Alpe della Bolla (1090 m) – MTB
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Escursione in rampichino nell’alta Valle di Muggio, con uno sconfinamento di 4,5 km nella Valle d’Intelvi.
Inizio dell’escursione: ore 10:30
Fine dell’escursione: ore 13:00
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1022 hPa
Isoterma di 0°C alle 9.00: 3000 m
Temperatura alla partenza: 14°C
Temperatura al rientro: 20°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 7:12
Tramonto del sole: 19:19
Il primo giorno dell’autunno 2017 si presenta con sole leggermente velato, temperatura mite e assenza di vento. Raggiunta la località di Muggio con l’auto, parto alle 10:30 dal parcheggio davanti alle storiche fontane. Mi avvio lungo la strada di Scudellate, che lascio già dopo 250 m, al segnavia per l’Alpe Bonello. Dopo uno strappetto iniziale, il percorso mi concede un tratto più pedalabile che tocca le località Cassino, Grotto Casarno e Rondagnò, alla quota di 800 m tondi tondi.
Entro in una fitta faggetta, puntando decisamente ad est, fino alla selvaggia Valle dei Guittirini. Un cartello, nei pressi di una barriera, informa che si tratta di una strada privata, che dà accesso all’Alpe della Bolla. A partire dal primo tornante la pendenza si accentua: malgrado il tappetino d’asfalto la progressione è assai faticosa! Prendo fiato alla curva successiva, a circa 850 m. A 960 m di quota esco dalla faggeta: il panorama si allarga permettendomi di vedere l’alpe che desidero raggiungere, nonché il Pizzo della Croce (1491 m), amata cima che raggiungo tutti gli anni o con gli sci o con le racchette da neve.
Le nuvole si sono intensificate; poco male, la temperatura è ancora mite e il mio archivio è già sufficientemente ricco di immagini di questa regione, acquisite in tutte le stagioni e con ottime condizioni di luce.
Alla località Pianella (1000 m) lascio la bici ai margini della strada e mi concedo un’ulteriore visita alle cascine e alla nevèra di questo alpeggio abbandonato, nella speranza di trovare qualche curiosità: una scritta sull’architrave, un utensile del casaro, una particolare struttura architettonica, degli alberi tipici. A parte la nevèra non trovo nulla di speciale.
Ho la netta impressione che almeno da queste parti siano molto lontani i tempi in cui la letteratura del XVIII-XIX secolo esaltava la vita dei pastori e degli alpatori, affascinata dalla vita alpina e dal benessere economico degli alpigiani, specialmente di quelli indipendenti.
Qui non ci sono e non ci sono mai state le sfarzose salite all’alpe rappresentate dalle pitture contadine, come le poya o le “Sennenstreifen” appenzellesi e forse non si sono mai sentiti nemmeno i canti dei vaccai.
Quello che sento, poco dopo, è invece il rabbioso abbaio del cane pastore, che mi riversa addosso tutto il suo fastidio per la mia presenza. Cerco di aumentare il ritmo della pedalata, ma non ce la faccio. Il bellissimo pastore maremmano abruzzese mi affianca per almeno trecento metri, come fanno i caccia quando scortano gli aerei sconfinati. È un protocollo che rispetta fedelmente, come se fosse inciso nel suo DNA. Finalmente decide di tornare vicino alle sue pecore ed io mi rilasso.
Dopo un’ora e dieci arrivo all’Alpe della Bolla (1090 m), un alpeggio privato che può ospitare circa 35 mucche, per una produzione giornaliera di due forme di “formaggio nostrano semiduro grasso”. Mi fermo per osservare dall’esterno la nevèra: a differenza delle altre, questa non ha una forma perfettamente cilindrica, ma a base ellittica.
In rampichino all'Alpe della Bolla (1090 m)
Continuo verso il vicino Alpe Bonello (1100 m), anche questo privato, dove, in estate, invece del formaggio nostrano si producono le robiole basse.
Raggiunta la casa delle guardie di confine mi ritrovo al punto più alto dell’escursione, il Passo Bonello (1108 m), al confine con l’Italia.
Da qui via è una bella discesa fino al Crotto Pian d’Alpe (960 m) e dopo ulteriori 3 km ad Erbonne (943 m).
Il tratto successivo al ponte di legno, che collega l’Italia alla Svizzera, presenta molti affioramenti di rocce che rendono difficile la pedalata. Da Scudellate (904 m) posso invece mollare maggiormente i freni per l’agevole discesa fino alle fontane di Muggio.
Escursione transfrontaliera con il rampichino, lungo itinerari molto noti, che percorro frequentemente in tutte le stagioni.
Tempo di salita: 1 h 15 min
Tempo totale: 2 h 30 min
Tempi parziali
Fontane di Muggio (661 m) – Passo Bonello (1108 m): 1 h 15 min
Passo Bonello (1108 m) – Pian delle Alpi (960 m) – Erbonne (943 m): 30 min
Ebonne (943 m) – Scudellate (904 m): 20 min
Scudellate (904 m) – Muggio (661 m): 13 min
Dislivello in salita: 455 m
Sviluppo complessivo: 15,5 km
Difficoltà: PD - medio
Copertura della rete cellulare: da sufficiente a buona
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