Pizzo San Martino 2734 m dalla Valle Antrona alla Valle Anzasca
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PURTROPPO NON RIESCO AD AGGIUNGERE FOTO PERCHE' VENGONO CARICATE SENZA TENERE IN CONSIDERAZIONE L'ORDINE IN CUI SONO STATE SCATTATE (nonostante abbia messo spunta su ordnare secondo la data di presa della foto). Non so che problema ci sia .......
Oggi siamo in compagnia di Mauro, amante delle montagne e marito di un'anzaschina a me molto vicina. Ci si incontra a Villadossola dove si lascia una macchina e si imbocca la Valle Antrona. Mia mamma Silvana è con noi , una volta raggiunta la sbarra della strada che porta alla diga di Campliccioli la salutiamo, lei scende in macchina, noi saliamo a piedi!
A causa degli smottamenti dei giorni precedenti nei pressi della diga di Campliccioli ci sono dei cantieri, non si potrebbe passare, per non essere d’intralcio, ma visto che è ancora presto e i lavori non sono ancora iniziati ignoriamo consapevolmente i cartelli. Seguiamo i binari della ferrovia leggera a scartamento ridotto, “Decauville”, fino al ponte di Granariolo. Tenendo la sinistra si imbocca il sentiero C 21 che si alza ripido nella pineta fino a raggiungere gli Alpeggi di Valaverta inferiore e superiore. Dopo un tratto nel lariceto, in cui molti alberi sono stati sradicati e intralciano il sentiero, si prosegue sempre su buona traccia in falsopiano per estese praterie, nevai e dossi fino a sfasciumi e grandi massi alla base del Pizzo San Martino.
Pausa pranzo prima di risalire un ripido canalino su terreno friabile fino al Passo di Valaverta . Purtroppo verso la Valle Anzasca c’è nebbia e quindi si prosegue a mezza costa su sentiero saliscendi e tratti molto esposti da affrontare con cautela. Raggiunta la bocchetta a quota m 2560 la visibilità è migliore tanto che vediamo la croce. Tra sassi, riposizionati per facilitare la salita, neve e funi fisse si arriva alla vetta. Il panorama, che sarebbe unico ed impagabile a 360° in una giornata senza nuvole, era parziale, ma bisogna anche sapersi accontentare! Ho acceso un lumino pensando al mio papà.
Dopo una meritata sosta, prolungata per aspettare che qualche varco in più si aprisse , scendiamo al Bivacco Lamè. I previsti temporali pomeridiani non sono arrivati quindi ci godiamo il resto del pomeriggio e serata in questo attrezzatissimo bivacco. Accendiamo il camino con difficoltà per la legna umida. Dopo un piccolo aperitivo e la lettura del libro degli ospiti, inizio a cucinare: penne al pomodoro e salsiccia, per dessert le Millefoglie di Matilde Vicenzi, un bel caffè e poi si inizia a giocare a carte. L’assenza di segnale è un toccasano!
Al mattino, come di consuetutine, sveglia presto, caffè per gli uomini, un te per me ,, riordiniamo il bivacco e iniziamo a scendere. Anche oggi nessun incontro se non con un camoscio. Prima di attraversare il Rio Lasino su un precario ponticello installato a poca distanza di un rudere di un altro ponte, facciamo colazione dopodichè ci si dirige all’Ape Motto per poi inoltrarci nel bosco. Piu’ a valle funghi, tanti funghi porcini, ad un certo punto mi sento costretta a “proibire” a Mauro di lasciare il sentiero anche solo con lo sguardo. Perché tra colazione, avvistamento camoscio, scambio di parole con boscaiolo e alpigiani e raccolta funghi ci stavano impiegando quasi di piu’ che se avessimo fatto il percorso in salita!
Alle 11 siamo a Vanzone, la corriera passa alle 12.51…. Si tenta con l’autostop … molti si fermano ma non arriveremmo a destinazione, tutti si spostano nei paesi limitrofi, quindi cambio programma …. aperitivo e a seguire per Paul e Mauro un bel sigaro in attesa della corriera che ci riporterà a Villadossola.
