Monte del Mugetto m.1355 - Sassi della Porta m.1313
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Weekend a due facce... domenica bella ma fortemente ventosa in quota.
Meglio volare bassi.
Da tempo adocchiate, puntiamo due piccole gemme della Val Rezzo, circondate da montagne più alte e frequentate, ovvero il Monte del Mugetto (o Mughetto) e i Sassi della Porta, ambedue di poco superiori ai 1300 metri di quota e ben descritte la scorsa primavera da quel mattacchione che risponde al nome di
Arbutus. ;) L'intenzione è fare un anello partendo poco sopra Porlezza.
Begna (m.365) sembra la meta ideale per aprirlo e chiuderlo, ma esistono sicuramente altre possibilità (Corrido o Molzano, volendo fare minor dislivello) da verificare. Con
froloccone ed Elena
giansa (oggi "orfana" di Giampiero), inizia il girovagare nel minuscolo borgo in cerca del sentiero, che senza l'aiuto di un simpatico signore difficilmente avremmo trovato subito. Scopriremo poi trattarsi di Silvano Massaini, autore del libro "La mia Bolgia", di cui si accenna in un numero del 2013 di Orobie (http://www.orobie.it/articolo/2013/01/la-vita-dalpeggio-in-un-libro/20357), il quale ci dà le giuste dritte con grande piacere, vedendo che bene o male questi posti ci sono noti e li frequentiamo spesso.
Seguiamo pertanto le indicazioni per la cascata, trovando in breve la segnaletica CAI indicante l'Alpe Riccola, nostro primo obiettivo. Iniziamo dunque con calma una salita di quelle veramente magnifiche, su una bella e poco ripida mulattiera a picco sul Rezzo in ambiente veramente selvaggio e in tutto simile a quelli dell'attigua Valsolda. Superato presto il bivio per la cascata iniziamo a solcare il lato orografico sinistro della Val Rezzo a strapiombo sul torrente, giungendo al Ponte di Strolech (m.557), in cui si trova il bivio per l'Alpe di Cima (Valsolda). Passando sul lato orografico destro proseguiamo per la Valle Riccola, salendo sempre bene e con panorama che inizia ad aprirsi ben bene sulle nostre mete. A sinistra le Cime di Bronzone, davanti il maestoso Regagno caratterizzato dalla sua lunga ed elaborata cresta SE, e a destra il Monte del Mugetto, il quale inizia a delinearsi, mostrandosi piccolo ma poco amichevole (almeno sul lato che vediamo).
Solcando torrentelli, all'interno di una faggeta sempre più bella, sbuchiamo finalmente all'Alpe Riccola, ove ci attendono le prime violente sferzate di vento gelido, che tuttavia non c'impediscono di fare una breve pausa ammirando la bellezza del luogo e del suo panorama. Ripartiti incontriamo un primo bivio, da cui si ha l'accesso alla Valsolda tramite il non lontano Passo Stretto, mentre noi proseguiamo ad est verso l'ampia spianata di Pralungo (zona di taglio boschivo), ove per evidente sentierino a destra inizia la salita per il Monte del Mugetto, giungendo subito a una selletta intorno ai m.1200, da cui il sentiero pare proseguire a mezzacosta sul lato opposto. Iniziamo dunque la salita nella maestosa faggeta, "lottando" col fogliame e arrivando sotto una prima pala di roccia che aggiriamo a destra, scartando l'ipotesi di salire alla selletta ai suoi piedi. E' questa forse la parte più impegnativa di tutta l'escursione, in quanto il traverso - lievemente esposto - su terreno malfermo e fogliame induce alla prudenza; si continua gattonando in un ripidissimo canale pure invaso dalle foglie, che gradualmente si placa giungendo infine alla sella tra la cima e l'anticima. Decidiamo di salire prima su quest'ultima - ove sorge un isolato paletto - incontrando subito un bel passaggio di II°, che conduce a una decisa spaccatura nella roccia. L'arrampicata sarebbe anche divertente (III°), ma l'attacco è di quelli "creativi", veramente difficoltoso e strapiombante, pertanto - pur trattandosi di pochi metri - lasciamo perdere, dirigendoci verso la cima vera e propria, la quale non presenta invece alcuna difficoltà: il panorama sulla Val Rezzo è molto bello, e nel complesso questa salita vale tutta. Per la discesa, anzichè proseguire in cresta torniamo alla sella e scendiamo dritti in faggeta ritornando senza troppi problemi a Pralungo, da cui per comoda forestale all'Alpe Pramarzio e per sentiero a Seghebbia, ove - circondati da un gruppetto di simpatici asinelli - consumiamo il nostro pasto.
