Testa del Frate e Pizzo Castello anello da Pallanzeno
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Pizzo Castello ? Si va bene ma perchè non da Pallanzeno.
Parcheggiamo in centro paese, nel parcheggio appena sotto la scuola elementare 247 m. Si percorre la via Edison in salita passando vicino alla posta e al municipio, appena oltre l'ultima casa, si svolta a sinistra e si scende a oltrepassare il torrente Valmaggiore. Sul versante opposto il sentiero sale intagliato nella roccia, con fittoni di ferro a mò di corrimano. Il sentiero è segnalato da bolli verdi ed è probabilmente il percorso di una gara di Vertical. A un bivio a quota 370 circa pieghiamo a destra ( va bene anche l'altra direzione ) e arriviamo a una baita isolata dove parte anche una teleferica. Si prosegue in salita più o meno sempre verso sud-ovest e sempre sul costone che delimita a sud la Valmaggiore. A quota 560 si passa dalla baita di Colletto ( anche Culet, ma un pò equivoco ), la traccia sale sempre ripida, dapprima nel castagneto poi nella faggeta e passa dal Mott ad l'Ovac 760 m circa, dove confluisce da sinistra un'altra traccia. Proseguendo si passa vicino all'Alpe Oraccio ma senza vederla. E infine si traversa a sud ella Testa del Frate fino all'Alpe Propiano Superiore. Qui invece di andare a prendere la normale del castello (proveniente da Cimamulera), continuiamo in salita verso ovest seguendo ancora i bolli verdi che ci portano sulla Testa del Frate 1258 e alla selletta successiva dove c'è l'Alpe la Piana 1245 m. Quindi con la via normale saliti all'Alpe Castello 1320 m , dove un simpatico escursionista ha condiviso con noi il suo caffè. La ripida rampa finale è stata allietata dall'incontro con Flavio ( Cappeff ) e il suo gruppo. Alla fine arriviamo in cima da buon ultimi, ma da una via insolita al Pizzo Castello. Per non smentirci ora scendiamo sulla costa ovest verso la Colma, ma a quota 1540 circa, troviamo il cartello che indica a destra Alpe San Giacomo, lo prendiamo, e attraversiamo tutto il versante nord del Castello, con una certa difficoltà visto l'esile traccia e la neve ghiacciata, infine arrivati sul costone nord-est, scendiamo comodamente nel bosco fino all'Alpe San Giacomo e al suo Rifugio Rondolini 1324 m. Scendiamo ora un tratto di stradina passando da Cà d Filip, per poi tagliare su sentiero fino all'Alpe Baldana 1215 m. Ora seguendo la strada ancora ( ma si poteva stare sul sentiero marcato che passa a monte ) passiamo dall'Alpe Basciumo Sopra 1138 (poco oltre mi lancio alla ricerca di un ipotetica direttissima per Pallanzeno, ma i miei sogni si infrangono miseramente contro una selva di alte ginestre ) e dall'Alpe Vancone 988 m. Dopo un paio di tornanti, pieghiamo a destra su un pezzo di strada che finisce a un Bacino Enel 740 qui ci dovrebbe essere il sentiero Cai M53, ma noi non vediamo la svolta e ci infiliamo tra le costruzioni dell'Enel, apriamo addirittura un cancello, passando poi sotto un portico, Ma non c'è niente. Torno indietro un pezzo, e proprio e vedo un pezzo mancante nella ringhiera di legno, Proprio qui scende l'M53 del Cai. Molto bello, sembra che siano appena passati col soffiatore a mandare via il fogliame. Con questo passiamo da Cesa 520 m, Cà Michel 490 m, Paset Carlin 435 m, Paset Cesar 430 m ( le quote dei cartelli sembrano poco reali). Poco sotto si arriva su una strada in cemento che scende in Via Edison, con cui andiamo in centro a Pallanzeno.
Parcheggiamo in centro paese, nel parcheggio appena sotto la scuola elementare 247 m. Si percorre la via Edison in salita passando vicino alla posta e al municipio, appena oltre l'ultima casa, si svolta a sinistra e si scende a oltrepassare il torrente Valmaggiore. Sul versante opposto il sentiero sale intagliato nella roccia, con fittoni di ferro a mò di corrimano. Il sentiero è segnalato da bolli verdi ed è probabilmente il percorso di una gara di Vertical. A un bivio a quota 370 circa pieghiamo a destra ( va bene anche l'altra direzione ) e arriviamo a una baita isolata dove parte anche una teleferica. Si prosegue in salita più o meno sempre verso sud-ovest e sempre sul costone che delimita a sud la Valmaggiore. A quota 560 si passa dalla baita di Colletto ( anche Culet, ma un pò equivoco ), la traccia sale sempre ripida, dapprima nel castagneto poi nella faggeta e passa dal Mott ad l'Ovac 760 m circa, dove confluisce da sinistra un'altra traccia. Proseguendo si passa vicino all'Alpe Oraccio ma senza vederla. E infine si traversa a sud ella Testa del Frate fino all'Alpe Propiano Superiore. Qui invece di andare a prendere la normale del castello (proveniente da Cimamulera), continuiamo in salita verso ovest seguendo ancora i bolli verdi che ci portano sulla Testa del Frate 1258 e alla selletta successiva dove c'è l'Alpe la Piana 1245 m. Quindi con la via normale saliti all'Alpe Castello 1320 m , dove un simpatico escursionista ha condiviso con noi il suo caffè. La ripida rampa finale è stata allietata dall'incontro con Flavio ( Cappeff ) e il suo gruppo. Alla fine arriviamo in cima da buon ultimi, ma da una via insolita al Pizzo Castello. Per non smentirci ora scendiamo sulla costa ovest verso la Colma, ma a quota 1540 circa, troviamo il cartello che indica a destra Alpe San Giacomo, lo prendiamo, e attraversiamo tutto il versante nord del Castello, con una certa difficoltà visto l'esile traccia e la neve ghiacciata, infine arrivati sul costone nord-est, scendiamo comodamente nel bosco fino all'Alpe San Giacomo e al suo Rifugio Rondolini 1324 m. Scendiamo ora un tratto di stradina passando da Cà d Filip, per poi tagliare su sentiero fino all'Alpe Baldana 1215 m. Ora seguendo la strada ancora ( ma si poteva stare sul sentiero marcato che passa a monte ) passiamo dall'Alpe Basciumo Sopra 1138 (poco oltre mi lancio alla ricerca di un ipotetica direttissima per Pallanzeno, ma i miei sogni si infrangono miseramente contro una selva di alte ginestre ) e dall'Alpe Vancone 988 m. Dopo un paio di tornanti, pieghiamo a destra su un pezzo di strada che finisce a un Bacino Enel 740 qui ci dovrebbe essere il sentiero Cai M53, ma noi non vediamo la svolta e ci infiliamo tra le costruzioni dell'Enel, apriamo addirittura un cancello, passando poi sotto un portico, Ma non c'è niente. Torno indietro un pezzo, e proprio e vedo un pezzo mancante nella ringhiera di legno, Proprio qui scende l'M53 del Cai. Molto bello, sembra che siano appena passati col soffiatore a mandare via il fogliame. Con questo passiamo da Cesa 520 m, Cà Michel 490 m, Paset Carlin 435 m, Paset Cesar 430 m ( le quote dei cartelli sembrano poco reali). Poco sotto si arriva su una strada in cemento che scende in Via Edison, con cui andiamo in centro a Pallanzeno.
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Antonio59 !
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Kommentare (6)