Corno d'Otro-Punta della Croce... "Alta Via"
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Un’ uscita settimanale per rifarmi della mancata uscita al passato Week-E… e stando alle previsioni anche del prossimo… alla personale “conquista” di alcune minori cime al cospetto del celebrato Corno Bianco…
A parte, e non più di tanto, il Corno d’Otro… già salito in passato alla N in assetto skialper relazione… ecco che le altre restano giusto delle fumose sconosciute… almeno un piccolo riconoscimento va portato anche a queste…
Ca di Janzo ore 8: Il meteo così-così… addensamenti neri nella zona del Corno Bianco… che resterà invisibile per tutta la giornata… e qualche occhiata di sole sul fondovalle…
Il buono… o il meno peggio… di questa gita è la possibilità, vista la relativa distanza sul fondovalle e la qualità dei pendii, di presentare numerose possibili “vie di fuga” nel caso ci fossero peggioramenti… “Pioggia-Temporali”
La salita alla Cima Mutta, che altro non è che la prima pronunciata spalla quotata all’inizio della cresta che separa la Valdobbia dalla Val d’Otro, è tutta visibile e segnalata… così anche fino al ripetitore… ma da lì in poi le cose cambiano…
Il percorso è più che mai logico… non c’è altro da fare che seguire la cresta… ma le “divertenti” difficoltà… per lo più evitabili… da qui non mancano.
Una lunga costola rocciosa… “roccia buona”… che presenta giusto una “pausa” tra il Corno d’Otro e il Balmone, per il resto sempre bastoncini, nello zaino,… e mani in terra…
Corno d’Otro ore 11,30: grossomodo “mezza” è andata… peccato per la visibilità: a parte l’elicottero… chi mai l’avrà allertato… che svolazza poco sotto, le altre cime… in primis il Bianco… restano avvolte dal “bianco…nero”.
Sotto, per fortuna, la visibilità permane… almeno, mal che vada, la possibile discesa si vede sempre.
Riprendo la cresta, facile sino alla seguente Punta della Croce e all’omonimo Passo… un ometto per segnalarlo… oltre al quale rimane la “dentata” finale porzione… ostica l’ultima torretta… che, con alcuni (7-8) brevi saliscendi… e un paio di ritorni sui miei passi… mi permette di raggiungere… era ora… la croce… “che non c’è”... di vetta.
Punta della Croce ore 13,30: Come la Cima delle Croci anche questa rimane di tale presenza sprovvista… sarà un’usanza Sesiana nominare le Croci per poi non mettercele… E l’enigma rimane…
Ancora un tratto di cresta insidioso sino alla sella del Passo delle Pisse dove appaiono il cartello e i segnali b/r… fatti a nuovo… che demarcano il Sentiero Vidoni che, sino a le Pisse è per lo più una falsa-traccia…
Passate Le Pisse (rudere) il sentiero appare distinguibile… i segnali freschi aiutano parecchio… e di problemi di sbagliare via non ce ne sono più…
Ca di Janzo ore 17: Dopo una mangereccia pausa al Rifugio di Sant’Antonio… birra-gelato-caffè… sono di nuovo… questa valle non finisce mai… alla partenza… o all’arrivo…
…e anche questa è andata
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