SwissPeaks Trail 170K


Publiziert von Sky , 12. September 2017 um 22:20.

Region: Welt » Schweiz » Wallis » Unterwallis
Tour Datum: 8 September 2017
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-VS 

Dopo mesi di meticolosa preparazione, ecco il giorno dello SwissPeaks. Un ultratrail di 170 km e 10500 m di dislivello, alla sua prima edizione, che parte dalla diga della Grande Dixence ed arriva fino al Lago Lemanno. Il mio amato Vallese, non posso non farla!

Arrivo a Le Bouveret il giorno precedente alla partenza. La sera preparo con gran cura lo zaino e la borsa da spedire nelle basi vita al 47° e al 131° km. Sonno interrotto come sempre prima di un avvenimento a cui tengo e in cui so che devo arrivare ben riposato.

La mattina del giorno della partenza ci portano in navetta alla Grande Dixence. Prima dello start c’è grande concentrazione. In sottofondo, una musica forse indiana e lo speaker che ci dice di visualizzare la gara, suddividendola nei vari settori, ci parla delle basi vita, ci suggerisce di cambiarci alla base vita di Champex e mettere nello zaino uno strato più pesante. Quello a cui avevo pensato anch’io.

Si va. Partenza briosa (ma non troppo), memore della prova fatta sul percorso ad Agosto in cui me l’ero presa troppo comoda, ma l’effetto pettorale c’è e si vede! Sulla discesa dal Col de Louvie, scivolo e pesto un ginocchio. Botta e taglietto, stringo i denti e vado avanti. La discesa è lunga, la conosco a memoria, 1500 metri di dislivello, ma sono veloce. Arrivo al cancello delle 4h45’ con 42’ di vantaggio. Ma la testa mi gira e mi sento debole. Noooo. Rivivo il brutto ricordo dell’X-Alpine : di nuovo lo stesso errore? Partito troppo forte, non l’avevo imparato? Ad ogni modo, cerco di non pensarci, mi tornano in mente le parole di Monica che mi diceva di pensare nei momenti di crisi a chi da casa faceva il tifo per me ed affronto la terribile salita per la cabane Brunet. Mi passano in tanti, non sto bene, eppure il GPS sembra dire il contrario, ed in effetti ho anche aumentato il mio vantaggio rispetto al cancello. Mi siedo un attimo, mi riposo e riparto, rigenerato da questa notizia. Davanti a me ho un “mangia e bevi” di km e km, un terreno che mi piace e mi permette di tornare in palla. Passo qualche concorrente, due mi si mettono a ruota, segno che sto andando bene. Scende la notte. Col buio sono a mio agio. A cabane Col de Mille faccio un rifornimento veloce. Vedere dentro tanta gente ferma mi dà la carica, posso recuperare molte posizioni, alcune poi le perderò in discesa. La prima parte è corribile, divertente, poi diventa ripida e fastidiosa. 1700 m in totale. Non vedo l’ora di incominciare la salita a Champex, quasi tutta su sterrato… lì posso spingere e arrivo in base vita attorno alla centesima posizione. Mi siedo a un tavolo, prendo la mia sacca. Non devo sbagliare una virgola, dalle mie scelte dipenderà quello che avrò con me quando le condizioni meteo saranno proibitive (queste sono le previsioni per l’indomani): scambio tutti gli indumenti “leggeri” che ho usato oggi, incluso il mio antipioggia “minimal”, con più strati pesanti. Nel mio zaino, perfetto quanto a vestibilità, non ci sta più di tanto. Mi sforzo di mangiare una pastina, che odio. Mi gusto due porzioni di mousse di mele, che invece adoro da quand’ero bambino. RIempio la borraccia di cocacola, che ho imparato a degasare dal mio mitico amico Fabio. Provo a dormire una mezza dozzina di minuti, ma sui tavoli è impossibile… Riparto. Sono passati una quarantina di minuti, il vantaggio sul cancello ora è 1h16’. Sono sui sentieri dell’UTMB, penso a lupo7 che di qui prima o poi passerà con la OCC. Una lunga discesa su strada quasi pianeggiante, poi una salita in cui faccio il passo ad un gruppetto e porto il mio vantaggio “virtuale” sopra le 2 ore. In discesa perdo posizioni, è fisiologico. Poi, un tratto che temevo particolarmente: una discesa ripidissima in una gola, poi una altrettanto ripida risalita. Arrivo a Finhaut stravolto, ma in compenso ho fatto amicizia con un ragazzo finlandese, Tommi. Uscendo dal ristoro, gli chiedo “vieni o resti?”