Laghi di Torena da Carona


Publiziert von cai56 , 3. Oktober 2017 um 21:28. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:26 September 2017
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1461 m
Abstieg: 1464 m
Strecke:Parzialmente circolare 23,52 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Sondrio lungo le statali 36 e 38; si prosegue in direzione Bormio fino a San Giacomo di Teglio dove, in corrispondenza di un semaforo, si svolta a destra e si sale per 11 km fino a Carona. Parcheggio all'inizio dell'abitato.

I Laghi di Torena sono una facile breve e meritevolissima passeggiata dalla Val Belviso. Volendo però allungare un poco il giro, vale la pena di partire dalla Val Caronella, parallela piuttosto invisibile (al pari della vicina Val Bondone) dal fondovalle Valtellinese. Si tratta di un solco - per quota e isolamento -  rimasto da sempre frequentato da pastori e boscaioli solo stagionalmente, mantenendo intatte estensioni di pascolo e foreste di abete. Per chi poi volesse "approfondire" la conoscenza con queste foreste, è consigliabile avventurarsi - come abbiamo fatto noi - su quanto rimane della GVO (Gran Via delle Orobie), da anni in attesa di rivalutazione, ma ormai sempre meno distinguibile sul terreno. Unico appunto a livello di estetica personale: i tre alpeggi che si incontrano in Val Caronella (Prà di Gianni, Prà della Valle e Malga Caronella) sono sporchi, disordinati, senza alcuna attenzione ad una minima conservazione dell'aspetto originale.


Dal piccolo parcheggio si prosegue passando fra le abitazioni e davanti alla chiesa, poi, dopo un tornante, si segue la pista forestale che si addentra in Val Caronella; con alcuni tornanti fra i prati sparsi di poche baite (Baite Involt), ci si avvicina al torrente e, trascurato un primo ponte, si arriva a Prà di Gianni dove si attraversa il corso d'acqua. Qui i segnali a vernice spariscono e i due cartelli indicatori apposti alla baita di sinistra sono attualmente coperti da impalcature; comunque si sale verso monte un poco a destra, dove si ritrova un buon sentiero nei pressi di un larice cui è appoggiato un cartello stradale di "divieto di circolazione". Con una comoda salita nel bosco umido si oltrepassano due vaste radure di pascolo abbandonato e si raggiunge l'ampia e panoramica apertura di Malga Dosso; ci troviamo davanti ad un bivio: a destra prosegue la GVO che percorreremo al ritorno; a sinistra, salendo ancora nel pascolo fino ad un monumento commemorativo, si svolta in Val Belviso e si imbocca una mulattiera militare solo a tratti ben mantenuta. Si procede con saliscendi anche intensi nella fitta boscaglia di ontani fino a raggiungere un nuovo bivio caratterizzato dalla presenza di una piccola croce di legno: a destra lasciamo la strada militare (via di ritorno) e continuiamo in discesa con traccia dissestata fino alla Malga Lavazza. Molto bello il panorama sul fondo della Val Belviso e sui dossi erbosi di Malga Magnolta sovrastanti l'Aprica. Da Malga Lavazza iniziano le difficoltà di reperimento del sentiero (in pratica inesistente) e anche della direzione: occorre salire alle spalle delle baite volgendo gradualmente a sud fra dossi di affioramenti rocciosi e avvallamenti paludosi; all'altezza di alcuni antichi larici schiantati al suolo, si procede verso sinistra in una vaga valletta fino a raggiungere un pianoro umido, al cui margine meridionale si colloca il piccolo Laghetto. A destra, poco più in alto, si scorge la strada militare abbandonata presso la crocetta: conviene raggiungerla e proseguire in piano fino ad aggirare la sponda occidentale del suggestivo Lago Nero con la sua isola di rocce e abeti. Attraversato il rivo immissario, in pochi passi si sale alla Malga Torena; da qui, con percorso accidentato fra grossi massi di frana, in una decina di minuti si arriva sulle sponde del vasto Lago Verde posto alla base del Monte Torena e della Cima Fraitina. 
Il ritorno, come detto nell'introduzione, può - con molta soddisfazione - impegnare in un giro molto più lungo.
Si ritorna quindi sulla mulattiera militare che, dopo un tratto pianeggiante o in blanda salita, scende ripidamente (alcuni tratti attrezzati molto di recente con catene di sicurezza nei tratti più ripidi e umidi; tre ancoraggi già danneggiati) fino al bivio della crocetta. Da qui si risale alla Malga Dosso lungo il sentiero di andata. La GVO che seguiremo da qui fino al fondo della Val Caronella è segnalata con bandierine di vernice ormai scrostata o sbiadita e la traccia, che nel bosco è ben evidente anche se palesemente poco calcata, nelle radure a pascolo scompare facilmente. Comunque si tratta di effettuare una lunghissima traversata, spesso anche in salita, che segue la tormentata orografia del versante nel fitto bosco fino a scendere bruscamente nella conca che ospita le baite della Malga Caronella e l'edificio di un rifugio di emergenza.
Dalle baite parte una mulattiera sassosa che scende con ripidi tornanti uno sperone roccioso che sul fianco destro racchiude una bella cascata; oltrepassate delle strutture di servizio agli impianti idroelettrici (collegati in galleria con il Lago Belviso), la discesa si presenta più comoda, per poi adagiarsi nei prati di fondovalle lungo una pista sterrata: due guadi e le baite sparse di Prà della Valle precedono il nucleo di Prà di Gianni. Da qui lungo la via di salita.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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ugo hat gesagt: Bellisima gita d' autunno
Gesendet am 4. Oktober 2017 um 09:01
Bellissima gita e bellissimi laghetti : Verde, Nero e Lavazza
e laghetto che ho sempre raggiunto dalla Val Belviso !! Complimenti !

cai56 hat gesagt: RE:Bellisima gita d' autunno
Gesendet am 5. Oktober 2017 um 08:35
Grazie.
Bellissima gita davvero; peccato per le nuvole basse che hanno impedito del tutto la vista delle montagne circostanti.


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