Bella escursione fatta in due giorni con calma !
Grazie a coloro che si prendono cura del bivacco.
Oggi siamo in compagnia di Mauro, amante delle montagne e marito di un'anzaschina a me molto vicina. Ci si incontra a Villadossola dove si lascia una macchina e si imbocca la Valle Antrona. Mia mamma Silvana è con noi , una volta raggiunta la sbarra della strada che porta alla diga di Campliccioli la salutiamo, lei scende in macchina, noi saliamo a piedi!
A causa degli smottamenti dei giorni precedenti nei pressi della diga di Campliccioli ci sono dei cantieri, non si potrebbe passare, per non essere d’intralcio, ma visto che è ancora presto e i lavori non sono ancora iniziati ignoriamo consapevolmente i cartelli. Seguiamo i binari della ferrovia leggera a scartamento ridotto, “Decauville”, fino al ponte di Granariolo. Tenendo la sinistra si imbocca il sentiero C 21 che si alza ripido nella pineta fino a raggiungere gli Alpeggi di Valaverta inferiore e superiore. Dopo un tratto nel lariceto, in cui molti alberi sono stati sradicati e intralciano il sentiero, si prosegue sempre su buona traccia in falsopiano per estese praterie, nevai e dossi fino a sfasciumi e grandi massi alla base del Pizzo San Martino.
Pausa pranzo prima di risalire un ripido canalino su terreno friabile fino al Passo di Valaverta . Purtroppo verso la Valle Anzasca c’è nebbia e quindi si prosegue a mezza costa su sentiero saliscendi e tratti molto esposti da affrontare con cautela. Raggiunta la bocchetta a quota m 2560 la visibilità è migliore tanto che vediamo la croce. Tra sassi, riposizionati per facilitare la salita, neve e funi fisse si arriva alla vetta. Il panorama, che sarebbe unico ed impagabile a 360° in una giornata senza nuvole, era parziale, ma bisogna anche sapersi accontentare! Ho acceso un lumino pensando al mio papà.
Dopo una meritata sosta, prolungata per aspettare che qualche varco in più si aprisse , scendiamo al Bivacco Lamè. I previsti temporali pomeridiani non sono arrivati quindi ci godiamo il resto del pomeriggio e serata in questo attrezzatissimo bivacco. Accendiamo il camino con difficoltà per la legna umida. Dopo un piccolo aperitivo e la lettura del libro degli ospiti, inizio a cucinare: penne al pomodoro e salsiccia, per dessert le Millefoglie di Matilde Vicenzi, un bel caffè e poi si inizia a giocare a carte. L’assenza di segnale è un toccasano!
Al mattino, come di consuetutine, sveglia presto, caffè per gli uomini, un te per me ,, riordiniamo il bivacco e iniziamo a scendere. Anche oggi nessun incontro se non con un camoscio. Prima di attraversare il Rio Lasino su un precario ponticello installato a poca distanza di un rudere di un altro ponte, facciamo colazione dopodichè ci si dirige all’Ape Motto per poi inoltrarci nel bosco. Piu’ a valle funghi, tanti funghi porcini, ad un certo punto mi sento costretta a “proibire” a Mauro di lasciare il sentiero anche solo con lo sguardo. Perché tra colazione, avvistamento camoscio, scambio di parole con boscaiolo e alpigiani e raccolta funghi ci stavano impiegando quasi di piu’ che se avessimo fatto il percorso in salita!
Alle 11 siamo a Vanzone, la corriera passa alle 12.51…. Si tenta con l’autostop … molti si fermano ma non arriveremmo a destinazione, tutti si spostano nei paesi limitrofi, quindi cambio programma …. aperitivo e a seguire per Paul e Mauro un bel sigaro in attesa della corriera che ci riporterà a Villadossola.
Bella escursione fatta in due giorni con calma !
Grazie a coloro che si prendono cura del bivacco.
Tourengänger:
asus74

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