Oraccio e gli alpi ossolani di Cimamulera (da Pallanzeno) - Ossola


Publiziert von atal , 31. Januar 2018 um 23:36.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:28 Januar 2018
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1000 m
Abstieg: 1000 m

Oraccio (in dialetto: Uracc) era un alpe di Pallanzeno mentre il territorio a sud del canale di Oraccio, sopra i 450 m di quota (circa), anche se affacciato sull'Ossola, faceva parte del comune anzaschino di Cimamulera (ora inglobato in quello di Piedimulera). Questo spiega il fatto che i sentieri migliori per arrivare agli alpi di questo versante siano ancora oggi quelli che traversano dal versante della Valle Anzasca e non quelli che salgono dalla zona di Pallanzeno.
 
In una foto aerea del 1956 (visibile sul sito della Carta Svizzera) il versante ossolano appare già imboscato, con gli edifici visibili privi di copertura, ad eccezione dello stallone di Mopi, che era l'alpe più comodo del versante, e perciò è stato l'ultimo ad essere abbandonato. Il sig. Gianfranco Pairazzi di Cimamulera, classe 1930, ricorda un tempo in cui a Mopio c'era un prato dove giocava a calcio con gli zoccoli di legno.
 
Anche oggi colpisce il contrasto tra i due versanti: una montagna ancora mantenuta viva sul lato della Valle Anzasca, con alcuni alpeggi ancora sfruttati (e non solo come seconde case, come testimonia la presenza di un gregge di capre incontrato nei pressi di Propiano), e il versante affacciato sull’Ossola, con la sirena della fabbrica a ciclo continuo che, insieme a tanti altri rumori, ha contribuito a togliere l’uomo da questi boschi, dove troviamo testimonianze mute di un passato che sembra volerci dire qualcosa che non sappiamo decifrare.

Annotazioni
Molto bello, panoramico e ben segnalato il sentiero che da Pallanzeno risale integralmente la dorsale dell'Alpe Oraccio fino alla sommità della Testa del Frate.

Interessante il percorso fatto al ritorno, che ci ha permesso di visitare diversi alpeggi poco noti, in particolare l'Alpe Pian Lana (senza nome, quotato 802 m sulla carta IGM), il cui nome ci è stato rivelato da Gianfranco Pairazzi, incontrato a Cimamulera in un giro successivo a questo.

Non ci sono tagli né un vero e proprio sentiero per accedere dal versante di Pallanzeno a Pian Lana, che era un alpe di Cimamulera (esisteva un sentiero che traversa da Cimamulera, non percorso in questa occasione). Si incontra solo un breve tratto con pochi ampi gradini superstiti, dove probabilmente passavano anche le mucche, tra il nucleo principale dell'alpeggio, posto in cima ad una parete, e la base della parete stessa, dove si trovano dei rudimentali ripari che probabilmente erano sul percorso proveniente dal versante di Cimamulera (ipotesi non verificata).

Per orientarci in questa zona, imboscata e con pochi punti di riferimento, si è rivelato utile il GPS.

Da segnalare inoltre che l'alpe Mopi si trova su un pianoro (quotato 660 m sulle mappe recenti) posto a sud della dorsale indicata con il nome di "Moppi" sulla carta IGM. La dorsale in questione e il pianoro dell'alpe Mopi sono separati dal canale del Rio delle Loggie.


Il percorso
Con Ferruccio parto dal parcheggio al termine di Via Ronco, a Pallanzeno (località Coloria). Si sale inizialmente lungo il torrente incontrando subito le indicazioni per Propiano, che ci accompagneranno lungo tutta la salita. Il sentiero passa accanto ad una baita rivestita di lamiera (575 m circa), attraversa un gruppo di ruderi (quota 610 IGM, Oraccio di Sotto) e arriva ad una baita ristrutturata in posizione molto panoramica, chiamata Baita Luca dal proprietario (Baita Bija sulla carta Geo4Map, 675 m circa). Il sentiero sale con percorso ripido in prossimità del colmo di un'ampia dorsale fino a dove questa appiana, nei pressi del bivio con l'indicazione per il sentiero che sale da Nord (indicazione per il Colet). Per visitare i ruderi dell'Alpe Oraccio di Sopra, alla quota dell'alpe bisogna abbandonare i segnavia, che proseguono sul colmo della dorsale, e traversare brevemente sul fianco esposto a sud. Una grande pianta è caduta sull'alpeggio, circondato dai piante spinose.