Ripartiti, su asfalto scendiamo a Buggiolo, da cui si risale a Dasio, presso la strada per il Passo di San Lucio. Pochi metri prima, sul lato destro, si trova invece una larga pista in cemento che traversa su prati a lato della pianeggiante dorsale del Monte Piazzola (m.1354): la prendiamo, e passando tra prati e deliziose baite entriamo in un'altra faggeta, da cui in breve si sale all'Alpe Crisello (m.1290), magnifico punto panoramico su Val Cavargna e Val Sanagra. Ora si scende, sempre in faggeta, alla sella che precede i Sassi della Porta (m.1313), la cui vetta si raggiunge in pochi ma faticosi minuti di ripida salita: giunti a un bivio, si può salire sia da destra che da sinistra, superando gli ultimi faggi e sbucando per prati ripidi in ambedue i casi presso la grande croce di vetta, da cui la vista è ancor più bella e ad ampio respiro rispetto al Monte del Mugetto. Il vento ci convince a non fermarci molto, pertanto scendiamo alla selletta: da qui iniziamo la discesa senza sentiero sul lato Val Rezzo sapendo di andare ad incontrare l'ampia forestale per la sella del Crocifisso. Una volta incontrata, in breve siamo alla suddetta sella, che divide i Sassi della Porta dal Monte Colmen dei Carac. Qui il sentiero passerebbe comodamente a sinistra in direzione dei Monti Croc, ma siccome ci piace fare gli originali scendiamo a destra, ravanando da par nostro nel bosco e recuperando - troppo presto - l'asfalto. Incontriamo subito un bivio, che ci riporterà tramite i bei Monti Ponte, proprio ai Monti Croc dapprima su asfalto, quindi su sentiero e mulattiera. Qui giunti non troviamo il sentiero che potrebbe portarci in breve a Molzano, quindi a malincuore decidiamo di seguire l'asfalto sino a Begna, ammirando tuttavia splendidi panorami verso la piana di Porlezza e un Grignone rosseggiante.
Bellissima escursione ad anello su due cime poco frequentate ma davvero belle ed appaganti nonostante la quota modesta. Ottimi i sentieri, perfettamente segnati quelli sino a Seghebbia, per nulla invece quelli da Dasio a tutto il resto della salita/discesa dei Sassi della Porta. Ma con una buona cartina e buon senso dell'orientamento se ne esce bene e senza troppi problemi. Grazie ad Ale ed Elena per la piacevole compagnia e la bella giornata di montagna.
Avanti così.
Elena
giansa
Che altro aggiungere alla descrizione minuziosissima di Emiliano? Che mi sono divertita nonostante gli "imbrogli" sul dislivello, il vento fastidioso, la cospicua dose di asfalto. Bellissimi posti e ottima compagnia. Grazie soci e alla prossima!
Meglio volare bassi.
Da tempo adocchiate, puntiamo due piccole gemme della Val Rezzo, circondate da montagne più alte e frequentate, ovvero il Monte del Mugetto (o Mughetto) e i Sassi della Porta, ambedue di poco superiori ai 1300 metri di quota e ben descritte la scorsa primavera da quel mattacchione che risponde al nome di

Begna (m.365) sembra la meta ideale per aprirlo e chiuderlo, ma esistono sicuramente altre possibilità (Corrido o Molzano, volendo fare minor dislivello) da verificare. Con


Seguiamo pertanto le indicazioni per la cascata, trovando in breve la segnaletica CAI indicante l'Alpe Riccola, nostro primo obiettivo. Iniziamo dunque con calma una salita di quelle veramente magnifiche, su una bella e poco ripida mulattiera a picco sul Rezzo in ambiente veramente selvaggio e in tutto simile a quelli dell'attigua Valsolda. Superato presto il bivio per la cascata iniziamo a solcare il lato orografico sinistro della Val Rezzo a strapiombo sul torrente, giungendo al Ponte di Strolech (m.557), in cui si trova il bivio per l'Alpe di Cima (Valsolda). Passando sul lato orografico destro proseguiamo per la Valle Riccola, salendo sempre bene e con panorama che inizia ad aprirsi ben bene sulle nostre mete. A sinistra le Cime di Bronzone, davanti il maestoso Regagno caratterizzato dalla sua lunga ed elaborata cresta SE, e a destra il Monte del Mugetto, il quale inizia a delinearsi, mostrandosi piccolo ma poco amichevole (almeno sul lato che vediamo).
