Sasso della Gallina

Visto che il 29 dicembre non ci era stato possibile salire a Monteviasco a causa della strada interrotta poco prima di Curiglia, decidiamo di ritentare oggi: la strada è aperta. Nella notte ha nevicato ma le previsioni meteo sono concordi nel ritenere che le condizioni miglioreranno rapidamente. È previsto un gran vento ma la salita si svolgerà perlopiù su versanti meridionali per cui non dovremmo avere molti problemi.
Ci troviamo alle 8 a Fogliaro, rispetto alla volta scorsa manca Nello per cui siamo in quattro.
Poco dopo le 9 siamo al parcheggio nei pressi della partenza della funivia, il piazzale, completamente in ombra, è gelido.
Ci prepariamo rapidamente e partiamo. Fortunatamente la temperatura man mano che ci alziamo si fa più accettabile, al sole ed al riparo dal vento si sta anche bene.
A Monteviasco decidiamo di fare una sosta per un caffè al Circolo. Riscaldati ripartiamo alla volta della capanna Meriggetto.
All'uscita del paese veniamo salutati da uno piccolo gregge di capre belanti che dopo averci seguito per alcuni metri desistono all'altezza del cimitero.
Proseguiamo, la neve si fa man mano più abbondante, incontriamo uno scialpinista in discesa che ci informa che più su la coltre nevosa è sovrabbondante ma il vento micidiale.
Raggiungiamo l'Alpe Corte e ci concediamo una sosta per un the con biscotti poi affrontiamo il traversino ed il successivo canale che sono decisamente molto innevati e sferzati dal vento. Ad ogni buon conto io e Monica mettiamo mano alle piccozze, Ezio e Maurizio invece proseguono con i loro inutili bastoncini.
Poco prima della capanna reincontriamo lo skyrunner che ci aveva superato all'Alpe Corte: ha saggiamente desistito dal proposito di raggiungere il Lema, con questo vento ed il suo abbigliamento non è proprio il caso.
Eccoci alla capanna, è chiusa ma ci fermiamo brevemente sotto il portichetto che offre un effimero riparo dal vento. Facciamo il punto consultando la cartina: decidiamo di salire al Sasso della Gallina, le altre cime le lasciamo per una successiva visita, parto in testa per la massima pendenza, mano a mano che ci alziamo il vento diviene più impetuoso sollevando cristalli di ghiaccio, che ci offrono comunque  l'opportunità di fare un buon peeling delle poche parti di pelle scoperta. Arrivo in cima dove del cippo confinario si vede solo la sommità, fra una raffica e l'altra riesco anche a godermi il panorama. Finalmente arrivano i miei soci, quattro foto e giù di corsa chè non è proprio il caso di restare quassù a congelare.
Ritorniamo alla capanna e facciamo la nostra sosta pranzo, quindi ridiscendiamo all'Alpe Corte e da qui prendiamo il sentiero che porta all'Alpe Cascinelle percorrendo il costone che sovrasta l'alpe riparandola dai venti settentrionali. Abbiamo qualche incertezza sul percorso al di sotto delle ultime baite dell'Alpe Cascinelle ma Monteviasco è già in vista per cui con un breve ravano raggiungiamo il cimitero e da qui il paese.
Un'ulteriore sosta al Circolo si impone, dopopdichè riprendiamo il cammino per scendere percorrendo la bella mulattiera mentre è ancora illuminata dal sole.

Piacevole gita su una cimetta panoramica e dal nome simpatico ma, oggi, decisamente troppo ventosa. Avevamo le ciaspole ma non le abbiamo usate visto che la neve era più che portante.
Difficoltà: con la neve e il vento forte direi fra T2 e T3.