Bija - Mopi: traversata del canale di Oraccio (da Pallanzeno) - Ossola
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Il confine tra i comuni di Pallanzeno e Piedimulera è segnato da un torrente che alcuni fogli della Mappa Rabbini chiamano Rivo Oraccio e altri Rivo della Coluria. Il torrente in questione incide il versante che sovrasta Pallanzeno con un vallone dai fianchi dirupati, attraversato da un ardito sentiero, non segnato sulle mappe, che collega la Baita Bija (Oraccio di Sotto) con l’Alpe Mopi.
La presenza di un muro di sostegno di grandi dimensioni, lascia intuire l’importanza passata di un percorso che oggi è ridotto a una vaga e, talvolta, esposta traccia, in parte cancellata da una frana.
Annotazioni
Nella riuscita della traversata del canale di Oraccio è importante non perdere la scolorita bollatura rossa. Il percorso presenta traversi esposti e tratti su terreno franoso.
Consigliabile la corda.
Il percorso
Con Ferruccio e Francesco parto dal parcheggio del parco giochi di via Dante, a Pallanzeno. Percorriamo verso Nord Via Rossini e, al suo termine, passiamo a sinistra della recinzione di una casa arrivando sull’argine del Rio Valmaggiore. Un sentiero gradinato risale il versante e giunge in breve alla costruzione in cemento dell’acquedotto. Il sentiero prosegue tra i terrazzamenti con percorso confuso fino a guadagnare la dorsale che definisce la destra idrografica della Valmaggiore e arrivare alla baita, abbandonata ma in buono stato, del Culet.
Sul colletto alle spalle della costruzione, da cui questa evidentemente trae il nome, un masso con una scritta sbiadita indica un altro sentiero proveniente da Trogo. Un percorso molto evidente traversa in piano a Ovest addentrandosi nella Valmaggiore. Lo seguiamo per un breve tratto fino trovarci sotto il muretto di una carbonera, dove lo abbandoniamo per risalire il pendio boscoso sovrastante, fino ad incontrare una traccia poco evidente, segnalata con radi bolli rossi sbiaditi, che porta sulla dorsale dell’Alpe Oraccio a circa 760 m di quota sul sentiero principale, noto dalla precedente visita (bivio segnalato su un masso), proveniente dal parcheggio al termine di Via Ronco.
Ripercorrendo in discesa la parte più panoramica di quel sentiero, in breve raggiungiamo la Baita Bija, dove avevamo già notato una traccia che, oltre il gabinetto, entra nel canale del Rio Oraccio. Superato un primo canalino, si incontrano dei segni rossi sbiaditi, che ci guideranno lungo tutta la traversata. Il sentiero, con un passaggio su rocce appoggiate, si cala nel greto del canale raggiungendo una grande pianta isolata in una zona interessata da un frana. Si sale brevemente tra i massi accatastati e si attraversa passando davanti allo sbocco di un incassato canale laterale, per risalire una ripida rampa con vegetazione sulla destra idrografica. Il sentiero traversa e supera in successione tre canalini, con alcuni passaggi esposti. Si giunge così nei pressi dei ruderi dell'Alpe Momella (circa 690 m), già visitati nel giro precedente.
Traversiamo in piano verso Sud, ritrovando il sentiero (non segnato) che attraversa il Rio Loggie e in breve porta all'Alpe Mopi.
Da Mopi scendiamo nel bosco verso NE trovando dei segni di vernice verde fluo che ci guidano fino all'Alpe Mongelli / Mungei (374 m), posto sopra l'abitato di Moiachina.
Da qui un ampio sentiero traversa a Nord, attraversa il Rio Loggie su delle rocce lisce con una stanga corrimano (a circa 400 m di quota)e scende la dorsale successiva fino ad arrivare al parcheggio di via Ronco, a Pallanzeno, nello stesso punto dove era terminato il giro della volta scorsa.
La presenza di un muro di sostegno di grandi dimensioni, lascia intuire l’importanza passata di un percorso che oggi è ridotto a una vaga e, talvolta, esposta traccia, in parte cancellata da una frana.
Annotazioni
Nella riuscita della traversata del canale di Oraccio è importante non perdere la scolorita bollatura rossa. Il percorso presenta traversi esposti e tratti su terreno franoso.
Consigliabile la corda.
Il percorso
Con Ferruccio e Francesco parto dal parcheggio del parco giochi di via Dante, a Pallanzeno. Percorriamo verso Nord Via Rossini e, al suo termine, passiamo a sinistra della recinzione di una casa arrivando sull’argine del Rio Valmaggiore. Un sentiero gradinato risale il versante e giunge in breve alla costruzione in cemento dell’acquedotto. Il sentiero prosegue tra i terrazzamenti con percorso confuso fino a guadagnare la dorsale che definisce la destra idrografica della Valmaggiore e arrivare alla baita, abbandonata ma in buono stato, del Culet.
Sul colletto alle spalle della costruzione, da cui questa evidentemente trae il nome, un masso con una scritta sbiadita indica un altro sentiero proveniente da Trogo. Un percorso molto evidente traversa in piano a Ovest addentrandosi nella Valmaggiore. Lo seguiamo per un breve tratto fino trovarci sotto il muretto di una carbonera, dove lo abbandoniamo per risalire il pendio boscoso sovrastante, fino ad incontrare una traccia poco evidente, segnalata con radi bolli rossi sbiaditi, che porta sulla dorsale dell’Alpe Oraccio a circa 760 m di quota sul sentiero principale, noto dalla precedente visita (bivio segnalato su un masso), proveniente dal parcheggio al termine di Via Ronco.
Ripercorrendo in discesa la parte più panoramica di quel sentiero, in breve raggiungiamo la Baita Bija, dove avevamo già notato una traccia che, oltre il gabinetto, entra nel canale del Rio Oraccio. Superato un primo canalino, si incontrano dei segni rossi sbiaditi, che ci guideranno lungo tutta la traversata. Il sentiero, con un passaggio su rocce appoggiate, si cala nel greto del canale raggiungendo una grande pianta isolata in una zona interessata da un frana. Si sale brevemente tra i massi accatastati e si attraversa passando davanti allo sbocco di un incassato canale laterale, per risalire una ripida rampa con vegetazione sulla destra idrografica. Il sentiero traversa e supera in successione tre canalini, con alcuni passaggi esposti. Si giunge così nei pressi dei ruderi dell'Alpe Momella (circa 690 m), già visitati nel giro precedente.
Traversiamo in piano verso Sud, ritrovando il sentiero (non segnato) che attraversa il Rio Loggie e in breve porta all'Alpe Mopi.
Da Mopi scendiamo nel bosco verso NE trovando dei segni di vernice verde fluo che ci guidano fino all'Alpe Mongelli / Mungei (374 m), posto sopra l'abitato di Moiachina.
Da qui un ampio sentiero traversa a Nord, attraversa il Rio Loggie su delle rocce lisce con una stanga corrimano (a circa 400 m di quota)e scende la dorsale successiva fino ad arrivare al parcheggio di via Ronco, a Pallanzeno, nello stesso punto dove era terminato il giro della volta scorsa.
Tourengänger:
atal
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