Pizzo San Martino (2733 m)
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Emilia ed io partiamo presto da Vanzone, vicino il municipio, lasciando l'auto nel parcheggio gratuito vicino il cimitero-chiesa. Chiare insegne ci indicano che la salita al Pizzo San Martino richiederà ben 6 ore.
Il sentiero è da subito ripido, immerso nel bosco. Al primo bivio continuiamo per il sentiero B20 fino l'Alpe Briga. Qui si trova una fontana.
Passiamo fra alte felci, su sentiero sempre ben in piedi, raggiungendo "velocemente" l'Alpe Motto. Sopra l'alpeggio passa una teleferica che pare partire dall'Alpe Asinello.
Continuiamo su evidente sentiero fino ad incontrare il largo torrente. Il vecchio ponte è ormai scomparso e siamo costrette ad attraversarlo fra massi e tronchi abbattuti. Il sentiero prosegue lungo il torrente, sulla sua sponda sinistra. Il paesaggio è mistico, sopra di noi la classica nebbiolina montana e segni di passate valanghe invernali.
Si comincia a salire sul versante ovest, costellato di rododendri fioriti, ed in lontananza si può vedere l'Alpe Asinello.
Da quest'ultima Alpe seguire attentamente le indicazioni per il Pizzo San Martino (3 ore).
Si attraversa una distesa erbosa e solo 2 piccoli sassi sono verniciati in rosso, ma poco visibili causa la vegetazione. Ci si ritrova a dover attraversare un torrente, lo stesso attraversato centinaia di metri sotto. Attenzione a non seguire la traccia della mappa svizzera che mostra il sentiero a nord del torrente. Attraversare il torrente appena possibile e seguire gli evidenti e frequenti segnavia di vernice rosso-bianca. Un breve passaggio sui massi del torrente a mezza altezza e nuovamente sul ripido sentiero fino al pianoro che sta alla base del Pizzo.
Da qui è possibile vedere, prestando attenzione, il Bivacco Lame (piccolo bivacco in sasso che si mimetizza facilmente) ed il piccolo lago (Lago Sfondato) parzialmente innevato. I segnavia indicano ancora 1.30 h.
Breve pausa e riprendiamo aggirando il più possibile la neve, passando per grossi massi stabili. Risaliamo per logica traccia fino la bocchetta.
Saliamo la semplice cresta rimanendo più alte del sentiero segnato, in modo da evitare l'ultima lingua di neve presente. Per semplici roccette e brevi tratti attrezzati con corda arriviamo alla cima del Pizzo San Martino.
Purtroppo tutt'attorno è coperto di nuvole che ci impediscono la vista sul massiccio del Monte Rosa, ma possiamo godere della vista della Valle Antrona.
Scendiamo per la via di salita con qualche leggerissima deviazione per evitare qualche passaggino di roccia poco sicuro in discesa. Alla bocchetta a darci il benvenuto un gregge di capre affamate di sale. Non ci daranno tregua fino il pianoro sottostante.
Il tempo totale indicato è comprensivo della ricerca del sentiero all'Alpe Asinello (circa 30 minuti).
Percorso breve ma allenante, ottimo per una giornata autunnale.
La cosa più eccitante della giornata? La LECCATA delle CAPRE in cerca del mio gusto salato!
Il sentiero è da subito ripido, immerso nel bosco. Al primo bivio continuiamo per il sentiero B20 fino l'Alpe Briga. Qui si trova una fontana.
Passiamo fra alte felci, su sentiero sempre ben in piedi, raggiungendo "velocemente" l'Alpe Motto. Sopra l'alpeggio passa una teleferica che pare partire dall'Alpe Asinello.
Continuiamo su evidente sentiero fino ad incontrare il largo torrente. Il vecchio ponte è ormai scomparso e siamo costrette ad attraversarlo fra massi e tronchi abbattuti. Il sentiero prosegue lungo il torrente, sulla sua sponda sinistra. Il paesaggio è mistico, sopra di noi la classica nebbiolina montana e segni di passate valanghe invernali.
Si comincia a salire sul versante ovest, costellato di rododendri fioriti, ed in lontananza si può vedere l'Alpe Asinello.
Da quest'ultima Alpe seguire attentamente le indicazioni per il Pizzo San Martino (3 ore).
Si attraversa una distesa erbosa e solo 2 piccoli sassi sono verniciati in rosso, ma poco visibili causa la vegetazione. Ci si ritrova a dover attraversare un torrente, lo stesso attraversato centinaia di metri sotto. Attenzione a non seguire la traccia della mappa svizzera che mostra il sentiero a nord del torrente. Attraversare il torrente appena possibile e seguire gli evidenti e frequenti segnavia di vernice rosso-bianca. Un breve passaggio sui massi del torrente a mezza altezza e nuovamente sul ripido sentiero fino al pianoro che sta alla base del Pizzo.
Da qui è possibile vedere, prestando attenzione, il Bivacco Lame (piccolo bivacco in sasso che si mimetizza facilmente) ed il piccolo lago (Lago Sfondato) parzialmente innevato. I segnavia indicano ancora 1.30 h.
Breve pausa e riprendiamo aggirando il più possibile la neve, passando per grossi massi stabili. Risaliamo per logica traccia fino la bocchetta.
Saliamo la semplice cresta rimanendo più alte del sentiero segnato, in modo da evitare l'ultima lingua di neve presente. Per semplici roccette e brevi tratti attrezzati con corda arriviamo alla cima del Pizzo San Martino.
Purtroppo tutt'attorno è coperto di nuvole che ci impediscono la vista sul massiccio del Monte Rosa, ma possiamo godere della vista della Valle Antrona.
Scendiamo per la via di salita con qualche leggerissima deviazione per evitare qualche passaggino di roccia poco sicuro in discesa. Alla bocchetta a darci il benvenuto un gregge di capre affamate di sale. Non ci daranno tregua fino il pianoro sottostante.
Il tempo totale indicato è comprensivo della ricerca del sentiero all'Alpe Asinello (circa 30 minuti).
Percorso breve ma allenante, ottimo per una giornata autunnale.
La cosa più eccitante della giornata? La LECCATA delle CAPRE in cerca del mio gusto salato!
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