in direzione nord nella Piana delle Zocche, puntando la base della cresta.
Il prato impenna prendendo quota velocemente. Il primo tratto di roccette è il più impegnativo (III), la catena menzionata in qualche relazione è raggomitolata a terra. E' presente un resinato e sopra ancora un anello di calata. I bolli rossi segnano la via, a tratti più arrampicosa (II) ed esposta, a tratti solamente molto ripida. Altro tratto poco impegnativo con altri anelli si calata.
Al termine della parte più divertente sbuchiamo al sole, da qui si vede la cima e la fila di escursionisti che salgono dalla normale. Breve e meritata pausa mangereccia e via per l'ultimo tratto di sentiero evidente fino a riprendere la "cresta" ovest. Da qui qualche tratto attrezzato con corde fisse, per agevolare chi meno abituato, e giungiamo all'affollata cima del Monte Legnone. Fino a qui, pause incluse: 5 h.
La vista dal Legnone è veramente spettacolare. Le nubi a NE oscurano la vista ma in direzione N, W, S, è tutto ben visibile. La poca neve del Disgrazia, il Monviso che sbuca solitario, il bianco panettone dell'Alphubel...
Il sole è caldissimo, qualcuno è stanco e acciaccato, optiamo per la via di discesa più breve, per malincuore di Paolo. Scendiamo dalla via normale, sentiero 1A. Si scende ripidi fino il Bivacco Silvestri, poi per sentiero più dolce fino al Rifugio Roccoli Lorla, a due passi dal parcheggio.
Tourengänger:
botticchio,
martynred


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Kommentare (17)