Monti San Martino e Medale per la ferrata dei Pizzetti e discesa in canalone.


Publiziert von rochi , 8. April 2018 um 17:18.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 8 April 2018
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:45
Aufstieg: 1100 m
Abstieg: 1100 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Rncio si raggiunge uscendo dalla SS per Lecco centro e poi avvalendosi del navigatore (inserire via Quarto, Lecco). Per prendere la via giusta ai Pizzetti, chiedere ai locals la villa dell'Aldo Anghilleri.

Forse il segreto della giovinezza è trovarsi sempre delle "prime volte". Ebbene oggi per me doveva essere (ed è stata) la prima volta con addosso un kit da ferrata anche se, a onor del vero, avrei potuto farne a meno.
Con l'amico di mille avventure (ed anche questa lo sarà come vedrà chi avrà la pazienza di continuare a leggere) Francesco, decidiamo per una salita al Crocione di San Martino per il sentiero attrezzato dei Pizzetti.
Di primo mattino siamo a Rancio, frazione alta di Lecco e ci incamminiamo nella terrificamte via Bonaiti che asfaltata sale per tre o quattro tornanti con pendenze del venti percento. Quando questa tortura finisce, la strada diviene sentiero, compie un lungo traverso e comincia a salire nel bosco. Ben presto l'antipatica sensazione di aver sbagliato via ci asssale e ciò ci viene confermato dal primo escursionista che incontriamo: siamo sulla via normale per il San Martino, la ferrata è molto più a nord.
La freschezza del mattino ci induce dunque ad abbandonare l'ormai raggiunta quota di 650 metri, scendere, prendere una scalita che ci conduce alla Villa dell'Aldo Anghileri e spostarci verso destra. Camminiamo dunque su una lastricata e incontriamo delle scalette che ci consentono di superare la parete paramassi. Nel bosco, con qualche saliscendi, giungiamo ad un sasso che reca la scritta "canalone". Questa è la certezza di essere sulla strada buona e poco ci dispiace di aver perduto una buona ora di marcia anche perchè un camoscio ci delizia adesso della sua presenza e dei suoi fischi nervosi.
La salita all'attacco del canalone è davvero dura, la compiamo e ci assettiamo per la ferrata. Il casco è davvero importante perchè lo stretto solco tende a scaricare. La "scalata" è molto divertente, facilitata dalle catene e ben appigliata. In breve siamo ad una sella, a sinistra si può raggiungere la vicina cima di uno dei due Pizzetti dove è alloggiato un altare; noi andiamo a destra e continuamo sulla ferraglia sino a camminare su un tratto libero, facile ma un poco esposto. Ricomincia poi la via attrezzata con il tratto dove è bene usare il kit: qualche passo è espostissimo, un volo da qui equivale ad un tuffo nel lago!
Eccoci finalmente all'affollato rifugio Piazza dove ci concediamo una pausa. Il panorama è velato ma comunque bello. Proprio di fronte a noi, sull'altra riva, si erge il Moregallo salito un anno fa per il ben più complesso canalone Belasa.
Continuiamo a salire, manchiamo clamorosamente la deviazione per il sentiero attrezzato Silvia, e raggiungiamo il Crocione del San Martino per la via normale. Da qui si respira aria di alpinismo classico, le immense pareti del Medale sono proprio di fronte a noi.
Torniamo indietro in cresta, prendiamo il sentiero er il Rigismondo che abbandoniamo presto e prima a mezacosta (esposto), poi su saliscendi di cresta, in circa trenta minuti arriviamo alla seconda cima di giornata, il Corno di Medale, dove visito la piazzola di atterraggio degli elicotteri (vera cima) e poi scendo alla croce dove Francesco si intrattiene con un solitario salitore della Ferrata del Medale, ben più impegnativa di quella che abbiamo fatto noi. Proprio questo signore ci indica la "facile via di discesa" per Rancio che comincia dalla Croce. Scendiamo serenamente, poi, forse per una svista, ci troviamo in un canalone dove è ben vero che la traccia è evidente, ma la stessa scende con una pendenza pazzesca su un terreno detritico dove non sta fermo niente. Noi che credevamo di aver concluso con le difficoltà, ci troviamo adesso alle prese con un percorso ove occorre pensar prima a dove mettere il piede, sempre che lo stesso stia poi fermo. fa anche caldo, e questo contribuisce ad incrementare il disagio.
La valutazione T4 è relativa unicamente a questo tratto, il resto del percorso non supera mai il T3. Unico motivo di gioia è la costante visione dellla parete dell'Antimedale, dove un esercito di arrampicatori si diverte sulla via "Chiappa" (IV, V, ci dicono).
Gli attacchi delle vie si trovano nell'area dove il canalone si allarga e tende a spianare. Seppur ripido, camminare in questo settore dopo quello che abbiamo fatto sopra, è un vero plaisir...
Atterriamo finalmente sulla stradina per Rancio, ripercorriamo la malefica strada asfaltata ora in discesa e dopo quasi sette ore di magnifico stare per monti, con tutti gli ingredienti necessari alla goduria, rientriamo stanchi e felici all'auto.
Tempi, dislivello e sviluppo comprendono l'errore iniziale.
Sviluppo: 15 km circa; SE. 26 km circa.


Tourengänger: rochi


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Kommentare (5)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 8. April 2018 um 18:23
Ebbene hai scoperto il segreto! Sempre nuove esperienze. Bravissimi!

rochi hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. April 2018 um 18:51
Tu Giulio sei e sei stato Maestro!!
Ciao!!!
R.

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. April 2018 um 09:49
Grazie Rocco!
Buone ferrate e buone scoperte!

Menek hat gesagt:
Gesendet am 8. April 2018 um 18:33
Bella Rock...

rochi hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. April 2018 um 18:52
Grazie Domenico!!
Ciao!!!
R.


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