Ripreso il sentiero lungo la dorsale, si seguono i segnavia fino quasi in cima alla Testa del Frate, la cui sommità viene raggiunta con percorso libero senza difficoltà salendo in un bosco ripido con qualche roccia affiorante.

Dalla Testa del Frate siamo scesi verso Ovest all'Alpe Piana e quindi, su un buon sentiero panoramico, abbiamo traversato il versante Sud della Testa del Frate arrivando all'Alpe Propiano. Si tratta in entrambi i casi di alpeggi con edifici rimodernati ancora in uso.
Sempre su un buon sentieri, scendiamo quindi al sottostante Alpe Ceresole, anch'esso ancora utilizzato.

Immediatamente a monte di Ceresole, dal sentiero per Propiano si stacca un altro sentiero (bivio non segnalato) che traversa a Est e raggiunge la dorsale a SE della croce di Propiano, in corrispondenza di una balma. Il sentiero scavalca la dorsale e scende per un breve tratto sul versante esposto a Est, per poi deviare verso SE e raggiungere nuovamente il colmo in corrispondenza all'Alpe Croppalino / Crovalino: un grande edificio ben conservato, una piccola stalla per il maiale, quello che resta di uno scavo nel prato per raccogliere l'acqua piovana e una modesta croce di legno che un tempo fu verniciata. 

Da Croppalino proseguiamo lungo la dorsale seguendo una teoria di tagli ma presto il percorso diventa ripido, spinoso e senza evidenze di passaggio. Decidiamo quindi di desistere dal proposito di scendere direttamente dalla dorsale e, ritornati alla croce di Croppalino, ci incamminiamo sul vecchio sentiero di carico, che traversa a Ovest. Superato il canale del Rio della Chiesa, si incontra un masso con segni di vernice rossa. Qui abbandoniamo il percorso evidente che attraversa il versante e scendiamo verso SE, su una traccia inizialmente poco visibile ma che presto diventa evidente, presentando anche dei tratti gradinati (segni rossi, visibili quasi solo per chi sale). Il percorso riporta sulla sinistra idrografica e traversa a Est raggiungendo prima le baite imboscate di Cà dul Sec e quindi l'Alpe Cruteia (Crolteia sulla vecchia IGM), un grande alpeggio abbandonato, posto sulla dorsale in una zona di estesi terrazzamenti.

Alle spalle dei ruderi inizia un sentiero evidente e comodo che traversa verso Nord sul versante ossolano per giungere in un pianoro imboscato dove si trova un altro cospicuo gruppo di ruderi, non segnati sulle mappe, denominati Mopi, in base al cartello presente in loco, o Mopio, secondo la dizione ancora in uso tra alcuni abitanti di Cimamulera.

Dopo avere battuto la zona alla ricerca della prosecuzione del sentiero, la troviamo a Nord dei ruderi, pochi metri più in alto. Si tratta di una buona traccia che traversa il versante e supera il canale del Rio Loggie, a circa 690 m di quota, in un punto dove si incontrano dei resti di gradini, seguiti da un tratto franato ma superabile senza problemi. Giunti sulla dorsale successiva nei pressi di un pianoro con altri ruderi ignorati dalla cartografia, l'Alpe Momella (circa 690 m), risaliamo senza sentiero un bosco con molte pietre, fino alla base della parete sovrastante, dove troviamo un terrazzamento e dei ricoveri addossati alla parete. Aggirando la  parete in senso antiorario, incontriamo quello che resta di una gradinata. Giunti alla base di un tratto dirupato, traversando verso Sud sotto le rocce guadagniamo il terrazzo naturale dove sono collocati i ruderi dell'alpe Pian Lana, dal nome di una famiglia di Cimamulera.

Per il ritorno, scendiamo il versante dove sulla IGM è riportato il nome "Moppi", senza però trovare il sentiero indicato sulla mappa. Sotto i ruderi di Momella il versante è un ripido bosco ma fortunatamente non ci sono veri e propri salti. Da ultimo, giunti in una zona di terrazzamenti, ci immettiamo su una mulattiera proveniente da Sud e, seguendola in discesa verso Nord, arriviamo in breve al ponte sul Rio di Oraccio che ci riporta al parcheggio di Via Ronco, dove si chiude questo interessante anello.

Tempi
Pallanzeno - Oraccio: 1:20
Oraccio - Testa del Frate 40'
Testa del Frate - Alpe Piana - Propiano - Ceresole 50'
Ceresole - Croppalino 20'
Croppalino - Cruteia 30'
Cruteia- Mopi 15'
Mopi - Pian Lana: 30'
Pian Lana - Pallanzeno 1:10

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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