Il nostro primo 4000, su per la Piramide Vincent.....Magnifico
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L'autostrada scorre veloce, velocemente superiamo Milano ed il suo intrico di svincoli, Varese, Como, ed oltre verso Torino via poi verso la Valsesia su arriviamo ad Alagna; è domenica ore 12, i parcheggi sono in pieno delirio, ci accontentiamo del parcheggio libero.
Parcheggiamo.
Ci prepariamo, ci tocca salire al primo tronco del Funifor a piedi attraverso il centro storico, che ci riserva uno spettacolo di case e vie piene di fiori, bella Alagna.
Biglietteria, ci spariamo il biglietto per i tre tratti di corda d'acciaio ed attendiamo il primo viaggio alle 14, mangiamo dei panini, birra e caffè, poi ecco i primi bidoncini, via saltiamo sù e inizia la danza.
Arriviamo ai 3200 dell'Indren, freddino e pioviggina a tratti, ora davanti a noi una bella bastionata con due canalini di neve, pieghiamo a sx e attraversiamo quello che resta del ghiacciaio Indren, traccia esile su traverso scosceso, poi atterriamo sulla roccia.
Si inizia a salire di brutto aiutati da un bianco canapone, è un bel 300 mt di dislivello ma piacevole da salire, poi quasi sulla cresta facciamo un bell'incontro ravvicinato con due curiosi stambecchi.
Irene cerca di fraternizzare ma inutilmente, a 4-5 metri va bene ma non ti avvicinare.....
Il rifugio città di Mantova ci accoglie, sentiamo molto la quota, siamo saliti troppo velocemente ed un mal di testa leggero ci tormenta, prendiamo possesso della nostra stanza, due letti secchi e ci stendiamo per riposare.
Poi prima di cena un giretto attorno al rifugio, poi alle 19 cena(ottima) e verifica del percorso del giorno dopo, siamo un pò emozionati la quota del giorno dopo non l'abbiamo mai fatta, alle 22 spengiamo le frontali. Buona notte.
Ore 5,10, sveglia ed in piedi, difficoltà sempre a livello di dolore di testa, ci prepariamo ed alle 5,40 siamo in sala per la colazione poi usciamo, la giornata è splendida anche se la sera prima è piovuto per alcune ore, non fà freddo; iniziamo a risalire la parte degli sfasciumi che ci conducono all'attacco della lingua del ghiacciaio del Lys sotto il sovrastante rifugio Gnifetti.
Iniziamo a salire slegati, sono le 6.15 e le luci dell'alba iniziano ad inseguirci noi proseguiamo fino all'altezza dello Gnifetti, poi ci leghiamo, ramponi, corda, cordini da ghiaccio, picca e via iniziamo questa avventura bellissima, davanti a noi tre o quattro cordate sono alte sul Lys, noi proseguiamo di buon passo mentre la pendenza aumenta e cominciamo ad attraversare alcuni crepacci molto profondi ma facili da superare : sicurezza, salto e poi proseguiamo.
Quando il sole ci raggiunge siamo quasi al bivio, dritti per capanna Margherita a destra verso una sella che ci porta ad un ulteriore bivio dove a sinistra si va al Balmenhorn e al Corno Nero a destra verso la nostra meta : piramide Vincent.
Il sole ora è alto, sono le 9.30, al bivio ci siamo fermati per uno spuntino e verificare la traccia, ora aggrediamo la salita con una pendenza evidente, siamo sopra i 4000, il mal di testa ci segue costantemente mentre la stanchezza per la rarefazione si fà sentire; adottiamo la tecnica dei 50 passi e poi stop 30 secondi, seguiamo la traccia che sale a zig-zag, ora la salita si addolcisce, e l'orizzonte si apre, di più, sempre di più, filmiamo gli ultimi metri che sono i più belli ed emozionanti, poi siamo sù in cima, sui nostri 4213 metri!
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