. Lui arriva, e non ci lasceremo fino alla fine. Stringere un sodalizio in una gara del genere è una cosa preziosa. Non è facile trovare il compagno ideale, di solito in discesa mi staccano, ma lui non mi lascia, anche se è un pelo più veloce di me, e arriveremo fino alla fine. Nella salita al Lac d’Emosson, non so come, perdo più di mezz’ora. Il GPS mi abbandona, sapevo che presto o tardi si sarebbe scaricato. Ora ho meno riferimenti. Nel frattempo incomincia a piovigginare. Penso di andare piano, anche se in realtà, riguardando ora i tempi non sta andando male, e così spingo sulle due discese, soprattutto la seconda dal Col d’Emaney, dove il mio amico dice che ho avuto dei superpoteri! In effetti, se in discesa “prendo il ritmo”, non vado giù poi così male... A Salanfe mi riscaldo. Bevo un po’ di brodo, intiepidito con acqua, pane, formaggio e salame piccante! Prima di uscire, mi metto addosso tutto quello che ho. So che il brutto arriva ora. E arriva eccome. Incomincia a nevicare sulla salita al Col de Susanfe. Prima non attacca, poi sì. Per fortuna le scarpette tengono. Siamo in tre, e questo aiuta. Qualche passaggio un po’ tecnico, poi, al passo, la bufera di neve ghiacciata. In tanti anni di montagna non ho mai provato una cosa del genere. Scendiamo dall’altro versante e le condizioni migliorano. C’è fango, che amo abbastanza, anche se per 3 volte volo, senza grosse conseguenze se non qualche ammaccatura. Sono fradicio e infreddolito, ma so che sono a posto con i cancelli e, prima o poi, il ristoro di Barme arriva, e poi la base vita, stanotte. E lì troverò scarpe, calze, pantaloni e maglia asciutti. Chiedo al mio amico se se la sente di arrivare fino in fondo, e lui mi risponde assolutamente di sì. Stiamo bene, siamo veloci, abbiamo superato la parte più difficile, non avremo problemi ad arrivare. Siamo motivatissimi! Purtroppo, a Champery, al 104° km, capita l’inaspettato: il responsabile della sicurezza ci ferma. Gara sospesa. Siamo indispettiti, avrebbe avuto un senso fermarla prima del Col de Susanfe, ma a questo punto non c’erano più, sulla carta, tratti dove incontrare condizioni difficili. Ci rimpatriano, passando dalla seconda base vita. Nonostante il rammarico di non essere arrivato in fondo, c’è la consapevolezza di aver fatto una bella gara, senza mai essere stato con l’acqua alla gola, cosa che mi avrebbe fatto perdere il divertimento. Ho accumulato tanta esperienza, in fatto di materiali, di condizioni, di alimentazione, di tattica, in una gara di vera montagna. L’appuntamento è solo rimandato. SwissPeaks, ci vediamo il prossimo anno!


Tourengänger: Sky


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Kommentare (6)


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Daniele66 hat gesagt:
Gesendet am 13. September 2017 um 10:08
Andata come è andata comunque rimani sempre un extraterrestre. ...Complimenti Daniele 66

Sky hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. September 2017 um 19:33
Grazie per il complimento.. Nonostante tutto, per me è andata bene ! ho fatto tanta esperienza, ho conosciuto gente e soprattutto sono stato bene !
Ciao, Luca

dominik hat gesagt:
Gesendet am 13. September 2017 um 10:42
Bravo!

Sky hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. September 2017 um 19:33
Danke ;-)

danicomo hat gesagt:
Gesendet am 13. September 2017 um 11:21
Bravissimo, spiace per il finale....

Sky hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. September 2017 um 19:34
Grazie ! Sì, spiace, perché stava andando bene, ma in queste gare capita spesso che vengano interrotte..


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