Dal Vellone all'Osservatorio: zig zag nella meraviglia del Campo dei Fiori.
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Se qualcuno confrontasse le foto di questo rapporto con quelle di
Poncione http://www.hikr.org/tour/post130019.html di qualche giorno fa, difficilmente accetterebbe di credere che trattasi degli stessi luoghi. Eppure il camaleontico Campo dei Fiori è stato capace di trasformarsi, in così breve tempo, dall'inverno più deep alla primavera più easy.
Questa meraviglia va osservata e quindi parto.
Parcheggio al Vellone, proprio sotto la Prima Cappella e mi avvio su asfalto verso la stazione di base della Funicolare. Strada facendo decido per la salita sui gradini della funicolare dismessa. Mi avvio e ben presto il caldo si fa sentire. La salita è molto dura e un po' monotona, pertanto, in questo regime di scorribanda senza certezze, all'altezza della prima galleria abbandono il tracciato e mi inerpico per boschi.
Vado su, tra rovi e macerie dell'ultimo incendio con la curiosità di sapere dove sbucherò.
Ogni tanto, tra le fronde, come un puzzzle, si vedono i laghi e la pianura ed è una meraviglia.
Sbuco sulla strada per il Campo dei Fiori, dopo il bivio con quella del Sacro Monte e subito il bosco mi richiama. Salgo canaletti, traverso su altri, zigzago tra ceneri e foglie, emergo alle ville; ne circumnavigo le staccionate e poi una la vìolo per uscire subito dopo da un cancelletto, ritrovare l'asfalto ed intercettare l'ultimo tratto della funicolare.
Incrocio una signora che mi riconosce in quanto cotributore di hikr, la saluto adesso cordialmente se mi sta leggendo e tronfio di questa nuova visibilità mediatica mi accingo sugli scalini con grande energia. Presto scema, la stazione di monte sembra non arrivare mai, devo riprendere fiato, alla prima uscita di questa specie di superstrada esco e comododamente raggiungo il Grand Hotel.
Salgo al monte Tre Croci, il caldo ora è violento e non c'è ombra dove ritemprarsi. La trovo sulla meravigliosa cresta che lo sovrasta e continuo sino al piazzale della Batteria per scendere poi alla sella dove parte il sentiero Nord.
Rimango però sui pendii ad Est, li arranco e in breve mi trovo alla Cittadella delle Scienze ove sono posti gli Osservatori. Sul tetto di uno di questi è possibile salire: sono sulla Punta Paradiso, il panorama è quasi doloroso. Distolgo infatti lo sguardo dai Giganti, troppo lontani per me adesso e mi concentro sui collinoni che caratterizzano questa terra straordinaria. In particolare punto ai monti Tre Termini e Nave, zona luinese, prossimamente, probabilmente, possibilmente sui vostri device.
Dopo una breve pausa mi avvio per la discesa: nonostante abbia bisogno di fare in fretta (un CdC a Gallarate mi attende alle 15.00) mantengo lo stile disrdinato di salita.
Con passaggi nel bosco, allungatoie tanto inutili quanto ispiratrici di meraviglia, lunghi tratti di asfalto, transito dalla Pensione Irma, il Grand Hotel, il Sacro Monte e la Via delle Cappelle per raggiungere l'auto che mi attende scalpitante da quasi quattro ore.
Sviluppo: 11 km circa; SE: 18 km circa.

Questa meraviglia va osservata e quindi parto.
Parcheggio al Vellone, proprio sotto la Prima Cappella e mi avvio su asfalto verso la stazione di base della Funicolare. Strada facendo decido per la salita sui gradini della funicolare dismessa. Mi avvio e ben presto il caldo si fa sentire. La salita è molto dura e un po' monotona, pertanto, in questo regime di scorribanda senza certezze, all'altezza della prima galleria abbandono il tracciato e mi inerpico per boschi.
Vado su, tra rovi e macerie dell'ultimo incendio con la curiosità di sapere dove sbucherò.
Ogni tanto, tra le fronde, come un puzzzle, si vedono i laghi e la pianura ed è una meraviglia.
Sbuco sulla strada per il Campo dei Fiori, dopo il bivio con quella del Sacro Monte e subito il bosco mi richiama. Salgo canaletti, traverso su altri, zigzago tra ceneri e foglie, emergo alle ville; ne circumnavigo le staccionate e poi una la vìolo per uscire subito dopo da un cancelletto, ritrovare l'asfalto ed intercettare l'ultimo tratto della funicolare.
Incrocio una signora che mi riconosce in quanto cotributore di hikr, la saluto adesso cordialmente se mi sta leggendo e tronfio di questa nuova visibilità mediatica mi accingo sugli scalini con grande energia. Presto scema, la stazione di monte sembra non arrivare mai, devo riprendere fiato, alla prima uscita di questa specie di superstrada esco e comododamente raggiungo il Grand Hotel.
Salgo al monte Tre Croci, il caldo ora è violento e non c'è ombra dove ritemprarsi. La trovo sulla meravigliosa cresta che lo sovrasta e continuo sino al piazzale della Batteria per scendere poi alla sella dove parte il sentiero Nord.
Rimango però sui pendii ad Est, li arranco e in breve mi trovo alla Cittadella delle Scienze ove sono posti gli Osservatori. Sul tetto di uno di questi è possibile salire: sono sulla Punta Paradiso, il panorama è quasi doloroso. Distolgo infatti lo sguardo dai Giganti, troppo lontani per me adesso e mi concentro sui collinoni che caratterizzano questa terra straordinaria. In particolare punto ai monti Tre Termini e Nave, zona luinese, prossimamente, probabilmente, possibilmente sui vostri device.
Dopo una breve pausa mi avvio per la discesa: nonostante abbia bisogno di fare in fretta (un CdC a Gallarate mi attende alle 15.00) mantengo lo stile disrdinato di salita.
Con passaggi nel bosco, allungatoie tanto inutili quanto ispiratrici di meraviglia, lunghi tratti di asfalto, transito dalla Pensione Irma, il Grand Hotel, il Sacro Monte e la Via delle Cappelle per raggiungere l'auto che mi attende scalpitante da quasi quattro ore.
Sviluppo: 11 km circa; SE: 18 km circa.
Tourengänger:
rochi

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Kommentare (13)