Solcando torrentelli, all'interno di una faggeta sempre più bella, sbuchiamo finalmente all'Alpe Riccola, ove ci attendono le prime violente sferzate di vento gelido, che tuttavia non c'impediscono di fare una breve pausa ammirando la bellezza del luogo e del suo panorama. Ripartiti incontriamo un primo bivio, da cui si ha l'accesso alla Valsolda tramite il non lontano Passo Stretto, mentre noi proseguiamo ad est verso l'ampia spianata di Pralungo (zona di taglio boschivo), ove per evidente sentierino a destra inizia la salita per il Monte del Mugetto, giungendo subito a una selletta intorno ai m.1200, da cui il sentiero pare proseguire a mezzacosta sul lato opposto. Iniziamo dunque la salita nella maestosa faggeta, "lottando" col fogliame e arrivando sotto una prima pala di roccia che aggiriamo a destra, scartando l'ipotesi di salire alla selletta ai suoi piedi. E' questa forse la parte più impegnativa di tutta l'escursione, in quanto il traverso - lievemente esposto - su terreno malfermo e fogliame induce alla prudenza; si continua gattonando in un ripidissimo canale pure invaso dalle foglie, che gradualmente si placa giungendo infine alla sella tra la cima e l'anticima. Decidiamo di salire prima su quest'ultima - ove sorge un isolato paletto - incontrando subito un bel passaggio di II°, che conduce a una decisa spaccatura nella roccia. L'arrampicata sarebbe anche divertente (III°), ma l'attacco è di quelli "creativi", veramente difficoltoso e strapiombante, pertanto - pur trattandosi di pochi metri - lasciamo perdere, dirigendoci verso la cima vera e propria, la quale non presenta invece alcuna difficoltà: il panorama sulla Val Rezzo è molto bello, e nel complesso questa salita vale tutta. Per la discesa, anzichè proseguire in cresta torniamo alla sella e scendiamo dritti in faggeta ritornando senza troppi problemi a Pralungo, da cui per comoda forestale all'Alpe Pramarzio e per sentiero a Seghebbia, ove - circondati da un gruppetto di simpatici asinelli - consumiamo il nostro pasto.
Ripartiti, su asfalto scendiamo a Buggiolo, da cui si risale a Dasio, presso la strada per il Passo di San Lucio. Pochi metri prima, sul lato destro, si trova invece una larga pista in cemento che traversa su prati a lato della pianeggiante dorsale del Monte Piazzola (m.1354): la prendiamo, e passando tra prati e deliziose baite entriamo in un'altra faggeta, da cui in breve si sale all'Alpe Crisello (m.1290), magnifico punto panoramico su Val Cavargna e Val Sanagra. Ora si scende, sempre in faggeta, alla sella che precede i Sassi della Porta (m.1313), la cui vetta si raggiunge in pochi ma faticosi minuti di ripida salita: giunti a un bivio, si può salire sia da destra che da sinistra, superando gli ultimi faggi e sbucando per prati ripidi in ambedue i casi presso la grande croce di vetta, da cui la vista è ancor più bella e ad ampio respiro rispetto al Monte del Mugetto. Il vento ci convince a non fermarci molto, pertanto scendiamo alla selletta: da qui iniziamo la discesa senza sentiero sul lato Val Rezzo sapendo di andare ad incontrare l'ampia forestale per la sella del Crocifisso. Una volta incontrata, in breve siamo alla suddetta sella, che divide i Sassi della Porta dal Monte Colmen dei Carac. Qui il sentiero passerebbe comodamente a sinistra in direzione dei Monti Croc, ma siccome ci piace fare gli originali scendiamo a destra, ravanando da par nostro nel bosco e recuperando - troppo presto - l'asfalto. Incontriamo subito un bivio, che ci riporterà tramite i bei Monti Ponte, proprio ai Monti Croc dapprima su asfalto, quindi su sentiero e mulattiera. Qui giunti non troviamo il sentiero che potrebbe portarci in breve a Molzano, quindi a malincuore decidiamo di seguire l'asfalto sino a Begna, ammirando tuttavia splendidi panorami verso la piana di Porlezza e un Grignone rosseggiante.
Bellissima escursione ad anello su due cime poco frequentate ma davvero belle ed appaganti nonostante la quota modesta. Ottimi i sentieri, perfettamente segnati quelli sino a Seghebbia, per nulla invece quelli da Dasio a tutto il resto della salita/discesa dei Sassi della Porta. Ma con una buona cartina e buon senso dell'orientamento se ne esce bene e senza troppi problemi. Grazie ad Ale ed Elena per la piacevole compagnia e la bella giornata di montagna.
Avanti così.
Elena

Che altro aggiungere alla descrizione minuziosissima di Emiliano? Che mi sono divertita nonostante gli "imbrogli" sul dislivello, il vento fastidioso, la cospicua dose di asfalto. Bellissimi posti e ottima compagnia. Grazie soci e alla prossima!
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (14)